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Fiorentina, Pradè: “Se crei la base giusta, costruire è più facile”

Daniele Pradè, in una interessante intervista rilasciata a “La Repubblica” parla a tutto campo della sua Fiorentina e del piccolo capolavoro che sta mettendo in piedi Vincenzo Montella. Tutto parte con la rivoluzione messa in atto durante l’estate: “Siamo partiti prendendo calciatori che conoscevamo bene: ragazzi come Pizarro, Aquilani, Borja Valero. Se crei la base giusta poi costruire è più facile. Prendete Lupatelli. In tanti avevano ironizzato quando annunciammo il suo arrivo. Invece lui è un giocatore fondamentale per gli equilibri dello spogliatoio. E poi gli altri: un leader silenzioso come Roncaglia, uno che conosceva già la situazione come Pasqual. E poi Toni, insomma: chi gioca nella Fiorentina deve meritare la maglia anche come uomo”.

Poi, il ritrovato amore tra Firenze e Della Valle che hanno portato entusiasmo nell’ambiente viola: “Era quello che volevamo. E i momenti decisivi sono stati due. Il primo: quando Andrea Della Valle in ritiro ha detto che Jojo era incedibile, perché la gente ha capito che la famiglia era ben presente e con grandi ambizioni. Poi direi che tutti hanno percepito la nostra volontà di essere trasparenti, sinceri e onesti con i tifosi. Così è nato il feeling, quello che giorno dopo giorno è cresciuto grazie al bel gioco”.

Infine, svela i motivi per i quali Montella è riuscito a far giocare bene la Fiorentina in così poco tempo: “Perché abbiamo scelto, insieme a lui, gli uomini adatti alle sue idee. Puoi inventarti tutti gli schemi che vuoi ma devi avere i calciatori giusti. Ora si parla tanto delle palle inattive, ma se non ci fossero gli uomini capaci di battere le punizioni e gli angoli come si deve sarebbero poco utili. Così come servono i saltatori. Il giocatore che mi ha sorpreso di più? Jovetic mi ha lasciato a bocca aperta. Sapevo che era un top player, ma non immaginavo fosse così forte. E poi Ljajic, un ragazzo che all’inizio, visto quello che era successo, sembrava fuori da ogni programma. Invece il suo comportamento è stata eccezionale: ha voluto parlare con noi da persona adulta che aveva voglia di dimostrare di aver capito”.

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