Al Cesena non basta Succi, Falcinelli allo scadere salva il Lanciano

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Quando si incontrano una squadra che non ha mai vinto in casa, il Lanciano, e una squadra che non ha mai vinto in trasferta, il Cesena, il pareggio è un risultato probabile. Se poi ci aggiungiamo un digiuno di vittorie per entrambe che dura da 1 mese, capiamo allora che il pari è l’unico risultato possibile.

Per la sfida salvezza del “Guido Biondi”, Gautieri si affida al 4-3-3 con il tridente Falcinelli-Fofana-Falcone; Bisoli si affida ad un più prudente 3-5-2, puntando sulla coppia Defrel-Succi.

L’inizio di gara sembra dar ragione alle scelte di Bisoli, visto che dopo soli 5 minuti il Cesena va in vantaggio: Gessa trova ottimamente Succi in mezzo all’area e il bomber non sbaglia. 1 a 0 per gli ospiti e 4° gol in campionato per l’attaccante di scuola Milan.
Il Lanciano prova una timida reazione. Il più attivo sembra Falcinelli, ma in un paio d’occasioni non riesce a mettere precisione nelle sue conclusioni.

Amenta, però, decide di regalare una nuova possibilità alla coppia Defrel-Succi al 20° minuto. Il numero 6 dei padroni di casa sbaglia il rinvio e lascia campo a Defrel, che si invola verso l’area. Il francese trova il corridoio giusto per Succi che davanti a Leali lo scavalca con un morbido cucchiaio. Doppietta per l’attaccante, che sale a quota 5 in classifica marcatori, ma grave l’errore della difesa abruzzese.

Stavolta però la reazione della Virtus è veemente: prima ci prova Mammarella con una punizione che lascia pietrificato Belardi ma esce di pochissimo, poi è Fofana a prendersi tutti i riflettori del pomeriggio: sul cross dalla destra, l’attaccante mette dentro uno splendido gol in mezza rovesciata che fa esplodere il pubblico di casa. 1 a 2 e partita riaperta.

Gli abruzzesi credono al pareggio e spingono sull’acceleratore. Mammarella ha il sinistro caldo e lo dimostra quando cerca la porta direttamente da corner, ma Belardi non si fa sorprendere. Poi è Fofana a rendersi pericoloso in un paio d’occasioni, ma né di testa né di sinistro riesce a trovare la precisione necessaria.
E come spesso accade, proprio nel momento migliore della Virtus colpisce il Cesena. Contropiede guidato dal solito Defrel, che serve Iori. Il capitano vede Succi in mezzo all’area tutto solo e lo serve, con il bomber che di destro supera Leali per la terza volta, proprio allo scadere del primo tempo. Hat-trick per l’attaccante, che fa rivedere sprazzi del Succi che aveva incantato a Padova due stagioni fa.

Il gol subìto allo scadere del tempo avrebbe potuto storidire il Lanciano, che invece nella ripresa si riversa nell’area avversaria e trova subito l’episodio che riapre la gara: Rossi interviene con la mano e per l’arbitro Candussio è rigore e ammonizione per il difensore. Dal dischetto si presenta Falcone, che pur non tirando benissimo, riesce a battere Belardi. 2 a 3 e pubblico che si infiamma di nuovo, credendo alla possibilità di pareggio.

Il pressing del Lanciano è asfissiante, il Cesena non riesce a tenere il possesso del pallone. Da una palla recuperata a centrocampo si sviluppa l’azione che porta Di Cecco a tu per tu con Belardi, ma il tiro di punta del centrocampista viene ribattuto d’istinto dal portiere, che salva il vantaggio cesenate.

La Virtus continua a crederci, ma man mano che passano i minuti la spinta si affievolisce, a causa anche di un calo fisico e il Cesena sembra controllare la gara, sprecando anche qualche contropiede favorevole. Ma proprio quando pare tutto finito, ecco l’episodio decisivo: punizione di Mammarella dalla trequarti, mischia selvaggia in area e palla che finisce sui piedi di Falcinelli che mette dentro il gol del 3 a 3. Esplode il pubblico presente al “Guido Biondi”, che può finalmente festeggiare un pareggio rincorso fin dall’alba di questa partita e trovato solamente al tramonto.

È l’ultima emozione della gara, finisce con 1 punto a testa che aiuta entrambe le squadre ad allontanare i bassifondi della classifica ma che non serve ad uscire dalla zona play-out.

Francesco Mariani
Francesco Mariani
Twitter addicted, vive di calcio. In campo è convinto di essere Pirlo, ma in realtà è un Carrozzieri qualunque. Per lui il trequartista è una questione di principio.

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