“Voglio chiedere scusa a tutti ma quel gesto era soltanto per la famiglia di Speziale che sta vivendo ore drammatiche dopo l’arresto del figlio. Chiedo scusa alla vedova Raciti, chiedo scusa alla polizia, ma io non volevo offendere nessuno”. Si giustifica così Pietro Arcidiacono, in una sala dell’Hotel Royal di Cosenza, dove il calciatore ha voluto parlare alla stampa esponendo le sue considerazioni sul daspo inflittogli per aver indossato una maglia con la scritta “Speziale innocente”. “Nessuno – ha assicurato Arcidiacono – sapeva niente, la società, i miei compagni, lo staff tecnico. Nessuno sapeva niente e mi prendo tutte le mie responsabilità. Il mio gesto voleva essere un gesto di conforto per la famiglia Speziale. Io conosco il ragazzo perché è un ragazzo del mio quartiere”.
Caso-Speziale, Arcidiacono: “Non volevo offendere nessuno”
-
MondoPallone Racconta… “Fornaretto” Amadei, “Pichichi” Ré ed “Enciclopedia” Nilton Santos
Purtroppo, per il calcio internazionale sono stati giorni di perdite di grandi campioni. Protagonisti di tre decenni vicini tra loro: Amedeo Amadei ('40), Nilton...