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Marchetti super, arbitri disastrosi. Promossi e bocciati della 12a di serie A

E’ stata la giornata dei portieri e quella, in negativo, degli arbitri la dodicesima di Serie A. Diamo uno sguardo ai migliori e ai peggiori del turno della massima serie che è appena andato negli archivi.

PROMOSSI

Federico Marchetti: se la gioca con Sorrentino, anche lui strepitoso a Catania e determinante nel colpaccio del Chievo. Anche Marchetti non è da meno. Se la Lazio è uscita imbattuta dal San Paolo, gran parte del merito è suo. Dice di no a Cavani ed è superlativo due volte su Lavezzi. Miracolosa la parata all’ultimo secondo sulla girata del Pocho, che tiene la Lazio in testa al campionato. In due parole, una saracinesca. Che ha fretta di recuperare il terreno perduto e vuole riconquistare al più presto la Nazionale. Prandelli prenda appunti.

Delio Rossi: prende in mano una Fiorentina allo sbando, esordisce al Franchi contro il Milan, cioè quella che a detta di molti è la vera favorita del campionato senza l’unico campione di cui dispone, Jovetic, e porta a casa uno 0-0 che con la squadra a disposizione era il massimo che poteva fare. Aiutato dagli episodi, è vero. Ma la fortuna, si dice, aiuta gli audaci. Delio Rossi è un audace e si merita questo punto. Di partenza, sperano a Firenze.

Marco Parolo: un gol da antologia regala al Cesena la prima meritata vittoria del campionato. Trascinatore e anima dei romagnoli, ci aveva provato già due volte nel primo tempo ma solo la sfortuna gli ha detto no. Al terzo tentativo ha fatto centro. Per continuare a credere nella salvezza, il Cesena deve tassativamente trattenerlo a gennaio, dopo averlo già fatto con successo in estate.

BOCCIATI

Arbitri e guardalinee: Un weekend da dimenticare per le terne arbitrali, che ne hanno combinate di tutti i colori. Tanto per iniziare, i tre episodi grossi come macigni che hanno condizionato i tre anticipi del sabato. Il fuorigioco non visto di Thiago Motta nel primo gol dell’Inter col Cagliari e quelli sbandierati ingiustamente a Seedorf in Fiorentina-Milan (ci sarebbero anche i due rigori negati ai rossoneri per il mani di Behrami e per il fallo di Nastasic su Pato) e a Maggio in occasione del gol annullato a Cavani in Napoli-Lazio. E’ stata una giornata decisamente negativa per gli assistenti degli arbitri. Fischietti che invece non hanno convinto nelle direzioni domenicali, in particolare Giannoccaro che in Genoa-Novara eccede di protagonismo espellendo Meggiorini mostrandosi eccessivamente permaloso. Non convince pienamente neppure Tagliavento, non tanto per il rigore concesso al Chievo, tanto su quello molto generoso al Catania. Il dulcis in fundo nel posticipo tra Roma e Lecce, con lo strepitoso gol in rovesciata di Osvaldo annullato per un fuorigioco inesistente. Una vera e propria galleria degli orrori.

La difesa del Catania: totalmente regalati al Chievo i due gol che hanno decretato la prima sconfitta interna della formazione di Montella. Grave l’ingenuità di Spolli, che prima si fa soffiare il pallone da Pellissier e poi lo strattona appena dentro l’area di rigore. Nel raddoppio clivense, Biagianti e Bellusci si scontrano grottescamente dando via libera a Pellissier che poi serve il ben appostato Sammarco.

Bojan Krkic: Fa gol belli come quello col Novara, ma ogni tanto se ne mangia qualcuno di troppo. Col Lecce, ad esempio, ha fatto una vera e propria indigestione. Inizia con una deviazione inguardabile sul comodo assist di Lamela a porta spalancata, prosegue con un esterno destro fuori misura a tu per tu col portiere e per finire calcia alle stelle una sorta di rigore in movimento. Alla terza, Luis Enrique lo toglie dalla disperazione. Per fortuna della Roma, i suoi errori (e quelli della terna arbitrale) non incidono sul risultato finale.

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