Milan-Genoa: 1-0. Boateng illumina San Siro e inguaia il Genoa

-

Turno infrasettimanale di Serie A valido per il recupero della 33ª giornata di campionato, sospesa in seguito alla tragica scomparsa di Piermario Morosini. A “San Siro” va di scena il più impensabile dei testacoda, quello tra Milan e Genoa. Se statisticamente certa era la presenza dei rossoneri nei piani alti della classifica, tanto impensabile quanto impronosticabile era quella dei rossoblù nelle retrovie. La posta in palio era importante e ad entrambe serviva una vittoria, chi perdeva rischiava di dover dire addio allo scudetto o alla Serie A. A spuntarla è il Milan, ad inguaiarsi il Genoa.

LE FORMAZIONI – MILAN  (4-4-2) Novità per entrambe rispetto alle previsioni della vigilia. Allegri sceglie il classico 4-4-2 e il solito rombo a centrocampo, con Van Bommel ed Emanuelson a fungere da vertici, Muntari e Nocerino da esterni. Nesta e Yepes davanti ad Abbiati con Abate e Antonini sulle fasce. El Shaarawy, a sorpresa, viene scelto per far coppia con Ibrahimovic. Panchina quindi per Cassano, addirittura tribuna per Robinho.

GENOA (4-5-1) De Canio, chiamato da Preziosi per sostituire Malesani dopo la disfatta del “Ferraris”, stravolge formazione e modulo rispondendo con il 4-5-1. Jankovic e Sculli in campo insieme nonostante la lite dei giorni scorsi, con quest’ultimo arretrato sulla linea di difesa; insieme a lui ci sono Granqvist, Kaladze e Moretti a difendere Frey. Centrocampo che unisce sostanza e fantasia con Kucka, Belluschi, Biondini, Jankovic e Birsa. Unica punta, là davanti, Rodrigo Palacio. Veloso e Gilardino in panchina.

PRIMO TEMPO – Leggi miglior attacco del Campionato, del Milan con 63 reti all’attivo, contro la peggior difesa, del Genoa con 62 al passivo, e ti aspetti una pioggia di goal. Quel che trovi, invece, è una crisi, tanto di gioco quanto di risultati, che colpisce entrambe la compagini in campo: il risultato non può che essere un primo tempo abulico, privo di grosse emozioni, che passa lentamente tra gli sbadigli generali. Il Genoa parte meglio, tra un episodio dubbio in area rossonera e un tiro di Kucka dalla distanza. La manovra del Milan è farraginosa, i lanci lunghi prevalgono, Ibra è sconsolato e non fa nulla per nasconderlo.

FUOCHI DI PAGLIA – Servono 22 minuti per vedere giocare il Milan da Milan: i salvataggi di Sculli e Granqvist sono provvidenziali in due occasioni, sempre su Ibra, anticipato all’ultimo prima di depositare la sfera in rete. L’equilibrio regna, la paura è tanta, il Genoa è arroccato in difesa, il Milan ci prova ma non ci riesce, il primo tempo si trascina verso la fine così l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi (tra i fischi) e nessuno sembra dispiacersene.

SECONDO TEMPO – Si riparte con gli stessi 22 della prima frazione di gioco, poi passan 4 minuti, Allegri ci ripensa e cambia: fuori El Shaarawy e Van Bommel, dentro Cassano e Boateng. Passa un altro minuto e si vede anche il primo tiro in porta dei rossoneri: sinistro diretto nel sette di Ibra, Frey ci mette i pugni e lo 0-0 permane. Fuoco di paglia o scossa decisiva, tutti se lo chiedono e nessuno lo sa, ma perlomeno è un inizio. San Siro si rianima e il Milan si sveglia. Boateng ed Emanuelson sfiorano il vantaggio, il Genoa si salva ma i cori prendono il posto dei fischi.

LA SVOLTA – Al 71’ il Genoa rimane in 10: fallo di Jankovic su Abate al limite dell’area, cartellino rosso per somma d’ammonizioni e doccia anticipata. Frey si supera sul tocco ravvicinato di Yepes, poi è la volta di Muntari e Cassano a sfiorare il vantaggio, ma le loro conclusioni non inquadrano la porta. Inizia il valzer delle sostituzioni, De Canio lascia Gilardino a guardare, Allegri inserisce Maxi Lopez al posto di Antonini. Cambiano gli addendi e, contraddicendo la più semplice delle leggi matematiche, cambia il risultato. E’ l’86’ quando Emanuelson imbecca Boateng che, di cattiveria, supera Frey mandando la sfera sotto le sue gambe. 1-0 Milan. I rossoneri fanno possesso senza accelerare, i rossoblù, in 10, sono impotenti. Arriva il triplice fischio, il Genoa si inguaia e il Milan si salva: la Juventus resta a -3.

L’ILLUSIONE – Boato di gioia improvviso di San Siro qualche minuto dopo il vantaggio rossonero. Probabilmente si era sparsa la voce che il Cesena avesse pareggiato, ma era una notizia errata in quanto la Juventus ha vinto 1-0.

LE CONSIDERAZIONI – Il Genoa aveva bisogno quantomeno di un pareggio: giocare da “piccola” o “provinciale”, che dir si voglia, (quando, classifica alla mano, lo si è) era l’unico modo per poter strappare punti al “Meazza”. Gli inserimenti di Cassano e Boateng sono stati fondamentali per dare vivacità e fantasia ad un Milan abulico per 45 minuti. Le loro accelerazioni e i loro spunti hanno letteralmente salvato le speranze dei rossoneri. Non ci voleva Einstein per capirlo, del resto si tratta di calcio, mica di fisica.

TOP – MILAN- Boateng, Cassano, Nesta. GENOA – Palacio, Kaladze, Granqvist.

FLOP – MILAN- Van Bommel, El Shaarawy, Yepes. GENOA – Jankovic, Biondini, Ze’ Eduardo.

MARCATORI: 86′ Boateng (M)

AMMONITI: 27′ Abate (M), 43′ Yepes (M), 52′ Muntari (M), 61′ Jankovic (G), 83′ Moretti (G)

ESPULSI: 71′ Jankovic (G)

ARBITRO: A.Gervasoni di Mantova

 

 

Luca Lattanzi
Luca Lattanzi
Nato a Rimini il 9 novembre 1986, studente di psicologia e consulente di web marketing. "Scoperto" recentemente dalla redazione di Mondopallone, è l'autore del "Pagellone" e collaboratore fisso di Goal.com.

La puzza sotto il caso

  Se lo dice il Tg sarà vero: qui a Napoli noi puzziamo. Ci puzziamo di fame, abbiamo puzza sotto il naso, puzziamo di bruciato....
error: Content is protected !!