Festa viola a San Siro: Milan-Fiorentina 1-3

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La Fiorentina sbanca San Siro con merito e con una partita molto ordinata e di qualità. Il Milan paga un primo tempo senza idee e senza mordente, con due gol troppo banali concessi agli avversari e il rigore del possibile 1-1 calciato in tribuna.

ALL’IMPROVVISO AQUILANI – La gara inizia su ritmi lenti, il Milan sembra comunque riuscire a fare la partita. Al 10′, però, la scossa dal nulla: una rimessa laterale viola, dalla destra nei pressi del corner, viene battuta lunga in area dove Toni prolunga di testa al centro. Ljajic non ci arriva, ma alle sue spalle sbuca Aquilani, solissimo, che batte Abbiati. Dormita piuttosto grave della difesa rossonera e la Fiorentina è in vantaggio.

La gara non decolla, il Milan è entrato in campo senza mordente e non riesce ad essere né veloce nelle manovre, né propositivo nelle idee. Al 33′ arriva però un possibile salvagente per i padroni di casa. Lancio lungo di Montolivo verso Pato, in area; il brasiliano salta per stoppare la palla ma da dietro gli frana addosso Roncaglia, calcio di rigore. Dopo aver convinto anche Montolivo, il papero va sul dischetto ma calcia alto. La scossa, in negativo, di cui il Milan proprio non aveva bisogno.

BUIO MILAN – Non solo il rigore sparato in tribuna da Pato. Passano 5 minuti e la situazione si fa ancora peggiore per il Milan. Rimessa laterale sinistra in zona d’attacco, per la Fiorentina, Borja Valero riceve sul vertice dell’area. Palla al piede, corricchiando, entra in area, salta due avversari e, da solo davanti ad Abbiati, segna un facile raddoppio. Un gol quasi da allenamento infrasettimanale, 0-2 e i fischi dalle tribune di San Siro accompagnano il primo tempo verso l’lintervallo.

PAZZO-GOL – Al rientro in campo Allegri inserisce Pazzini e Bojan, fuori Pato ed Emanuelson. I frutti sembrano arrivare, Milan più convinto e dopo un quarto d’ora trova il gol: sugli sviluppi di un corner, El Shaarawy crossa dalla sinistra, Mexes trova un colpo di tacco clamoroso, la palla si appoggia al palo e Pazzini è il più veloce nell’avventarsi e depositare in rete. I rossoneri ci credono e costruiscono folate offensive, anche confuse ma di grande volontà. La Fiorentina vuole sfruttare il contropiede ma si espone al rischio abbassando troppo il baricentro. Al 75′ Allegri prova il tutto per tutto. Dentro Robinho, fuori Ambrosini: quattro attaccanti più Boateng alle spalle.

DELIRIO VIOLA E GARA CHIUSA – La volontà però non basta al Milan, anche un po’ sfortunato. Bonera si fa male ed è costretto a uscire, lasciando i suoi in inferiorità numerica. La Fiorentina ritrova equilibrio e punge in contropiede: prima Cassani viene pescato in area in solitudine da un bel lancio di Fernandez, ma coglie il palo solo davanti ad Abbiati. Passano due minuti, Cuadrado va via in solitaria e tocca per El Hamdaoui che, dal limite, stoppa e pennella un interno destro a giro sotto la traversa. È il colpo del k.o. per i rossoneri. La Fiorentina chiude con il possesso palla, al Milan non basta la reazione di nervi avuta in avvio di ripresa. La squadra di Allegri paga un primo tempo di fatto non giocato e due gol troppo banali concessi ai viola.

MILAN-FIORENTINA 1-3 (0-2)

Milan (4-2-3-1): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Bonera, Constant, Ambrosini (75′ Robinho), Montolivo, Emanuelson (45′ Bojan), Boateng, El Shaarawy, Pato (45′ Pazzini). A disp.: Amelia, Niang, Gabriel, Acerbi, Zapata, Yepes, Nocerino, Flamini. All.: Allegri

Fiorentina (3-5-2): Viviano, Roncaglia, Rodriguez, Savic, Cuadrado, Aquilani (65′ Fernandez), Pizarro, Borja Valero, Pasqual, Ljajic (56′ El Hamdaoui), Toni (75′ Cassani). A disp.: Neto, Romulo, Hegazi, Olivera, Seferovic, Della Rocca, Llama, Migliaccio, Tomovic. All.: Montella

Arbitro: Romeo

Marcatori: 10′ Aquilani (F), 38′ Borja Valero (F), 59′ Pazzini (M), 86′ El Hamdaoui (F)

Note: Allenatori: Pizarro, Roncaglia, Borja Valero, Aquilani (F), Bonera, Ambrosini, Mexes (M); Espulsi: –

Antonio Cunazza
Antonio Cunazza
Torinese, classe 1983. Da piccolo voleva vedere Wembley e il Maracanã, gli manca ancora il secondo. Toro e Arsenal nel cuore, sta fra un tackle di Gilberto Silva e Tony Adams che chiama il fuorigioco.

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