Esclusiva MP – Virginia Atzori (Villacidro Femminile): “salvezza tranquilla, poi si vedrà”

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Il campionato di Serie A2 Femminile di calcio non si ferma. In particolare, altalenante è il percorso del Villacidro targato Vilgomme. La formazione di Paolo Ledda (da noi intervistato in autunno, ndr) ha alternato prove positive e non. Ne parliamo con Virginia Atzori, centrocampista classe 1988 ex Atletico Oristano.

Virginia Atzori, 15 settembre 1988 , centrocampista, 8 anni all’Atletico Oristano, 3 al Villacidro. Descriviti come calciatrice e, se ti va, racconta di come sei nella vita di tutti i giorni.

Sono una calciatrice a cui piace il bel gioco, in particolare il gioco offensivo, il mio credo è perlopiù quello zemaniano, vincere segnando
un goal più degli altri! Anche se crescendo ho capito che è importante anche non prenderne, non si sa mai nel calcio, tutto può cambiare
nel giro di pochi minuti…In campo, cerco di dare sempre il cento per cento, sono anche lievemente “rompipalle”, ma durante una partita ci sta. Le donne lo sono anche più degli uomini, forse. Mi piace pensare di essere una ragazza semplice e solare, sempre col sorriso sulle labbra. Sono molto socievole, mi piace conoscere gente nuova e viaggiare. A volte mi intestardisco e voglio sempre aver ragione, ma ormai chi mi conosce lo sa e mi sopporta!

Come valuti il percorso svolto sinora dal Villacidro in questa Serie A2?

Un po’ altalenante forse, spesse volte potevamo dare di più, ma per un motivo o per un altro non sempre è andata nel verso giusto. Le variabili sono tante. Nel calcio femminile, soprattutto in Sardegna, incide il numero di ragazze che una squadra può avere a disposizione. Il Villacidro quest’anno è stato fortemente rivoluzionato, alcune ragazze sono andate via, e ne sono arrivate di nuove, quindi c’è da considerare il periodo di adattamento delle nuove arrivate (tante giovanissime), fisiologico e necessario, sia per amalgamare il gruppo che per acquisire gli automatismi. Ciò che ci aspettiamo sono solo dei miglioramenti, le giovani crescono velocemente e sono già diventate importanti per la squadra.

Quali sono i vostri obiettivi?

Quest’anno credo una salvezza tranquilla, poi si vedrà, come ho detto con tante giovani non si può che crescere. L’obiettivo è sicuramente
quello di migliorarci e di lottare partita dopo partita.

Chi vincerà secondo te il vostro girone?

Rispetto al campionato scorso, dove bene o male Siena e Perugia erano un gradino (o anche due) sopra le altre del girone, quest’anno finora non si è vista una squadra chiaramente superiore alle altre, insomma è un campionato equilibrato. Penso che fino alla fine sarà una lotta tra 4 o 5 squadre, il che rende interessante un campionato in cui ci si gioca, alla fine, solo promozione o salvezza.

Secondo te si sono fatti passi in avanti?

Secondo me il calcio femminile in Italia è sottovalutato ed è normale che poi il movimento calcistico femminile non riesca a fare passi avanti e ad crescere. Purtroppo rispetto ad altri Paesi il calcio femminile qui è poco seguito anche dal pubblico, gli stadi vuoti o quasi sono una triste realtà.

E in particolare, nella tua regione, come vedi la situazione?

L’handicap più grande per le squadre sarde è reperire giocatrici, il calcio di per sè notoriamente non è uno sport ”per ragazze” (così almeno la società pensa) e quindi non avere delle risorse umane provenienti da regioni confinanti sicuramente è penalizzante. Qui in Sardegna abbiamo la bella realtà delle campionesse d’Italia, la Torres, ma anche loro penso si trovino a dover affrontare delle difficoltà.

Salutandoti e ringraziandoti, ti chiedo di togliermi una curiosità. Nel calcio maschile, per chi tifi?

Juventus, tutti in famiglia sono juventini…

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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