Goumas: “Ferreira doveva andarsene, con Rocha miglior calcio”

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In un’intervista a Sentra FM, il leggendario centrale del Panathinaikos Giannis Goumas (ora allenatore in terza serie) ha detto la sua sull’addio di Jesualdo Ferreira, senza peli sulla lingua:

“Il signor Ferreira andava licenziato. Non ha voluto andaresene quando in tanti glielo chiedevano e non si sono visti miglioramenti: se avesse lasciato prima la squadra, sarebbe stato meglio. La sua permanenza non ha fatto altro che danni. Secondo me, dopo l’Olympiakos, il Panathinaikos ha il miglior roster sulla piazza in termini di qualità, anche se non l’ha mai dimostrata in campo: Rocha lo conosco bene, sa allenare e sa imporsi. Ovviamente, non ha la bacchetta magica, ma sono sicuro che con lui vedremo un calcio migliore: di partita in partita crescerà la qualità del gioco, e i giocatori saranno più disciplinati e concentrati, dato che nessuno sarà sicuro di giocare. 

La stessa immagine della squadra cambierà: ai tifosi non interessa se si perde, ma come si perde. Con Ferreira i giocatori non aggredivano, non combattevano, ma da oggi in poi le cose saranno diverse: sono certo che con Rocha i ragazzi suderanno per la maglia. Anche se i risultati non dovessero arrivare, questo resterebbe un punto di svolta nella storia della stagione.

Per quanto riguarda la Nazionale, Fernando Santos chiama molti giovani e dà opportunità a chi ha talento, poi, indipendentemente dall’età, dà fiducia a chi è in un buon momento di forma. Tachtsidis, ad esempio, sta giocando bene e sta mostrando le sue capacità poiché gioca all’estero, così come Kyriakos Papadopoulos che, se fosse rimasto in Grecia, non ne avrebbe avuto occasione. Lo stesso Fetfatzidis, al contrario, se fosse andato via avrebbe mostrato senza dubbio ciò di cui è capace. Da noi manca la fiducia nei giovani: è un peccato dare possibilità a un giocatore straniero e non a un giovane greco. Io, Basinas, Karagounis e altri abbiamo fatto progressi poiché avevamo chi credeva in noi”.

 

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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