Un giorno all’Ata Hotel Executive

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Quando torni dalle ferie, mentre sei in macchina o in treno lungo la strada del ritorno, pensi sempre (almeno, a me capita così) a quanti giorni ti ci vorranno per riprendere gli orari e il ritmo cittadino, quanto ti ci vorrà per tornare ad essere veramente attivo al lavoro, abituato come sei, ormai, a prenderti i tuoi tempi per qualsiasi cosa. Pensi che almeno i primi giorni saranno tranquilli.
Succede che, invece, il giorno dopo il ritorno, arriva una telefonata da parte del tuo collega Leonardo:

“Ciao Francesco, sono Leo. Tornato dalle ferie?”
“Ciao Leo, sì, proprio ieri. Hai bisogno?”
“Sì, stavamo pensando, con Alessio, di fare il Live sul sito dell’ultima giornata di mercato.”
“Bello, sì, bell’idea.”
“Sei dei nostri?”
“Sì, beh, come al solito…no? Mi metto al PC e vi do una mano.”
“No, Fra. Non hai capito. Sei dei nostri all’Ata Hotel Executive?”
“…”

Arriva il giorno. 31 Agosto 2012, ultimo giorno di calciomercato italiano. Sede del calciomercato, per gli ultimi tre giorni, è l’Ata Hotel Executive di Milano, zona Garibaldi, che, per chi non conoscesse Milano nel dettaglio, è attualmente la zona con più cantieri aperti d’Italia, superiori anche alla Salerno-Reggio Calabria. Trovare parcheggio? Mai. Nemmeno per miracolo.

La squadra di MondoPallone, perfettamente organizzata, è così composta: Francesco Mariani (chi vi scrive), Leonardo Peruzzi, Alessio Milone (il mega direttore) e Gianluca Grasso sul campo, Marco Iannotta, Francesco Loiacono, Michele Pannozzo, Tommaso Maschio e Alessandro Lelli in redazione, pronti a scrivere tutte le notizie in arrivo direttamente dall’Ata Executive.

Quando arriviamo alle 11.00, l’hotel è pieno zeppo di telecamere, microfoni e procuratori pieni di gel. Pezzi grossi, nemmeno l’ombra. Si riconosce, tra gli altri, qualche elemento di spicco di Sky e della Gazzetta. La hall dell’albergo è già piena, difficile trovare qualcuno che non abbia uno smartphone in mano o all’orecchio. I divanetti sono tutti occupati. Chi colloquia serenamente con chi ha di fronte, chi scrive sui proprio netbook e chi “sfoglia” l’iPad. Calma. Apparente? No, è proprio calma vera, reale.

Dopo qualche minuto di ambientamento (e, non avendo né gel né un completo gessato, è stato abbastanza complicato), decidiamo di iniziare a darci da fare. Primo punto: gli accrediti stampa, per poter girare tranquillamente in ogni angolo dell’Ata Executive.
Non potete nemmeno immaginare quanto sia difficile per una piccola testata come noi di MondoPallone (ma questo è un problema che, anche grazie al vostro aiuto, si spera di non porsi più in futuro) riuscire ad avere degli accrediti per tutti. Grazie, però, a tanta buona volontà e a qualche colpo di fortuna, alla fine ci si riesce.
Bene, il più è fatto. Non resta che girare, tenere gli occhi aperti, le orecchie dritte e far andare veloci le dita sulla tastiera dello smartphone per trasmettere ogni notizia in redazione.

Da quel momento, la cognizione del tempo si perde, l’unico aiuto è il conto alla rovescia presente nella hall, che indica il tempo mancante alle ore 19.00, orario ufficiale di chiusura del calciomercato.
I movimenti sono frenetici, “Andiamo fuori, pare esserci Cairo, “Guarda di là, c’è Zavaglia, “C’è Foti che parla con un procuratore. Di chi staranno parlando? Andiamo!”, ma in realtà, almeno in mattinata, le risposte non si scostano molto da banali “Vedremo” o “Non lo so”.

Al piano di sotto, nella famosa “stanza rossa”, Sky e SportItalia hanno allestito lo spazio per le dirette TV, ma ancora delle big non si vede nessuno. Al primo piano, sede dei box di ogni squadra, la situazione è identica. I box della serie A sono quasi tutti chiusi, mentre quelli della serie B sembrano essere un po’ più frequentati. Dopo circa due ore, si inizia a riconoscere sempre gli stessi volti. Ci si muove tutti veloci, si va su e poi si va giù, si fa un salto fuori, ma siamo sempre gli stessi alla ricerca della notizia, dell’indiscrezione, della “bomba”.

Noi siamo tra quelli più frenetici, il modo di comunicare tra di noi è organizzatissimo.
“Interesse del Palermo per Ziegler, Ferrettì va al Genoa.” Chiamo: “Leo, hai sentito di Ziegler?” “Sì, sto già scrivendo a Marco. Alessio è già stato informato.” “Ok, e di Ferrettì?” “No, dove?” “Al Genoa, è un giovane. Chiamo Fra in redazione.” “Ok, ciao.” “Ciao.” Clic.

Cambiando stanza, incontro per caso Alessio, che nel giro di 3 secondi netti mi dice: “Fra, di là c’è Giaretta il DS del Novara. Invece lì, vedi, c’è Fabrizio Ferrari, vai a chiedergli qualcosa. Oh, e se incontri Giocondo Martorelli fermalo eh, che la sua opinione su questo mercato può essere importante.”
Puff, sparito Alessio. La capacità del nostro direttore di comparire e sparire all’improvviso è incredibile.

Mentre le notizie iniziano a rincorrersi, tra un Modesto al Pescara, un Borriello al Genoa e un Gilardino al Bologna, parlo con l’agente FIFA Martorelli che mi dice una frase importante: “Non aspettatevi colpi dalle grandi. Il tempo stringe, ormai. L’unica su cui dovete tenere gli occhi aperti è la Fiorentina, che cerca un attaccante.”

Passa una decina di minuti, incontro Alessio e, incredibilmente, riesco a bloccarlo. Mentre parlo con lui, mi arriva una telefonata da Leonardo, che si trova al piano di sopra, nella zona dei box della Serie A.
“Pronto.”
“Fra.”
“Eh, dimmi.”
Toni alla Fiorentina.”
“…chiiiiii? Toni?”
“Non urlare. Toni alla Fiorentina. E’ lui l’attaccante.”
“Ma sei sicuro? Alla Fiore?”
“Passavo per caso davanti al loro box quando si è aperto e ho sentito chiaramente “Abbiamo preso Toni”.”
“Chiamo subito Francesco in redazione, siamo i primi!”
“Sì, ma non urlare.”
“Sì, ciao.”
“Ciao.”
Clic.

Mi giro per dare la notizia ad Alessio e lo vedo già al telefono con la redazione per far mettere l’esclusiva sul nostro sito. Avevo urlato troppo.

Passano i minuti, il conto alla rovescia dice che ne mancano dieci alla chiusura. Io e Gianluca decidiamo di andare nella zona della Lega dove è sita la stanza in cui si depositano i contratti. Fuori ci sono le dirette delle TV che aspettano i direttori sportivi con i contratti da depositare in mano.
Meno cinque.
Gli animi sono sempre più agitati. Si sentono dei discorsi del tipo “Se è alla cifre che dicono loro, io non mi muovo nemmeno” e “ce ne danno 10 anziché 5, dai” o ancora “presidente, io ormai il mio l’ho fatto per questa trattativa, è andata così ormai. Mancano tre minuti, può almeno firmarmi il contratto di quel portiere delle giovanili?”.
Chi sarà mai stato quel portiere delle giovanili non lo scopriremo mai, né quale fosse la trattativa saltata proprio sul filo di lana.
Mancano due minuti, ma io e Gianluca resistiamo dentro. Passa il DS del Catania con dei fogli in mano, entra nella stanza della lega e dopo un minuto lo vediamo uscire. Gianluca lo ferma: “Direttore, quali sono stati gli ultimi movimenti? Di chi erano quei contratti?” “Llama alla Fiorentina e Antenucci allo Spezia.” Proprio sul gong.

Manca una manciata di secondi, da dentro ci invitano (abbastanza calorosamente) ad uscire. Mentre ci avviciniamo alla porta, si sente la voce dell’inviato Sky dire “Vediamo chi saranno gli ultimi ad uscire dalla porta della Lega”, si intravedono le telecamere, una cinquantina di giornalisti pronti a fare lo scoop. Manca poco, il conto alla rovescia del calciomercato segna 00:00:01, un solo secondo alla fine.
Da quella porta, finalmente, escono due persone: io e Gianluca di MondoPallone.

Francesco Mariani
Francesco Mariani
Twitter addicted, vive di calcio. In campo è convinto di essere Pirlo, ma in realtà è un Carrozzieri qualunque. Per lui il trequartista è una questione di principio.

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