JUVE CAMPIONE D’ITALIA!

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Si corona un sogno per i bianconeri inimmaginabile all’inizio del campionato, i tifosi entusiasti hanno invaso il campo dalla gioia per festeggiare coi propri beniamini la vittoria del campionato italiano! Grazie alla vittoria dell’Inter sui rossoneri Antonio Conte può festeggiare con una giornata d’anticipo.

La 37a giornata è potenzialmente la più decisiva del campionato: in 90′ minuti si decide un’intera stagione tra il derby di Milano e, pochi chilometri più a nord, Cagliari Juventus con gli uomini di Conte che devono vincere per restare in vetta e, forse, mettere un altro trofeo in bacheca.

FORMAZIONI – Antonio Conte non ha dubbi: 3-5-2 con Pepe a destra, formazione quindi molto offensiva, inoltre si rivede in avanti Matri, preferito a Borriello. Ficcadenti invece dimostra di non avere paura dei bianconeri schierando il trio Ibarbo, Pinilla, Thiago Ribeiro davanti.

Juve subito avanti, Pinilla non basta a Ficcadenti – La partita mostra una Juventus determinata a sbloccare subito il risultato pressando alta e ripartendo ad ogni occasione. E per una volta il gol non si fa attendere: appena al 5′ Vucinic parte sul filo del fuorigioco per sfruttare il filtrante di Bonucci e imbucare Agazzi sotto le gambe, portando momentaneamente la Juve a +5 dal Milan. Nell’euforia generale Conte smorza gli animi e riporta i suoi con i piedi per terra, permettendogli di continuare sullo stesso ritmo senza cali di tensione. Le occasioni quindi fioccano con Pirlo e Marchisio che non si fanno pregare e spesso provano la soluzione dalla distanza, mentre Pepe si unisce spesso a Matri e Vucinic in fase di possesso, creando spesso una soluzione in più per i passaggi dei centrocampisti. Il Cagliari invece quasi non si vede in campo: non riesce a tenere il pallone e l’unica cosa per cui si rende protagonista sono i falli di frustrazione causati dal prolungato possesso palla degli uomini di Conte. Al 18′ Nainggolan viene ammonito per un brutto intervento in ritardo, mentre al 21′ Pinilla stacca in netto ritardo su un contrasto aereo con Lichsteiner facendo cadere entrambi a terra. L’attaccante rossoblu si riprende poco dopo ma il terzino svizzero non riesce a rialzarsi e viene portato fuori in barella, mentre Cacéres si appresta a sostituirlo. La reazione del Cagliari tarda ad arrivare e perché i sardi si sveglino bisogna attendere il 34′ quando Pinilla ci prova dalla distanza dando l’illusione del gol col suo esterno. Da questo momento gli uomini di Ficcadenti si fanno vedere più spesso in avanti soprattuto proprio grazie all’ex Palermo che spazia in avanti senza offrire punti di riferimenti al trio difensivo bianconero. Tuttavia la solidità difensiva che ha reso la retroguardia difensiva la migliore del campionato permette a Buffon e compagni di chiudere i primi 45′ minuti sullo 0-0, senza aver offerto occasioni clamorose alla squadra, almeno sulla carta, di casa.

Canini regala ai bianconeri lo scudetto – Il secondo tempo comincia senza particolari novità, almeno per inizialmente visto che dopo pochi minuti Ficcadenti decide di giocarsi la carta Cossu, al posto di un assente Thiago Ribeiro mentre visti il giallo di Chiellini e i numerosi falli nei primi minuti della seconda frazione, decide di togliere il più nervoso dei suoi, Vidal, mettendo il suo protetto Giaccherini. Il nervosismo resta comunque il protagonista della partita: Cossu viene subito ammonito, accompagnato pochi minuti dopo da Pepe. La Juventus continua a pressare come se la partita fosse appena iniziata e sfiora il gol ancora una volta con Vucinic che al 64′, servito da Cacères, sfiora la traversa e regala un brivido al Nereo Rocco. A questo punto Conte è fiducioso nel raddoppio, per consolidare la partita, visto soprattutto il brutto pareggio di Lecce, in una partita che i suoi avrebbero dovuto chiudere facilmente, decide dunque di schierare Borriello, che ha dimostrato le sue qualità e la sua buona volontà nelle ultime partite, al posto di uno spento Matri, spesso in fuorigioco. Il cambio sembra ridare lucidità all’attacco bianconero che impegna Agazzi prima con l’ennesima giocata dell’attaccante montenegrino, che ci prova col tiro a giro, poi con Cacéres che al 72′ stacca sull’angolo di Pirlo ma sfiora soltanto il palo. Appena un minuto dopo proprio l’uomo schierato da pochi minuti da Conte, Borriello, si rende protagonista del raddoppio bianconero: è infatti su un lancio indirizzato all’ex romanista che Canini tenta l’anticipo, sorprendendo il proprio portiere con un pallonetto, che inesorabilmente s’insacca e da il via libera alla festa sugli spalti dei numerosissimi tifosi giunti fino a Trieste da Torino. La Juventus continua ad attaccare a pieno ritmo, forte del doppio vantaggio, mentre il Cagliari sembra intimorito dall’aggressività costante dei centrocampisti bianconeri, che non mollano un pallone e pressano costantemente, vanificando le manovre rossoblù. Gli ultimi minuti si svolgono senza particolari episodi, almeno in campo visto che sugli spalti i tifosi iniziano ad avvicinarsi pericolosamente al rettangolo di gioco, dando l’impressione di prepararsi ad invadere il campo. Impressione più che fondate visto che al triplice fischio, che segna la vittoria della partita e del campionato per i bianconeri, i giocatori non fanno in tempo ad esultare che sono costretti a correre negli spogliatoi, inseguiti dai tifosi entusiasti per il trionfo.

TOP CAGLIARI: Pinilla FLOP CAGLIARI: Canini
TOP JUVENTUS: Vucinic FLOP JUVENTUS: Matri

CAGLIARI-JUVENTUS 0-2

Cagliari (4-3-3): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Ariaudo; Ekdal, Conti, Nainggolan; Ibarbo ( Cossu), Pinilla, Thiago Ribeiro. A disp.: Avramov, Gozzi, Perico, Dessena, Cossu, Nené, Larrivey. All.: Massimo Ficcadenti.
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner (23′ Cacéres), Vidal ( Giaccherini), Pirlo, Marchisio, Pepe; Vucinic, Matri ( Borriello). A disp.: Storari, Cacéres, Estigarribia, Giaccherini, Quagliarella, Del Piero, Borriello. All.: Antonio Conte.
Arbitro: Orsato di Schio.
Marcatori: 5′ Vucinic, 73′ Canini (aut.).
Note: Ammoniti 9′ Vidal, 18′ Nainggolan, 41′ Pisano, 47′ Chiellini, 52′ Cossu, 54′ Pepe.

Giovanni Starita
Giovanni Starita
Nasce il 29 giugno 1994, giusto in tempo per "vedere" la Juventus vincere il suo 23° titolo. Ha collaborato con il quotidiano locale Il Tirreno e segue calcio, tennis e vela quando possibile.

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