I Fatti – I 44 ultras del Padova colpiti da DASPO non si sono però macchiati di alcuna azione violenta, essendo stati respinti alle porte di Napoli durante la trasferta verso Castellammare di Stabia del 29 settembre scorso, perché non muniti di tessera del tifoso (strumento controverso e da più parti criticato). Dopo essere stati identificati e controllati i tifosi sono stati infatti rispediti in Veneto senza mai arrivare nella città campana per assistere alla sfida contro la Juve Stabia.
Dove il sindaco Zanonato abbia visto violenza da parte degli ultras del Padova quindi non è dato saperlo. Probabile che il primo cittadino della città veneta parli per partito preso come molti suoi colleghi che vedono nel tifo popolare più sanguigno il vero male del calcio, dimenticandosi però che i maggiori scandali vissuti dal pallone negli ultimi anni sono stati tutti causati da presidenti, dirigenti e in ultimo calciatori che hanno contribuito ad allontanare dagli stadi – spesso vecchi e fatiscenti – i tifosi. Senza contare che le nuove norme di sicurezza emanate da Amato prima e Maroni poi hanno reso una corsa ad ostacoli l’acquisto del semplice biglietto ponendo una serie di limitazioni – fra cui anche la discriminazione territoriale – che hanno progressivamente svuotato gli stadi più degli episodi violenti di cui si sono macchiate in passato alcune frange del tifo organizzato.