Basket Donne: Cagliari-Priolo 55-83

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È notte fonda. E non solo per via del prime time: il CUS Cagliari incappa nella sua settima sconfitta di fila, naufragando davanti al pubblico amico, per un ultimo posto ad oggi solitario. Dall’altra parte, Priolo sfodera una prestazione diligente e attente, curata in ogni dettaglio, palesando la sua superiorità dal punto di vista tattico oltre che fisico. Il 55-83 dell’ultima sirena racconta meglio di qualsiasi resoconto o statistica un incontro mai giocato ad armi pari, spartiacque forse della stagione di entrambe le squadre.

In cronaca, già il primo quarto offre lo 0-5 priolese, a rompere il ghiaccio nella sfida del PalaCus. Il campo principale del Centro Universitario Sportivo del capoluogo sardo è la sede ritrovata, per le cussine, almeno per questo recupero: meno ovattato e dispersivo del palasport principale cittadino, questo impianto aumenta contatto emozionale e di tifo fra sostenitori e squadra, nonostante la scialba prova di Eldebrink e compagne. In verità, Cagliari è anche sfortunata, col ferro acerrimo nemico nello sputare anche i tiri meglio costruiti. Frattanto, Priolo tira 4su4 da oltre l’arco e annienta gli adeguamenti difensivi di coach Fioretto, mentre la zona siciliana funziona.

Foto Zuddas

Nel secondo periodo, Priolo registra un vantaggio solido attorno alla dozzina di punti. Vero che Goodall dalla lunga accorcia per il 22-34, ma le ospiti danno alle avversarie le spallate più pesanti, segnando sempre con continuità e glaciale precisione da tre, grazie anche alla costruzione di tiri razionali e ad alta percentuale. Nonostante il 27-38 a firma Fabianova del 16′, le ragazze di coach Coppa paiono in controllo, sino al 29-50 dell’intervallo lungo. 21 punti di distacco, in una sfida impari dove a preoccupare è soprattutto il body language delle ragazze cagliaritane.

Al rientro, la fotografia della serata no arriva quando Cagliari spreca punti perfino in contropiede, segno indelebile di una stagione d’ora in avanti complicatissima. Priolo lavora a testa bassa su ogni possesso difensivo, fa mancare alle portatrici di palla locali ogni punto di riferimento e forza molte recuperate. Se il tabellone del PalaCus dice 39-69 al 29′, il “trentello” di gap è una sentenza definitiva, ineludibile.

L’ultimo quarto è francamente accademia e, mentre il CUS stenta a reagire e soffre soprattutto sotto i vetri, il pubblico non smette di incitare, tramite soprattutto la passione sprigionata dagli Special Olympics, le beniamine di casa, sconfitte sul campo e ora da sole in coda alla classifica. Priolo chiude con 4 cestiste in doppia cifra (Eric, Donvito, Seino e Veselovskij), 34 rimbalzi e uno splendido 62.5% al tiro da tre.

Difficile dire dove inizino i demeriti dei vinti o i meriti dei vincitori, ma fra i due club la distanza tecnica e organizzativa, almeno al netto dei 40′ di questo recupero dell’ottava giornata, va ben oltre le 2 lunghezze ora di margine in classifica. Cagliari avrà bisogno di impiegare tempo, risorse e continuità – anche perché alcune giocatrici inizialmente brillanti stanno rallentando – per far sì che il cambio di guida tecnica sortisca gli effetti desiderati. Sinora, il post-Xaxa ha significato incassare 142 punti in due partite: troppo, a fronte soprattutto di un attacco abulico, per rimanere in Serie A1.

CAGLIARI-PRIOLO 55-83
Cagliari: Goodall 10, Visconti, Eldebrink 6, Striulli 8, Halvarsson 8, Fabianova 3, Pieropan, Oppo, Arioli 14, Brunetti 6. All. Fioretto
Priolo: Eric 17, Bonfiglio ne, Guerri ne, Donvito 16, Milazzo 4, Bestagno 7, Georgieva 6, Seino 10, Veselovskij 14, Cain 9. All. Coppa
Arbitri: Duccio Maschio e Martino Galasso
Parziali: 17-22; 29-50; 44-69
Note: Assist: 8-11. Stoppate: 3-1.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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