L’ennesima battaglia della guerra sul calcio femminile

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E così il Collegio di Garanzia dello Sport sta per decidere: in una riunione mattutina molto complicata, dove c’erano da dirimere c’erano tantissime questioni, tra i reclami contro il blocco dei ripescaggi in Serie B e i ricorsi dei club contro il veto sul ripescaggio ai club colpiti da condanna per illecito sportivo e amministrativo nelle ultime tre stagioni, prima di tutti, si è parlato di calcio femminile.

La discussione è iniziata verso le 12:15: da un lato c’erano la FIGC del Commissario Straordinario Roberto Fabbricini e diversi club di calcio femminile (quasi i 2/3 delle società coinvolte), dall’altro la Lega Nazionale Dilettanti del presidente Cosimo Sibilia. E la questione del dirimere è molto semplice e al tempo stesso molto complessa: la gestione dei campionati di Serie A e B di calcio femminile, tornati sotto l’egida della  dopo la sentenza della Corte Federale per l’inquadramento del calcio femminile sotto la FIGC e non più sotto la Lega Nazionale Dilettanti.

Il Collegio di Garanzia dello Sport aveva accolto l’istanza cautelare richiesta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e aveva sospeso l’esecutività della decisione impugnata nonchè l’avvio dei campionati interessati, ovvero la Serie A e la Serie B Femminili 2018-2019, fino alla decisione collegiale della Camera di consiglio sulla istanza cautelare. Come già espresso da tempo, la volontà della Federcalcio e dei club femminili collima ed è quella di riportare la gestione dei massimi tornei in rosa sotto l’egida della Figc, lasciando alla LND solo la gestione dei Campionati Interregionali.

Dal suo canto, la Lega Nazionale Dilettanti ha già mostrato come non accetterebbe un parere che la vedesse negativa: in un comunicato datato 5 agosto lo stesso Sibilia ha affermato che “la L.N.D., come appare comprensibile, ha soltanto affrontato una questione che riguarda il rispetto delle regole, ed è pronta a farlo in tutte le sedi, anche al di fuori dell’ordinamento sportivo (TAR e Consiglio di Stato) se costretta a proseguire nel contenzioso”. Ormai ci rendiamo conto che sta diventando stancante, ma ci troviamo costretti a ribadire la volontà delle calciatrici, espressa il 6 agosto da Marta Carissimi, centrocampista del Milan e rappresentante delle calciatrici per l’AIC: “Per la prima volta siamo tutti dalla stessa parte, la volontà comune di calciatrici e società è passare sotto l’egida della Figc, solo così potremo proseguire nel cammino di crescita che abbiamo iniziato e recuperare il gap rispetto alle altre nazionali. La Figc ha strutture e organizzazione tali da permetterci un salto di qualità: vogliamo avvicinare il nostro sport a una forma lavorativa in tutto e per tutto, con relative tutele previste per contratto. In questa lotta politica, le calciatrici vengono per ultime. Rimettiamo il calcio al centro. Serve buon senso soprattutto nell’anno in cui l’Italia si è qualificata ai Mondiali”.

A stasera per la sentenza (che si spera sia definitiva) su chi sarà il gestore del calcio femminile italiano.

ULTIM’ORA: Il Collegio di Garanzia del CONI ha accolto il ricorso presentato dalla FIGC e dalle società di calcio femminile per l’annullamento della decisione della Corte Federale di Appello FIGC che aveva annullato la delibera del Commissario Straordinario FIGC con cui si era stabilito di inquadrare, a decorrere dall’inizio della stagione sportiva 2018/2019, la Divisione Calcio Femminile, per le attività del Dipartimento Calcio Femminile, nell’ambito della FIGC, delegando alla LND, sino a diversa determinazione, l’organizzazione del campionato interregionale di calcio femminile.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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