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Lazio raggiunta nel recupero dopo l’incredibile autorete di Seitairidis

Prima assoluta fra due squadre, che mai s’erano incontrate nelle varie competizioni UEFA. All’OAKA Spiros Louis di Atene, il Panathinaikos prova a riprendersi dalla crisi (nono posto in campionato e i 2 punti di penalizzazione non dicono tutto) grazie alla coppa. La Lazio d’altro canto, galvanizzata dal successo sul Milan sabato sera, si presenta tirata a lucido. In campo per onorare il grande evento, perché non ha senso – come ha ribadito ieri Vladimir Petkovic – “lottare per arrivare in Europa League e poi non onorarla“, perché va bene la continuità.

LA FRITTATA DI SEITARIDIS In avvio, è subito uno dei più in forma a pizzicare i guantoni di Karzezis: al 2′ Candreva sceglie la finezza ma il portiere è pronto. Ancora gli ospiti poi, con Dias che svetta da corner al 18′ e sfiora il gol. Al minuto 25′, accade l’imprevisto, nel merito e nel metodo: uscita coraggiosa di Karnezis su un’azione innocua, rilancio dell’estremo difensore che invece di spazzarla in tribuna serve l’esperto compagno Seitaridis. Il problema è che l’ex difensore del Porto fa ciò che non bisogna mai fare: un retropassaggio in direzione dello specchio della porta, con il suo estremo difensore fuori dai pali. La frittata è di quelle pesanti e alla Lazio va un regalo fragoroso e inaspettato. Non si butta via niente, comunque: vero che i greci reagiscono con la zuccata di Velasquez, ma Ledesma e soci palleggiano molto bene e si godono lo stato di forma di un Candreva sempre più responsabilizzato.

TOCHE’ SALVA I GRECI Nella ripresa il tecnico biancoceleste butta Zàrate nella mischia. A lasciare il posto al fantasista argentino è Mauri, con i capitolini determinati a chiuderla. Floccari al 52′ ci prova, il colpo di testa non è però dei migliori. Al Pana manca l’azione di rottura, il cambio di passo e allora la Lazio ne approfitta, addormentando quasi il match, che passa a ritmi più bassi. Là davanti le ripartenze di Sissoko impensieriscono il giusto, nonostante un certo brio. La gara dorme un po’, fino a che suonano due sveglie, due sibili: in due minuti, da iniziative individuali, ChristodoulopoulosQuincy spaventano Bizzarri. La Lazio passa poi un quarto d’ora a difendersi e basta, stanca sulle gambe e scossa dalla voglia di chi in casa non vuole perdere: una mezza occasione dopo l’altra e il Panathinaikos al 90′ stende Bizzarri. Calcio piazzato e Toché, come avvenuto contro gli Spurs, si ripete e trova il pari: 1-1 e punteggio giusto, perché la squadra di Petkovic s’è un po’ seduta sugli allori.

Lo stato fisico della Lazio, per almeno due terzi di gara, ha permesso di custodire l’autogol di Seitaridis come un tesoro da difendere. A livello più atletico che fisiologico (e anche tattico: Floccari da solo ha potuto tenere poco palla) i greci hanno spinto di più, limitando i danni. Qualche rimpianto per la Lazio, che resta comunque in testa al girone per effetto del pari fra Maribor e Tottenham.

PANATHINAIKOS-LAZIO 1-1 (0-1)

Panathinaikos (4-3-3): Karnezis; Seitaridis, Pinto, Velazquez, Spyropoulos; Zeca, Vitolo, Fourlanos (67′ Owusu-Abeyie); Sissoko (78′ Mavrias), Fornaroli(74′ Tochè), Christodoulopoulos. A disp.: Kapino, Chouchoumis, Marinos, Lagos. All. Ferreira.
Lazio (4-1-4-1): Bizzarri; Konko, Ciani, Dias, Cavanda; Ledesma; Candreva, Hernanes (77′ Onazi), Gonzalez (85′ Cana), Mauri(46′ Zarate); Floccari. A disp.: Scarfagna, Scaloni, Biava,, Kozak. All. Petkovic.
Arbitro: Carlos Clos Gomez (Spagna)
Marcatori: 25′ aut. Seitairidis (P), 90′ Tochè (P)
Note: Ammoniti: Cana (L)


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