Verso Euro 2012: le edizioni precedenti – Italia 1968

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Grazie anche alla buona sorte ed alla spinta del proprio pubblico, la nazionale italiana si laurea campione d’Europa alla sua prima partecipazione.

QUALIFICAZIONI

La struttura delle qualificazioni vede l’introduzione di 8 gironi: solo le squadre vincenti di ciascun raggruppamento avanzano ai quarti di finale.

GRUPPO 1: SPAGNA 8 punti, Cecoslovacchia 7, Irlanda 5, Turchia 4

GRUPPO 2: BULGARIA 10 punti, Portogallo 6, Svezia 5, Norvegia 3

GRUPPO 3: U.R.S.S. 10 punti, Grecia e Austria 5, Finlandia 2

GRUPPO 4: JUGOSLAVIA 6 punti, Germania Ovest 5, Albania 1

GRUPPO 5: UNGHERIA 9 punti, Germania Est 7, Olanda 5, Danimarca 3

GRUPPO 6: ITALIA 11, Romania 6, Svizzera 5, Cipro 2

GRUPPO 7: FRANCIA 9 punti, Belgio e Polonia 7, Lussemburgo 1

GRUPPO 8: INGHILTERRA 9 punti, Scozia 8, Galles 4, Irlanda del Nord 3

QUARTI DI FINALE

Bulgaria-Italia 3-2 (Kotkov rig. [B], Penev aut. [I], Dermendzhiev [B], Zhekov [B], Prati [I]) / Italia-Bulgaria 2-0 (Prati, Domenghini)

Ungheria-U.R.S.S. 2-0 (Farkas, Göröcs) / U.R.S.S.-Ungheria 3-0 (Solymosi aut., Khurtsilava, Byshovets)

Inghilterra-Spagna 1-0 (B.Charlton) / Spagna-Inghilterra 1-2 (Amaro [S], Peters [I], Hunter [I])

Francia-Jugoslavia 1-1 (Musemić [J], Di Nallo [F]) / Jugoslavia-Francia 5-1 (Petković [J] 2, Musemić [J] 2, Džajić [J], Di Nallo [F])

FASE FINALE

SEMIFINALI

Un episodio che, a distanza di 44 anni, rimane singolare e quasi incredibile: l’Italia e l’Unione Sovietica chiudono anche i tempi supplementari a reti bianche. Non esistendo ancora la serie finale dal dischetto, il regolamento prevedeva il sorteggio, ovvero il lancio della monetina. Ad immortalare questo momento ci sono tante leggende, testimonianze più o vero plausibili: alla fine, dallo spogliatoio in cui si erano recati l’arbitro tedesco Tschenscher ed i capitani, uscì raggiante Giacinto Facchetti.

La gioia di Facchetti dopo il sorteggio

Italia-U.R.S.S. 0-0 (d.t.s.), vince Italia per sorteggio

Jugoslavia-Inghilterra 1-0 (Džajić)

FINALE PER IL TERZO POSTO

Inghilterra-U.R.S.S. 2-0 (B.Charlton, Hurst)

FINALE

Per la prima ed unica volta nella storia del torneo – con l’introduzione dei calci di rigore e del golden gol – la finalissima viene giocata due volte. La gara unica infatti, deve essere ripetuta due giorni dopo a causa dell’insperata punizione di Domenghini a dieci minuti dalla fine che regala il pareggio all’Italia. La Jugoslavia aveva dominato la gara, ma ha pagato alcuni errori sotto porta ed un pizzico di sfortuna. Nella finale-bis, di fronte ai 55.000 dell’Olimpico, Valcareggi cambia 5 giocatori contro il solo Hošić inserito dal tecnico slavo. Stavolta gli azzurri disputano una grande gara e domano gli stanchi avversari grazie alle reti di Riva (sinistro in diagonale rasoterra) e Anastasi (bellissima girata al volo dal limite dell’area). La grande festa di Roma consegna all’Italia la prima e finora unica affermazione della sua storia continentale.

 

Roma (Stadio Olimpico), 8 giugno 1968

Italia-Jugoslavia 1-1 (d.t.s.)

Italia: Zoff, Burgnich, Facchetti, Ferrini, Guarneri, Castano, Domenghini, Juliano, Anastasi, Lodetti, Prati. C.T. Valcareggi.

Jugoslavia: Pantelić, Fazlagić, M.Damjanović, M.Pavlović, Paunović, Holcer, Petković, Trivić, Musemić, Aćimović, Džajić. C.T. Mitić.

Arbitro: Dienst (Svizzera).

Reti: Džajić [J] 39, Domenghini [I] 80.

RIPETIZIONE

Roma (Stadio Olimpico), 10 giugno 1968

Italia-Jugoslavia 2-0

Italia: Zoff, Burgnich, Facchetti, Rosato, Guarneri, Salvadore, Domenghini, Mazzola, Anastasi, De Sisti, Riva. C.T. Valcareggi.

Jugoslavia: Pantelić, Fazlagić, M.Damjanović, M.Pavlović, B.Paunović, Holcer, Acimović, Trivić, Musemić, Hošić, Džajić. C.T. Mitić.

Arbitro: Ortiz de Mendibil (Spagna).

Reti: Riva 12, Anastasi 31.

La rete dell'1-0 di Riva
Il capitano Facchetti solleva la Coppa Delaunay

LA ROSA DEI CAMPIONI

Portieri: Enrico ALBERTOSI (1939, Fiorentina), Lido VIERI (1939, Torino), Dino ZOFF (1942, Napoli)

Difensori: Angelo ANQUILLETTI (1943, Milan), Giancarlo BERCELLINO (1941, Juventus), Tarcisio BURGNICH (1939, Inter), Ernesto CASTANO (1939, Juventus), Giacinto FACCHETTI (1942, Inter), Aristide GUARNERI (1938, Bologna), Roberto ROSATO (1943, Milan), Sandro SALVADORE (1939, Juventus)

Centrocampisti: Giacomo BULGARELLI (1940, Bologna), Giancarlo DE SISTI (1943, Fiorentina), Giorgio FERRINI (1939, Torino), Antonio JULIANO (1943, Napoli), Giovanni LODETTI (1942, Milan), Sandro MAZZOLA (1942, Inter), Gianni RIVERA (1943, Milan)

Attaccanti: Pietro ANASTASI (1948, Varese), Angelo DOMENGHINI (1943, Inter), Pierino PRATI (1946, Milan), Luigi RIVA (1944, Cagliari)

IL COMMISSARIO TECNICO

Ferruccio VALCAREGGI (1919-2005)

Discreto centrocampista negli anni 30′ e 40′, con all’attivo 261 partite e 44 reti in Serie A indossando le maglie di Triestina, Fiorentina, Milano, Bologna, Vicenza e Lucchese. Subentrò ad Edmondo Fabbri alla guida della Nazionale italiana all’indomani del tracollo iridato del 1966, cogliendo l’alloro europeo 1968 e perdendo il Mondiale 1970 in finale contro il Brasile: artefice della famosa staffetta Mazzola-Rivera, venne accolto malamente al rientro in Italia. Come fece poi Bearzot con gli eroi del Mundial ’82, non riuscì ad accantonare i “messicani” ormai logori andando incontro ad un pessimo Mondiale ’74, insultato pure in mondovisione da Chinaglia. Con 58 panchine azzurre, è il terzo nella speciale classifica di tutti i tempi.

LA STELLA

Dragan DŽAJIĆ (1946)

Considerato tra i più grandi giocatori slavi di ogni tempo, nonchè tra i migliori in Europa negli anni ’60 e ’70, è stato un’ala sinistra di grande velocità e qualità tecniche. Bandiera della Stella Rossa Belgrado, è emigrato all’estero – un biennio al Bastia dal 1975 al 1977 – quando aveva già trascorso gli anni migliori della carriera. Eletto MVP dell’Europeo 1968, di cui fu anche capocannoniere con due reti, giunse terzo nella graduatoria del Pallone d’Oro di quell’anno. E’ poi diventato presidente del suo vecchio club, la Stella Rossa, venendo arrestato nel 2011 per corruzione. Džaijć è stato poi prosciolto da tutte le accuse.

 

Fabio Ornano
Fabio Ornano
Cagliaritano, classe '81. Pazzo per Brera, Guerin Sportivo e Panini. Da anni membro di MP: principalmente ed inevitabilmente, per scrivere sulla storia del calcio. Italiano ed internazionale.

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