Il triste epilogo del vice-presidente del Milan… ovvero la fine del Papero

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Ieri al Camp Nou si è concluso il cammino del Milan nella Champions League edizione 2011-2012. La sconfitta, strameritata tra l’altro, è passata quasi in secondo piano rispetto all’ennesimo infortunio di Alexandre Pato. Il vice-presidente del Milan.. cioè il Papero – se per caso qualcuno ancora non fosse a conoscenza che è fidanzato con la figlia di Silvio Berlusconi – è entrato in campo al sessantanovesimo minuto, ed è uscito, ancora una volta per problemi muscolari, soltanto quattordici minuti più tardi. Si è consumato così la triste fine di Pato, un giocatore classe ’89, sbarcato pochi anni fa a Milanello – pagato 22 milioni dai rossoneri – con l’appellativo di ‘grande promessa’, quella promessa che nel corso di questo medio-lungo periodo non è riuscita, oltreché per guai fisici, a trasformarsi in un giocatore vero e proprio. Al di là dei gol realizzati, in questo anche Di Vaio è bravo, il Papero ha clamorosamente toppato nel momento in cui avrebbe dovuto fare e far fare alla sua squadra il salto di qualità.

Qualità che a lui non sono mai mancate, ma che si sono sempre scontrate con la poca o scarsa personalità, e con una voglia pari allo zero di allenarsi e sacrificarsi per raggiungere i livelli top. Pato, il ché se ne dica, e il ché se ne dirà, ha terminato la sua avventura al Milan, e con molta probabilità sono svanite tutte le speranze di vederlo un giorno decidere un match importante, o giocare almeno 20-30 partite in una stagione da vero fuoriclasse. Delle difficoltà del brasiliano se n’è accorto Galliani già da circa un anno, tant’è che lo scorso gennaio, se Berlusconi senior e la figlia Barbara non avessero posto il veto, l’attaccante stava per essere spedito per 35 milioni – un affare!!! – al Paris Saint Germain di Leonardo e Ancelotti. La frenata dell’operazione fu un errore clamoroso da parte del proprietario del Milan, che d’ora in avanti avrà una grossissima gatta da pelare a Milanello, in un ambiente che mal sopporta e mal digerisce la stucchevolezza del verdeoro. Nella storia del calcio di giocatori come Pato ce ne sono e ce ne sono stati a centinaia: tornare a grandi livelli sarà una mission impossible, almeno in Italia, almeno nel Milan…

 

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Raffaele Amato
Raffaele Amato
Nato a Formia (Latina), collabora con vari siti d’informazione. La sua più grande passione è il giornalismo sportivo, e considera MondoPallone.it una grande occasione per poter crescere professionalmente.

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