Napoli spento, la Roma “catalana” vince 3-1

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LE FORMAZIONI – Napoli (3-4-2-1): Mazzarri forse teme la mobilità e la corsa degli uimini di Luis Enrique; paura che si rispecchia nelle scelte iniziali del tecnico toscano, che rimanda in campo a centrocampo uomini di grande corsa e sacrificio come Zuniga e Gargano, al posto di Dossena e Dzemaili, impiegati spesso di recente. Ecco l’undici iniziale: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Zuniga, Inler, Gargano; Hamsik, Lavezzi; Cavani.

Roma (4-3-3): Molte scelte obbligate per lo spagnolo Luis Enrique, che deve fare i conti per un gran numero di infortunati e indisponibili. Tra i pali Stekelemburg è una certezza; la difesa a quattro vede ancora Taddei disimpegnarsi come terzino, con Juan, Heinze e Rosi a completare la retroguardia; De Rossi torna a giocare in un centrocampo a tre con Simplicio e Greco; mentre in attacco ancora spazio a Totti, che agirà assieme o alle spalle di Lamela e Osvaldo.

DE SANCTIS SHOCK E LA ROMA PASSA – La partita inizia con due squadre subito lunghe e pronte a farsi male ma, ancor prima che sia chiaro con che schemi cercheranno di offendere le due compagnini, che ecco passare in vantaggio gli ospiti: Lamela controlla sulla sinistra, riesce ad eludere due marcatori azzurri e calcia in porta con quello che pare un innocuo tiro-cross, che viene però maldestramente deviato da Aronica e poi buttato nella propria rete da un goffo De Sanctis. Gli errori del portierone azzurro sono una rarità e il pubblico napoletano ammutolisce, di fronte ad uno svantaggio che in pochi avrebbero previsto. Il Napoli cerca di reagire e concentra sopratutto a sinistra, dove staziona Zuniga, in un continuo duello con Rosi, che appare subito ispirato.

DELIRIO AL SAN PAOLO – Ci si aspettava lo spettacolo, ci si aspettava di imbattersi in pochi tatticismi, ma di certo la realtà ha superato la fantasia stasera allo stadio di Fuorigrotta. Ci sono state dodici palle gol nitide da una parte o dall’altra nella prima frazione, tra le quali alcune a dir poco clamorose. Al ventitreesimo, ad esempio, Zuniga è abile a ricevere largo a sinistra, superare Rosi più e più volte con continue finte e a mettere in mezzo con un rasoterra sul quale arriva Hamsik che, a porta vuota e da due metri, riesce a spedire alto sotto gli occhi di un pubblico a dir poco incredulo. Lo slovacco non pare in giornata sotto porta e lo dimostra due minuti dopo, quando manca la conclusione di testa, solo e da posizione invitante, colpendo invece con la spalla e mandando di molto a lato: il fuorigioco segnalato dall’assistente di Celi è una magra consolazione. Nel resto del primo tempo vanno poi annotate le tante, troppe, conclusioni fallite da un inconsistente Osvaldo; il palo colpito in bello stile da Lavezzi dopo una bella accelerazione sulla destra; il palo esterno colpito invece da Lamela nel finale con una bella conclusione di sinistro dopo una bella azione avvolgente degli ospiti e una bella conclusione di destro a giro di Zuniga deviata in angolo da Stekelemburg. Calcio-champagne stasera a Napoli.

NAPOLI POCO CONCRETO, ROMA CINICA – Il Napoli sembra deciso a ribaltare il risultato e attacca sin dal primo secondo della ripresa. Bastano due minuti per andare in rete, con Cavani a siglare in tap-in da pochi passi, su suggerimento di testa da parte di Maggio. Celi annulla per presunto fallo di Maggio su Rosi… molto, molto dubbio. Rosi rischia il rigore abbattendo Zuniga al limite dell’area e pochi attimi dopo è Lavezzi a rendersi pericoloso, mancando di poco la conclusione su lancio di Gargano. Attimi dopo è Hamsik a saltare Lamela e Osvaldo, calciando però centrale dove Stekelemburg blocca facilmente. Mentre la Roma pare poter crollare da un momento all’altro, sono proprio gli ospiti a raddoppiare, con Campagnaro in clamoroso ritardo su Osvaldo, abile a battere De Sanctis da distanza ravvicinata, approfittando di un cross invitante di capitan Totti. La Roma si fa vedere con un tiro fuori di Taddei, mentre il Napoli sfiora la rete a più riprese con Pandev, Cavani e Mascara. La rete degli azzurri arriva però al 81′, con Mascara che tenta il tiro, se lo vede ribattere, torna sul pallone e serve bene Hamsik preciso e determinato nell’inserimento, culminato da un bel destro a incrociare per il momentaneo 1-2. Quando manca un solo primo alla fine del tempo regolamentare, il Napoli avrebbe pur acciuffato il pareggio con Pandev, in spaccata a trovare la deviazione dopo la traversa colpita da Cavani, ma l’uruguaiano era in fuorigioco al momento del tiro e per il Napoli resta solo l’amaro in bocca. Nemmeno il tempo di metabolizzare l’urlo strozzato in gola, che il Napoli cade di nuovo: su assist di Osvaldo, Simplicio tira e trova la deviazione di Cannavaro che batte lo, stavolta, incolpevole De Sanctis. Giusto il tempo di ammirare la classe di Bojan che semina ancora il panico sulla destra prima di servire Osvaldo che sfiora la quarta rete (ottimo il salvataggio di Cannavaro sulla linea), che piovono i fischi del San Paolo sui ventidue in campo.

TRIPLICE FISCHIO – Il Napoli poteva e doveva fare di più; la Roma, molto più pragmatica rispetto a quanto visto finora, merita la vittoria e fa trovare il sorriso a Luis Enrique. Oltre alla scarsa vena di Cavani, va segnalata la serata “no” di tutta la retroguardia del Napoli, a tratti imbarazzante. Ottimo Lamela nel primo tempo, capace di sciolinare quelle giocate di gran classe che Totti invece non sembra saper più mostrare; ottima la retroguardia giallorossa, con Juan tornato protagonista.

IL MIGLIORE IN CAMPO

Erik Lamela, voto 7,5

Il giovane talento sudamericano illumina la Roma nella prima frazione e non fa rimpiangere il Totti che fu, oggi quasi spettatore non pagante, fatta eccezione per il bel cross che ha propiziato il 2-0 di Osvaldo. Quasi venti i milioni spesi per assicurarsi le sue prestazioni, ma pare già siano stati ben spesi.

LE PAGELLE – Napoli: De Sanctis 4 – Campagnaro 4 (dal 73′ Dossena 6) – Cannavaro 5,5 – Aronica 5 – Maggio 4,5 – Dossena 6 – Inler 5 – Gargano 5 (dal 65′ Mascara 6,5) – Hamsik 6 – Lavezzi 6,5 (daò 55′ Pandev 6,5) – Cavani 5.

Roma: Stekelemburg 7 – Taddei 5,5 – Juan 7 – Heinze 6,5 – Rosi 5 – De Rossi 7 – Simplicio 7 – Greco 6,5 (dal 79′ Perrotta s.v.) – Lamela 7,5 (dal 70′ Bojan 7) – Totti 5 (dal 87′ Viviani s.v.) – Osvaldo 5,5.

Marcatori: 2′ Lamela (R), 58′ Osvaldo (R), 81′ Hamsik (N), 90′ Simplicio (R)

Ammoniti: 49′ Rosi (R), 54′ Totti (R)

Arbitro: Celi di Bari, coadiuvato dai Sig.ri Copelli, Marzaloni e Tagliavento.

Alessandro Pironti
Alessandro Pironti
Nato a Salerno il 19 luglio 1982, cerca di vivere il calcio in ogni modo: scrivendone, praticandolo e allenando squadre giovanili. Da quasi un anno è inoltre presidente di una squadra amatoriale di calcio a Milano.

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