La vicenda dell’esame da avvocato di Stendardo ha creato non poco scalpore nell’ambiente atalantino. A maggior ragione la decisione di Colantuono di escludere il difensore dalla prossima partita contro la Juventus e, eventualmente, di multarlo. Sulla questione è intervenuto anche Petrucci, schierandosi apertamente a favore di Stendardo: “Il calcio si prende troppo sul serio, di fronte a una specializzazione come l’esame d’avvocato come si può dire che c’è un contratto? Certo che c’è, ma il buonsenso? Anzi, va fatto un applauso a una persona che oltre la laurea vuole fare il passo successivo molto importante“.
Poi, continua il presidente del CONI: “Faccio appello al presidente Percassi, che ben conosco: siamo seri, siamo sereni. Si può punire un ragazzo solamente perché ha esercitato un suo diritto? Bene ha fatto Stendardo a fare questo”.
Infine, il tecnico Colantuono torna a parlare per chiudere definitivamente la questione: “Mi dispiace perché Guglielmo è un giocatore importante per noi e l’ho voluto io all’Atalanta, ma nello spogliatoio ci sono regole valide per tutti. Il giocatore è venuto da me soltanto giovedì scorso per dirmi dell’esame. E’ stata solo una questione di tempistica: me l’avesse chiesto prima, ci saremmo organizzati meglio. Invece si prospettava una settimana impegnativa e l’ho convocato lo stesso. Lui ha fatto la sua scelta“.
La sensazione è che Stendardo potrà presto mettere in pratica quanto appreso in sede di studi per far valere i propri diritti.