Suicidio Mazzarri, il Napoli si fa raggiungere sul 2-2 dalla Roma

-

In una partita tra due squadre che giocano a corrente alternata, finisce con un pareggio che potrebbe non accontentare nessuno.

LE FORMAZIONI – ROMA (4-3-1-2): In un clima infuocato che spinge verso il prematuro addio di Luis Enrique e l’accantonamento del tanto decantato progetto Roma, il tecnico iberico deve fare i conti con un numero di indisponibili incredibile con le defezioni di Burdisso, Juan, Stekelenburg, Lamela, Osvaldo e De Rossi. In campo Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, Taddei; Pjanic, Gago, Marquinho; Bojan, Totti e Borini.

NAPOLI (3-5-1-1): Gli azzurri devono affrontare una Roma ferita ma intenzionata a perseguire il sogno europeo; per il Napoli la sola assenza di Campagnaro e Donadel, con il focus inevitabilmente anche sulla sfida tra Lazio e Udinese, principali avversarie per l’Europa che conta. Walter Mazzarri ha ritrovato una squadra vincente con tre centrocampisti centrali e non cambia modulo nemmeno col rientro di Lavezzi. Dal primo minuto viene quindi proposto De Sanctis tra i pali; difesa a tre con Fernandez, Cannavaro e Aronica; gran densità a centrocampo dove agiscono Maggio, Zuniga, Inler, Gargano e Dzemaili; in avanti Hamsik supporta l’unica punta, Edinson Cavani.

CAMPO ALLA ROMA, AZIONI AL NAPOLI – La partita inizia con i padroni di casa liberi di fare gioco e guidare un forcing ai danni della porta difesa da De Sanctis; Mazzarri non sembra preoccuparsene ed esorta i suoi a lasciare campo ai giallorossi, abbozzando un pressing solo quando gli avversari superano la linea del centrocampo. Il dominio romanista frutta alla squadra di Luis Enrique alcuni calci di punizione e calci d’angolo mal sfruttati, mentre al nono minuto Cavani trova una pericolosa deviazione sul primo palo, senza però trovare lo specchio della porta e vanificando quindi uno dei rari calci d’angolo in favore degli azzurri. Ancora nove minuti e nuovamente il Napoli in avanti, con Hamsik abile a superare Kjaer, ma sprecone quando spara tra le braccia di Lobont.

ROMA, ASSEDIO A FORT DE SANCTIS – Mentre il Napoli sembra venir fuori alla grande, ecco che la partita cambia drasticamente: gli ospiti smettono di giocare e la Roma, con una forza che in pochi credevano potesse avere, riesce a imporsi dando sfoggio di classe in varie occasioni. Al ventiseiesimo è palpabile l’incredulità di Luis Enrique quando Gago riesce a divorarsi una rete a porta vuota, piazzando la palla a lato. Al trentesimo Pjanic scalda i guantoni di De Sanctis con una bella conclusione da fuori, prima che sia invece Marquinho, pochi minuti dopo, a mandare alto un colpo di testa su cross di Borini. Gli ospiti sono alle corde, il gol è ormai nell’aria e arriva puntualmente al quarantunesimo, quando su cross di Rosi è Marquinho il primo ad avventarsi sul pallone e, bruciando nettamente il marcatore Fernandez, deposita in rete segnando di esterno la rete del vantaggio.

IL NAPOLI SI SVEGLIA E LA ROMA SOFFRE – Nessun cambio e le due formazioni rientrano sul terreno di gioco così come avevano terminato la prima frazione. Molti si chiederanno quale strigliata sia stata operata da Mazzarri per cambiare così tanto il gioco degli azzurri, che alzano moltissimo il baricentro, sfruttano la loro densità a centrocampo e, grazie a una interdizione efficace, contrastano sul nascere tutte le iniziative giallorosse. E’ solo il terzo minuto quando su cross battuto corto da Hamsik, Zuniga pesca il jolly e lascia partire un missile sul quale Lobont non può fare nulla. La reazione romanista sta tutta nel tentativo del solito Marquinho che sfiora la rete con un tiro dal limite. Al nono continua la marcia azzurra, con Heinze che sfiora l’autorete sul tiro-cross di Hamsik. Le occasioni per il Napoli non si contano: sia Cavani che Inler impegnano Lobont con conclusioni pericolose, prima che Cavani riceva da Cannavaro e depositi in rete, trovando però il fischio dell’arbitro che blocca l’azione per un fuorigioco dell’attaccante uruguagio. Nel giro di due minuti sfiorano la rete anche Zuniga, Maggio e Hamsik con una conclusione a testa: gli azzurri fanno la partita, i giallorossi è come se non stessero giocando. Al ventiduesimo il Napoli trova il tanto cercato pareggio con Cavani, che evita un avversario con una finta e fa partire un destro micidiale che Lobont non può neutralizzare, per il vantaggio ospite.

SUICIDIO MAZZARRI, LA ROMA PAREGGIA – Quando la partita appare nettamente a pannaggio dei partenopei, mister Mazzarri opta per l’impensabile: esce il migliore in campo, Cavani, per un Lavezzi di ritorno dall’infortunio, fuori condizione e poco avvezzo a fungere da prima punta. Il risultato era facilmente preventivabile per tutti meno che per il tecnico toscano: la Roma alza il baricentro, mette il Napoli alle corde e trova il pareggio. Il tutto accade a tre primi dal termine dei tempi regolamentari, con la difesa del Napoli immobile e incapace di contrastare l’inserimento di Simplicio che si beve Zuniga e insacca senza che la retroguardia azzurra, seppur schierata, possa evitare il peggio.

TRIPLICE FISCHIO – Una partita davvero strana, difficile dire se tanto brutta da mostrare errori a raffica e conseguenti palle gol, oppure tanto bella da lasciare tutti col fiato sospeso fino all’ultimo. Luis Enrique sarà soddisfatto di aver invertito un’inerzia negativa contro un Napoli lanciato verso il terzo posto, però Mazzarri dovrà fare mea culpa per aver rinunciato all’unica vera punta napoletana, capace di far reparto da solo, per dare spazio a un giocatore senza sufficienti allenamenti nelle gambe. Ora bisogna attendere la sfida tra Lazio e Udinese, gufare quanto basta e, sopratutto, non sbagliare più.

IL MIGLIORE IN CAMPO

EDINSON CAVANI, voto 8
Nel primo tempo penalizzato dal triste “non gioco” della sua squadra, viene fuori nella ripresa quando prende sulle spalle la squadra, riesce a far reparto da solo, trova la rete del pareggio e fa ammattire i centrali romanisti Heinze e Kjaer, che possono solo consolarsi all’idea di non incontrarlo ogni settimana.

LE PAGELLE – ROMA: Lobont 7 – Rosi 6,5 – Kjaer 4,5 – Heinze 5,5 – Taddei 6 – Pjanic 5,5 (dal 73′ Simplicio 7) – Gago 5 – Marquinho 7,5 – Bojan 6,5 (dal 73′ Tallo 6,5) – Totti 6 – Borini 5,5.

NAPOLI: De Sanctis 5,5 – Aronica 6,5 – Cannavaro 6 – Fernandez 4,5 – Maggio 6 – Zuniga 6,5 – Inler 6 – Dzemaili 5 (dal 52′ Pandev 6) – Gargano 5,5 – Hamsik 6,5 – Cavani 8(dal 75′ Lavezzi s.v.).

MARCATORI: 41′ Marquinho (R), 48′ Zuniga (N), 67′ Cavani (N), 87′ Simplicio (R)

AMMONITI: 35′ Taddei (R), 50′ Dzemaili (N), 76′ Heinze (R), 79′ Gago (R), 81′ Marquinho (R), 90′ Simplicio (R), 93′ Borini (R)

ARBITRO: Rizzoli di Bologna, coadiuvato dai sig.ri Faverani, Stefani e Tagliavento.

Alessandro Pironti
Alessandro Pironti
Nato a Salerno il 19 luglio 1982, cerca di vivere il calcio in ogni modo: scrivendone, praticandolo e allenando squadre giovanili. Da quasi un anno è inoltre presidente di una squadra amatoriale di calcio a Milano.

I dieci incubi del tifoso del Milan

La propria squadra del cuore, si sa, oltre alle gioie provocate per un gol o una vittoria, riesce a regalare ai propri tifosi anche...
error: Content is protected !!