Petković: “Fiorentina in forma, ma voglio i tre punti”

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“Abbiamo visto una Lazio in costante crescita, ma non possiamo accontentarci”. Così esordisce Vladimir Petković nella conferenza stampa pre Fiorentina, per poi aggiungere, in merito alla tendenza di gestire le partite dopo il vantaggio iniziale: “Dobbiamo essere più cinici e non abbassare il baricentro: a Pescara abbiamo gestito, ma siamo andati vicini al gol. Vedendo i quattro gol presi negli ultimi minuti può scattare l’allarme, ma basta non metterci in difficoltà da soli e migliorare a livello mentale”. Conferma, inoltre, l’intenzione di portare tutti a Firenze e di mettere in campo il migliore undici possibile, ma comunica le assenze di Marchetti ed Ederson.

SUGLI AVVERSARI. “La Fiorentina è una squadra in forma ed è modellata sul proprio allenatore. In casa è molto aggressiva, ha grande voglia di vincere e dimostrare. Sicuramente non sarà una partita facile: l’avversario ha anche il piccolo vantaggio di aver potuto preparare l’incontro per una settimana intera. Non dobbiamo avere paura di Jovetić, ma stare attenti a tutti gli undici”. Sui suoi aggiunge: “Voglio una squadra propositiva che domini per tutti i 90 minuti: voglio portare a casa i tre punti!”.

SUI SUOI GIOCATORI. “Radu è un’incognita, non sappiamo come possa reagire in una partita intera, ma in allenamento l’ho visto bene. Brocchi ha dimostrato di essere pronto a livello mentale e spero che possano, sia lui che Radu, creare al più presto una sana concorrenza. Diakité sta meglio: non zoppica, è presente, ma deve trovare la forma. Domani difficilmente sarà convocato. Rocchi potrà avere la possibilità di entrare. Ciani era un po’ troppo timoroso, ma è sempre così quando arrivi a campionato in corso. Ha tanti margini di miglioramento e nell’ultima partita ha giocato meglio che nelle altre, ma i suoi problemi derivano dalla sua insicurezza: ha bisogno di tempo. Sicuramente si troverebbe più a suo agio contro un Toni che contro un Ljajić, data la sua forza fisica”.

 

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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