Rugby League – Attorno alla partita da un milione

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Fonte Profilo FB @TorontoWolfpack

Million Pound Game, si chiama così. È un incontro che vale… 1 milione. Di sterline, perché stiamo parlando di cose inglesi: chiamarlo spareggio promozione non renderebbe l’idea, anche perché sarebbe un concetto “riduttivo”.

Ma non trasgrediamo alle 5 W del giornalismo, siamo chiari. Ci siamo liberati del dove, parcheggiato momentaneamente il cosa, veniamo a chi. E poi come e perché.
Who, insomma: Salford anzi no; Toronto forse sì, Hull (KR) quasi per forza. E però, s’era parlato d’Inghilterra, che ci azzeccano Toronto e Tolosa? Non parliamo neanche del Québec, che avrebbe potuto farci pensare a una qualche liaison culturale francofona. No: Toronto, Ontario; Tolosa, Francia. Il chi s’intreccia col dove e un po’ col cosa: campionato inglese di rugby league, prima e seconda serie.

What: dopo la regular season, la Super League si divide in due. Le prime 8 giocano un gironcino – i tradizionalisti la chiamerebbero “fase a orologio” – per determinare l’accesso ai playoff per il titolo. Le altre 4, invece, rischiano di brutto: accorpate ai 4 top team della Championship (seconda serie), coi punti azzerati rispetto alla stagione regolare, cercano di sbarcare il lunario.
Di questo girone nuovo, 4 vanno (o restano) su in Super League, 4 scendono (o restano) in Championship. E l’esito non è scontato, nonostante la differenza di budget fra una serie e l’altra; non solo perché le squadre del piano di sotto sono toste, gagliarde e mai dome come racconta certa retorica, ma anche perché diversi club cadetti hanno preparato lo scorso rugbymercato e la programmazione pluriennale mettendosi in testa di poter competere coi migliori. O i peggiori dei migliori.

Uno di questi ha già abdicato, tra l’altro. Perché Widnes, dopo 7 anni di SL, ha salutato la top flight e ripartirà dal purgatorio, per tornare a credere in sè stessa e nello spirito di una delle roccaforti del rugby league.
Per una che scende, un’altra che resta: Halifax è un team interessante ma per competere con la categoria superiore proprio non ne aveva, non ne ha mai avuto.

Per gentile concessione NRL Photos

E da oggi (ieri sera) abdica a tutte le speranze Tolosa, nonostante una stagione irresistibile, un entusiasmo come pochi, una grande intraprendenza a livello dirigenziale e tecnico, sul piano progettuale e dei risultati. Il 44-10 di Salford salva i Red Devils e condanna l’Olympique a un altro anno di seconda serie. È uno di quei club, come il Cardiff e lo Swansea nel calcio, “ospiti” di un movimento nazionale più blasonato, tecnico e attrezzato, e aveva (ha) tutte le carte in regola per dire la sua in mezzo ai cugini inglesi. Nell’anno in cui i Catalan Dragons hanno alzato la Challenge Cup al cielo di Wembley e la Francia ha messo in bacheca il titolo europeo under 19, una rappresentante transalpina nel Million Pound Game ci sarebbe piaciuta tanto. Anche per stima di Chris Centrone, nazionale azzurro nato in Australia, protagonista quest’anno con Toulose e in meta anche ieri sera.

Nella gara che vale la Super League, contro Hull KR o London Broncos, potrebbe esserci un club canadese (!) sul quale ci riserviamo di scrivere comunque vada questo weekend.
E ci siamo liberati anche di come e cosa. Il perché è facile: è uno sport complicato e allo stesso semplicissimo. Che ama espandersi e stupire dopo un secolo di inerzia.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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