João e Gonzalo, la serata delle prime volte

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C’era grande attesa per la sfida della Sardegna Arena tra Cagliari e Milan. Due squadre in salute: l’una reduce dall’incredibile vittoria di Bergamo, l’altra dal 2-1 rifilato alla Roma a San Siro. Ci si aspettava una gara aperta a ogni risultato e con numerosi ribaltamenti di fronte e così è stato, almeno in parte. Per quello che si è visto in campo, l’1-1 è il risultato più giusto, se non altro perché le due squadre hanno giocato un tempo a testa: decisamente meglio il Cagliari nella prima frazione, ma Milan superiore nella ripresa, vicino anche a ribaltare completamente lo svantaggio.
L’1-1, dicevamo, è il risultato più equo per quello che si è visto in campo, un risultato che mette tutti d’accordo e che fa felici, per motivi diversi, soprattutto i due marcatori dell’incontro. João Pedro e Gonzalo Higuaín, due campioni ritrovati, a braccetto verso un campionato che sperano di giocare da protagonisti. Due uomini con storie totalmente diverse, ma accomunati ieri da un destino che li ha voluti a segno per la prima volta in questo campionato.

João Pedro è il volto simbolo di un Cagliari autore di un grande primo tempo: pressing alto, aggressività e una trama nel palleggio da fare invidia a squadre più quotate in A. Dopo l’exploit con l’Atalanta, l’undici rossoblù inizia a costruire le proprie fortune attorno ad alcune certezze: Cragno è ormai un portiere affidabile, molto più sicuro fra i pali rispetto al passato, Srna e Klavan guidano la difesa evitandole le amnesie croniche del passato, Bradarić si è inserito alla grande negli schemi del mister, Barella è sempre fra i migliori e Pavoletti lotta e sgomita come i centravanti di una volta. Poi è tornato lui, João Pedro dos Santos Galvão.

Il calvario è finito: scontata sabato la squalifica per doping, domenica il numero 10 era già in campo dall’inizio e, dopo quattro minuti e qualche pallone toccato, ha scaricato verso la porta di Donnarumma tutta la rabbia accumulata in sei mesi da incubo. Rabbia, appunto, ma anche gioia e il calore dei sedici mila della Sardegna Arena per un tourbillon di emozioni che João difficilmente dimenticherà. Ora è un giocatore rinato, il trequartista ideale per il 4-3-1-2 di Rolando Maran. E per il Cagliari è oro che cola.

Dall’altro lato della barricata, c’è aria di liberazione anche per Gonzalo Higuaín, sedotto qualche anno fa dalla Juventus e poi abbandonato senza scrupoli a favore di quel Cristiano Ronaldo che proprio ieri ha trovato le prime gioie in bianconero. Il Pipita era ancora a secco con la maglia del Milan, ma la sfida al Cagliari, una delle sue vittime preferite (7 gol in 8 precedenti), cadeva a pennello. Ci sono voluti 55 minuti per sbloccarsi: disimpegno sbagliato di Padoin, il rimpallo con Kessié premia proprio Higuaín, che da vero e proprio rapace d’aria qual è, salta Cragno e deposita in rete a porta praticamente sguarnita. E pensare che fino a quel momento non aveva toccato palla, ingabbiato magistralmente dalla coppia Romagna-Klavan.

Altro giro, altra liberazione dicevamo. Se per il brasiliano era stata la prima volta da calciatore “redento”, per l’argentino è una prima in assoluto con la maglia del Milan. Le speranze di gloria dei tifosi di Cagliari e Milan si intrecciano e fondano le proprie radici proprio sulla rinascita dei rispettivi campioni. Ieri è stata la serata delle loro “prime volte”, ora attendiamo il seguito. 

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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