Donne, Inghilterra: dalla FA un piano di crescita pluriennale

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Oggi la Football Association inglese, nell’ambito della programmazione per lo sviluppo della disciplina, ha lanciato un piano di crescita pluriennale del calcio femminile (Game Changer). Lo spazio di manovra, come il dossier preparato dalla federazione descrive, è tanto e certo un’oculata preparazione eviterà di sprecare l’opportunità.

Come riporta il sito ufficiale della FA Women’s Super League – la lega semiprofessionistica, per ora posta al di sopra della classica “piramide”, il tradizionale schema dei campionati – occorre innanzi tutto migliorare la preparazione di tecnici e dirigenti, tramite anche dei centri d’eccellenza. Essi svolgeranno il compito di costruire, valorizzando i vivai (vien da pensare al modello già inglese delle Academies maschili), le star del futuro. Non è esclusa la creazione di una FA WSL 2, così da poter aprire almeno a due categorie il sistema promozioni-retrocessioni.

PAROLA DI CASEY. Incoraggia quanto testimoniato dal capitano dell’Inghilterra Casey Stoney (a Londra nel Team GB, ndr): “i tifosi all’Olimpiade sono stati incredibili, per il supporto negli stadi, in tutto il paese e nella parata di fine Giochi. Le calciatrici sono state veramente sommerse, piacevolmente, dal sostegno ricevuto. Ora ci sono entusiasmo e volontà per attrarre attenzione e tifo anche per la nazionale inglese e il campionato“.

LA FORZA DEI NUMERI, IL SOGNO. Qualche dato fa capire che, se la FA fa sul serio, non è per caso: a Londra 2012, presenze negli stadi e ascolti televisivi hanno segnato record importanti. Certo, smaltita la “sbornia” dell’entusiasmo olimpico, il calcio femminile s’è spesso ritrovato in una rinnovata solitudine (tanto che Total Football Magazine, tempo fa, chiedeva se non si fosse fatto il passo più lungo della gamba, in un editoriale significativo), però l’idea che ESPN e BBC trasmettano un corposo numero di partite live e il fatto che secondo lo stesso segretario federale David Bernsteinil femminile è l’area con i più incoraggianti potenziali margini di crescita di tutto il calcio inglese” testimoniano che il processo è in atto ed è irreversibile. A patto di volerlo, ad ogni latitudine.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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