Lopez, il Cagliari e il colpaccio a Torino

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Foto da www.goal.com

All’Olimpico di Torino, i granata ospitano il Cagliari nel duo LopezPulga, all’esordio. L’esonero di Ficcadenti, che sarebbe stato tra l’altro un ex, ha dato o no la scossa giusta all’ambiente rossoblù? Il test in Piemonte è, almeno stando alla classifica, il meno agevole possibile, ma i rossoblù si impongono grazie all’ordine e alla concretezza, passando 0-1 col rigore di Nené.

PRIMO TEMPO. In avvio, Toro segue il classico leitmotiv da gara interna di campionato: prende il pallino del gioco e cerca di innescare, tramite l’azione di Gazzi, gli esterni offensivi. Se Cerci è evanescente e si perde sul più bello, a sinistra Stevanovic è insipido, il che fa bene a un Cagliari ordinato e ben organizzato. I rossoblù, dal canto loro, pressano il portatore di palla avversario e ragionano con le geometrie diConti. Le occasioni latitano: il colpo di testa di Bianchi al 16′ è velleitario, un po’ meno il dialogale di potenza con cui Avelar impensierisce, ma fino a un certo punto, Gillet dopo 34′. Nella fase centrale è il Cagliari a prendere terreno, davanti alle difficoltà dei granata a servire la loro punta centrale. Ibarbo e Nené fumosi e poco più, non pochi in tribuna sbadigliano all’intervallo.

SECONDO TEMPO. Il primo squillo della ripresa è a firma Nainggolan: numero del belga a destra e rasoterra angolato che spaventa Gillet. A poco a poco il Cagliari prende campo. Vero che Bianchi al 55′ tenta l’incornata vincente, ma il pallino del gioco ce l’hanno sempre in mano gli isolani e gli episodi, alla lunga, premiano: al 72′ Glik tocca col braccio il tiro di Astori e Celi indica il dischetto. Il brasiliano Nené batte Gillet e regala ai suoi un vantaggio meritato. Sì, perché specie nella seconda frazione il Toro è sparito dal campo, cedendo metro su metro, minuto dopo minuto. Neanche gli attacchi imbastiti successivamente sono efficaci o razionali, è la forza della disperazione a guidare un undici che nel primo tempo s’era fatto preferire, almeno sul piano del possesso. Al 79′ palo clamoroso di Ibarbo in contropiede. C’è spazio per un gol annullato a Bianchi (decisione dubbia) e per l’occasionissima dello stesso capitano: Sansone lo pesca in area al 91′, il tiro è di prima intenzione ma esce alla destra di Agazzi.

Il Cagliari del tandem Pulga-Lopez – simpatici i momenti in cui entrambi davano le stesse indicazioni allo stesso calciatore – ha così trovato il migliore dei colpacci esterni, uscendo alla distanza e dimostrandosi la squadra più volenterosa. Il Torino ha reagito emotivamente e, smarrita la via degli esterni, ha mancato di alternative. Non ridimensionato il campionato dei granata, oggi in versione sbiadita, ma la battuta d’arresto va digerita. I sardi lavoreranno invece col massimo dell’entusiasmo ad Assemini: l’ideale in un torneo fatto di sconfitte, pareggi in extremis, rigori sbagliati e sconfitte a tavolino.

TORINO-CAGLIARI 0-1

Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio, Gazzi, Brighi (76′ Sansone), Cerci, Sgrigna (52′ Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (62′ Vives). A disp.: Gomis, Rodriguez, Basha, Di Cesare, Santana, Caceres, Agostini. All. Ventura.
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Pisano, Astori, Ariaudo, Avelar, Conti, Dessena (69′ T. Ribeiro), Ekdal, Nainggolan (88′ Eriksson),  Nenè, Ibarbo (81′ Sau). A disp.: Avramov, Larrivey, Murru, Del Fabro. All. Pulga.
Arbitro: Celi (Bari)
Marcatori: 73′ rig. Nené
Note: Ammoniti: Conti, Ekdal (C), Darmian (T)

 

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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