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MondoPallone Racconta… 14 per sempre

Johan Cruijff, profeta del calcio totale olandese e nell’olimpo dei migliori giocatori di sempre, ha detto stop. A 65 anni, dopo una carriera sul campo ed in panchina lastricata di successi e polemiche, si ritira dalle scene un protagonista indiscusso. Ripercorriamo la sua parabola.

Nato ad Amsterdam nel 1947, entra ben presto nelle mire dell’Ajax, club per cui la madre lavora come addetta alle pulizie. Lo straordinario talento del ragazzo porterà ben presto ad un riscatto sociale per la famiglia Cruijff. Elegante, agile, intelligente, carismatico. Con il numero 14 sulla schiena che diventerà leggenda. Johan si afferma nei “lancieri” guidando una famosa nidiata di futuri campioni che faranno la storia del calcio orange: Hulshoff, Neeskens, Rep sono alcuni di questi. Oltre a dominare la scena in patria, i biancorossi della capitale in pochi anni fanno impallidire anche le gerarchie continentali, vincendo tre edizioni consecutive della Coppa dei Campioni tra il 1971 ed il 1973. Cruijff dispensa calcio e giocate d’alta scuola, imponendosi nella classifica del Pallone d’Oro per tre volte: 1971, 1973 e 1974. All’apice dello splendore agonistico prende per mano l’Olanda al Mondiale tedesco, fermandosi ad un passo dalla gloria davanti a Beckenbauer & Co. Gioca in nazionale anche il successivo Europeo, ma al Mundial 1978 non si presenta per protesta contro il governo argentino di allora e per lo shock subito dopo essere stato rapito a Barcellona con la sua famiglia. Proprio al Barcellona continua la sua carriera di successi, con il fido scudiero Neeskens e Michels in panchina. A 31 anni annuncia il primo ritiro dall’agonismo. Rientra poi per militare senza grandi risultati nella Nasl statunitense, fare una comparsata-farsa nel Milan al Mundialito 1981 ed infine in patria. Comincia la sua carriera da tecnico con il suo grande amore, l’Ajax. Riporta i biancorossi a vincere in Europa dopo tanti anni, con la Coppa delle Coppe 1987. Mutuando la sua traiettoria da giocatore, torna al Barcellona e creerà il famoso Dream Team: 4 vittorie consecutive nella Liga e la Coppa dei Campioni 1992. Vincendo la Champions anche da tecnico, dopo averla conquistata da giocatore, si unisce ad un ristretto gruppo di leggende. Subisce diversi stop a causa di problemi cardiaci, decidendo di ritirarsi nel 1996. Negli ultimi anni ha guidato la Selezione della Catalogna, fino all’annuncio del ritiro definitivo dal calcio di queste ultime ore.

Grazie, campione.

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