Roma accademica. Il Chievo la punisce e la fa uscire tra i fischi

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Nubi nere dense sul cielo romano in una giornata settembrina serena e spaventosamente calda. La classica partita da massimo risultato con il minimo sforzo annullata totalmente nel secondo tempo: è accaduto ciò che nessuno si aspettava al rientro dagli spogliatoi. Un risultato che ha rischiato di essere ancora più pesante se Olsen sull’ultima azione non avesse trovato lo scatto giusto per allontanare il pericolo prodotto da Giaccherini. La Roma di Di Francesco rinvia l’appuntamento con la prima vittoria casalinga ed esce tra i fischi, fortificando le critiche della propria tifoseria verso alcuni elementi della rosa finiti già nel mirino dopo la gara con l’Atalanta.

Quello contro il ChievoVerona era un test importante, il calendario offriva la gara perfetta per fare risultato pieno e ottenere un pizzico di fiducia in più dai tifosi. Di Francesco ha riproposto a centrocampo come mezzali Pellegrini e Cristante proprio per dar loro la possibilità di riscatto; la loro prestazione però si è limitata al semplice compitino eccezion fatta per il gol di Cristante del momentaneo 2-0: una gara da 6 in pagella in una squadra in cui serve di più. Le condizioni climatiche, la temperatura alta, e un Chievo chiuso non hanno permesso di fornire rapidità alla manovra giallorossa; c’è l’impressione però che in questa squadra si faccia fatica ad avere la profondità giusta e letale che una squadra come la Roma merita. Non a caso le due reti della Roma, siglate da El Shaarawy e Cristante con una difesa clivense apparsa bloccata, sono state originate da destra da due cross di Florenzi e Under. L’unica zona del campo in cui l’undici capitolino ha mostrato un po’ di brio; nella ripresa anche Kolarov a sinistra ha cercate di alzare la spinta offensiva sulla corsia mancina, ma con pessimi risultati.

C’è da guardare avanti e pensare adesso alla difficile trasferta europea di Madrid con un occhio di riguardo alla prestazione di Steven Nzonzi. Una personalità interessante davanti alla difesa, l’alternativa valida a Daniele De Rossi per una stagione problematica per via dei tanti impegni da calendario; il francese è apparso voglioso, sempre alla ricerca dell’anticipo per interrompere la gestione palla clivense e dare più velocità ai movimenti della Roma. Un punto su cui ripartire per dare alla linea mediana della Roma più consistenza.

Nel dopo gara il tecnico Di Francesco ha puntato il dito sull’aspetto difensivo: “Dobbiamo difendere più da squadra e leggere meglio le traiettorie della palla”. La retroguardia è l’aspetto che sta più a cuore per il tecnico giallorosso che oggi ha provato a sorpresa la carta Juan Jesus, un giocatore che sembrava dimenticato dalle parti di Trigoria, da affiancare a Manolas. Oggi inoltre a tradire la causa sono stati senatori come Kolarov, imperdonabile in occasione del secondo gol avversario.

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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