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Una finestra sui dilettanti

Maggio è alle porte. Un mese decisivo per i campionati e per i verdetti della stagione. In molte piazze si festeggerà e in altre si piangerà, questa è la dura legge del calcio e delle sue sentenze primaverili.

Un discorso valevole anche per la Serie D, la massima espressione del calcio dilettantistico nostrano che in questi ultimi anni si è avvicinata sempre di più al mondo professionistico al punto da rendere quasi fuoriluogo il termine “dilettante”. Negli ultimi anni i recenti problemi economici hanno aggiunto all’organico di D squadre blasonate del calibro di Perugia, Pisa, Arezzo, Salerno, costrette a confrontarsi con realtà minori in impianti di tutt’altra capienza. Per i tifosi si è trattato di un inferno dal quale uscirne il prima possibile, per il movimento dilettantistico, invece, è stata un’ottima occasione per ottenere maggiori visibilità da parte dei media. A rendere ancora più competitivo e interessante questo campionato provvederà senza dubbio la futura riduzione del numero di squadre in Lega Pro e la conseguente eliminazione della Seconda Divisione. Fattori che livelleranno verso l’alto la qualità della lotta promozione, ma obbligheranno al tempo stesso le società più ambiziose a studiare progetti concreti, poco improvvisati, perchè un eventuale promozione al professionismo richiederà massicci sforzi economici da una parte e un’organizzazione solida e forte dall’altra.

Torniamo però al presente e agli ultimi 180′ minuti che riserveranno grandi emozioni in Serie D. Il Castiglione e il Pontedera sono le prime due promosse. Proprio il Pontedera, che in molti ricordano per la storica vittoria in amichevole sulla nazionale di Sacchi nel lontano 94, è riuscito a lasciarsi alle spalle una nobile toscana come l’Arezzo. Il salto di categoria sembra imminente per Venezia e Salerno, squadre che fino a una decina di anni fa si affrontavano in serie A prima di conoscere l’onta del fallimento e della ricostruzione. I lagunari hanno faticato non poco per riprendersi dopo la parentesi Zamparini; fallito il primo tentativo della S.S.C. Venezia, nel 2009, sotto la spinta del sindaco Cacciari, è nato il F.C. Unione Venezia capace di sfiorare per ben due volte la promozione. Il terzo tentativo nel 2012 sembra quello giusto.

L’ultima estate è stata bollente a Salerno. Alla delusione per il playoff, persi in casa contro gli acerrimi rivali del Verona, si è aggiunto il crack del gruppo Aliberti. Si è rischiato la definitiva scomparsa, ma poi una cordata capitolina composta da Mezzaroma e Claudio Lotito ha riportato il calcio nella città campana, mantenendo i colori ma perdendo il nome originale.

C’è aria di promozione anche a Forlì e Teramo. Tanta delusione a Cantù dove il calcio non riesce a dare le stesse soddisfazioni che regala il basket e la squadra è ritornata con largo anticipo nell’Eccellenza lombarda.

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