Troppa Juve, il Catania non resiste. A Torino i bianconeri si impongono per 3-1

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Grande match allo “Juventus Stadium”. I padroni di casa battono per 3-1 un buon Catania con le reti di Pirlo, Quagliarella e Chiellini. Il Catania è grande solo nel primo tempo e spaventa i bianconeri passando per primi in vantaggio al 3′ grazie alla rete di Barrientos, ma nella ripresa, con un uomo in meno a causa dell’espulsione di Motta, i rossazzurri crollano sotto i colpi della Vecchia Signora.

LE FORMAZIONI. Il tecnico Antonio Conte opta per un robusto 3-5-2 con il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini in difesa e le punte Borriello e Quagliarella in avanti. Centrocampo affidato alla qualità di Pirlo e Marchisio, completato da Giaccherini e gli esterni De Ceglie e Padoin. Il Catania di Montella non rinuncia al consueto 4-3-3 che ha travolto il Genoa, con il trio Bergessio-Barrientos-Gomez in attacco. In difesa, accanto a Legrottaglie, Bellusci viene chiamato in extremis al posto dell’acciaccato Spolli, con Motta e Marchese sugli esterni. In cabina di regia Ciccio Lodi affiancato da Almiron e Izco.

PRONTI, VIA. Avvio arrembante di gara da entrambe le parti. Nei primi minuti è la Juve che sembra voler dettare legge  in campo, con un’incursione di Quagliarella, in ottima forma, che confeziona un assist prezioso al centro dell’area per Marchisio, ma il centrocampista di testa manca di poco il bersaglio. Non si fa attendere la risposta del Catania che, con Izco prima ed Almiron poi, impegna Buffon, che comunque dimostra la sua solita prontezza di riflessi. Ma trascorre un solo minuto e gli etnei passano sorprendentemente in vantaggio. Grande azione manovrata dagli ospiti che si affacciano sulla trequarti avversaria. Dal limite si libera bene Barrientos che, senza pensarci due volte, si coordina e calcia un sinistro a rientrare che non lascia scampo a Buffon.

RISCOSSA JUVE, MA IL CATANIA C’È. La banda di Conte prova subito a reagire, mentre l’assetto offensivo del Catania si tramuta in un più coperto 4-1-4-1, con il solo Lodi come schermo davanti alla difesa e Bergessio punta di riferimento. Gli uomini di Montella riescono lo stesso a far girare bene la palla senza scomporsi, ma la Juve vuole fare sul serio e lo dimostra nel concreto. Borriello, infatti, mette i brividi a Kosicky, prima con un’incornata su assist di De Ceglie, e qualche minuto dopo l’ex Roma colpisce a botta sicura in mischia in area, ma Izco salva la porta etnea ribattendo col piede. La riscossa della Juventus, però, si completa grazie alla classe di Andrea Pirlo. Al 22′ il piede magico del centrocampista bresciano effettua una punizione magistrale, come è solito fare, e oltrepassa la barriera insaccando il pallone lì dove Kosicky non può arrivare. Sul risultato di 1-1 la partita raggiunge ritmi forsennati, con i bianconeri decisi a continuare la loro opera di sfondamento. Al 30′ i piemontesi vanno vicini al vantaggio con una clamorosa traversa di Quagliarella. Il Catania si danna l’anima per contenere la corazzata di casa, ma non per questo si chiude nel proprio guscio. Gli uomini di Montella rispondono al tentativo del napoletano con Bergessio, ma anche per l’argentino si mette in mezzo il legno, questa volta grazie a Buffon che devia la sfera con la punta delle dita. Dopo qualche minuto, poi, il direttore di gara fischia la fine di un estenuante prima frazione di gara.

CATANIA MESSO ALLE STRETTE E LA JUVE TROVA LA SVOLTA. Nella ripresa Montella è costretto ad effettuare una sostituzione nei primi minuti di gioco: in campo Biagianti rileva l’acciaccato Barrientos, che scuro in volto è costretto ad abbandonare il campo anzitempo. Più copertura, quindi, per il Catania, ma la Juve è sempre carica al massimo e mette alle strette i siciliani con la coppia offensiva Quagliarella-Borriello. Al 15′ i rossazzurri rimangono in dieci: il terzino destro Marco Motta, infatti, commette un brutto fallo che gli costa il secondo cartellino giallo del match, guadagnandosi la doccia anticipata. Episodio spartiacque, questo, per la compagine etnea, che si vede costretta così ad arretrare il proprio baricentro facendo fatica ad uscire dalla propria metà campo. Solo uno squillo al 21′ da parte di Almiron che, su un suggerimento di Bergessio, giunge dalle retrovie e fa partire un siluro rasoterra dal limite, ma trova la ribattuta d’istinto di Buffon. Nel frattempo Conte passa ad uno spregiudicato 3-4-3 con Pepe e Vucinic che rilevano rispettivamente Padoin e De Ceglie, mentre tra le fila del Catania uno spento Gomez lascia spazio all’esordio del cileno ex Genoa Seymour, nuovo acquisto arrivato a Gennaio alle falde dell’Etna.

GRAVI ERRORI DIFENSIVI E DEFINITIVA RIMONTA DEI BIANCONERI. Come era normale che fosse, è la Juventus a fare la partita contro un Catania ormai privo di mordente offensivo. Al 28′ arriva la rete del 2-1 per i padroni di casa sempre dai piedi di Pirlo, questa volta in veste di uomo assist. Il mediano bianconero effettua un cross teso in area dove Chiellini non ha rivali e, superando i difensori, anticipa Kosicky e mette a segno la rete del vatnaggio. Nulla da fare per i rossazzurri. Montella chiede concentrazione e animo, ma ben presto la squadra dell’aeroplanino perde ulteriormente quota e al 36′ incassa il gol del definitivo 3-1. Grave l’errore di Kosicky, autore di una rimessa corta che finisce tra i piedi di un ispiratissimo Quagliarella, che non ha problemi a mettere in fondo al sacco.

Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro pone fine ad un match ricco di spettacolo e divertimento, soprattutto nel primo tempo. La Juventus si riconferma la bestia (bianco)nera dela campionato e lancia un chiaro segnale ai diretti rivali del Milan, proprio in attesa dello scontro diretto di sabato prossimo tra le due compagini a San Siro. Il Catania va vicino all’impresa, ma non riesce a tenere per tutti i novanta minuti. Le possibilità di tenere testa alla Vecchia Signora c’erano tutte, ma gli errori individuali e l’inferiorità numerica hanno di fatto tolto ogni possibilità di rimanere a galla fino all’ultimo.

 

JUVENTUS

TOPPirlo: Per uno come lui non servirebbe neanche un commento sul perchè sia tra i “top”. Geometrie precise, assist al bacio e tiri diretti nello specchio insidiosissimi, uno di questi finito in rete. Nulla di nuovo nel suo repertorio.

FLOPGiaccherini: completamente fuori dal gioco bianconero nel primo tempo. Schierato nel trio di centrocampo come interno, prova per tutta la partita a trovare la sua posizione migliore, con poca fortuna. La voglia e la grinta non gli mancano, e nella ripresa cerca di darsi da fare per far salire la squadra, ma la prestazione non entusiasma.

 

CATANIA

TOPAlmiron: tecnica sopraffina e voglia di riscatto. Il centrocampista gioca una partita da ex e si riconferma un tassello di qualità per il centrocampo rossazzurro. Le sue accelerazioni e i suoi tiri da fuori potrebbero fare la differenza in qualsiasi momento, ma per far girare la squadra c’è bisogno della collaborazione da parte del resto dei compagni.

FLOPGomez: Il trend decrescente del funambolo argentino persiste ancora dopo diversi mesi. Non si capisce ancora se si tratti di “mal di pancia”, “mal di testa” o momento di cattiva forma fisica. Certo è che i tifosi continuano ad aspettarlo, perchè le sue doti tecniche possono fare la differenza contro qualunque squadra.

 

TABELLINO

 

JUVENTUS-CATANIA3-1

Juventus (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 7; Padoin 5,5 (16′ st  Pepe 5,5), Marchisio 6, Pirlo 8, Giaccherini 5, De Ceglie 6,5 (23′ st Vucinic 6); Borriello 6 (32′ st  Lichtsteiner sv), Quagliarella 6,5. A disp.: Storari, Caceres, Del Piero, Matri. All.: Conte 6.
Catania (4-3-3): Kosicky 5; Motta 4,5, Legrottaglie 6, Bellusci 6, Marchese 6; Izco 6, Lodi 6 (15′ st Spolli 6), Almiron 6,5; Gomez 5,5 (26′ st Seymour 6), Bergessio 6, Barrientos 6 (5′ st Biagianti 6). A disp.: Carrizo, Ricchiuti, Ebagua, Cattelani. All.: Montella 5,5.
Arbitro: Brighi
Marcatori: 4′ Barrientos (C), 22′ Pirlo (J), 29′ st Chiellini (J), 36′ st Quagliarella (J)
Ammoniti:
Marchisio (J), Almiron (C), Vucinic (J), Legrottaglie (C)
Espulsi:
20′ st Motta (C) (doppia ammonizione)

Gianluca Grasso
Gianluca Grasso
Nato a Catania il 10 giugno 1987, si è laureato in Scienze della Comunicazione a Bergamo, dove ha cominciato l’attività pubblicistica collaborando con Bergamo&Sport, Bergamosportnews.it e Itasportpress.it. Segue con passione il calcio a tutti i livelli.

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