Dall’esordio con la Juve al deludente pareggio con l’Empoli. Il difficile avvio del ChievoVerona

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Dopo il terremoto estivo dovuto al caos plusvalenze e il successivo sospiro di sollievo – momentaneo, peraltro, visto che la giustizia sportiva dovrà comunque istituire un nuovo processo – il ChievoVerona ha cominciato il suo undicesimo campionato consecutivo in Serie A. Guidato dall’ex bandiera Lorenzo D’Anna, pronto a continuare il percorso cominciato lo scorso anno, quando venne promosso dalla Primavera prendendo il posto dell’esonerato Rolando Maran e condusse i clivensi alla salvezza. E con qualche volto nuovo, soprattutto in difesa, visto che i veterani Gobbi, Dainelli e Gamberini non sono stati riconfermati.

Le prime tre giornate di campionato hanno portato in cascina solamente un punto, frutto del pareggio casalingo di domenica sera contro la neopromossa Empoli. È stato certamente un avvio faticoso, anche se ha inciso il calendario non proprio agevole. Basti pensare che all’esordio il Chievo ha dovuto affrontare al Bentegodi la Juventus campione d’Italia, ancora più al centro dell’attenzione a causa dell’attesissimo debutto di Cristiano Ronaldo. Nonostante la disparità dei valori in campo e uno stadio ben più bianconero che gialloblù, i veronesi hanno saputo tenere testa ai più blasonati avversari; anzi, hanno cullato per un po’ di tempo il sogno di ottenere un risultato di prestigio, mostrando la determinazione e la voglia necessarie per provare a fermare la squadra di Allegri. Poi è arrivata la trasferta di Firenze. Cominciata male e finita ancora peggio, visto la goleada finale dei padroni di casa. Un 6-1 pesante, che ha fatto suonare un forte campanello d’allarme per D’Anna e i suoi uomini. Soprattutto per la facilità con cui la Fiorentina, pur non giocando una partita perfetta, è riuscita a sfondare quasi in ogni occasione avuta.

La gara casalinga contro l’Empoli rappresentava, almeno sulla carta, un’opportunità per ripartire e per agguantare la prima vittoria stagionale. Non un match semplice, sia chiaro, ma oggettivamente più alla portata rispetto ai precedenti due. D’Anna decide quindi di affrontare l’Empoli a viso aperto, almeno nelle intenzioni, utilizzando lo stesso modulo degli avversari (il 4-3-1-2), posizionando lo sloveno Birsa tra le linee e dando più fisicità all’attacco con l’inserimento dell’ex laziale Djordjević. Ma con il passare della gara risulta sempre più evidente la reale connotazione tattica del Chievo, molto accorto in fase difensiva, forse troppo, visto che in questo modo si riduce la pericolosità offensiva. Pur facendo vedere qualche spunto interessante, la squadra gialloblù gioca troppo a sprazzi, senza dare mai l’idea di avere una forte identità di gioco. Alla fine della contesa arriva uno striminzito 0-0, che addirittura sta stretto più ai toscani – vicini al gol in più occasioni – che ai padroni di casa.

Quest’anno la strada per la salvezza, almeno da quello si è visto in queste prime gare, sarà ancora più dura per il Chievo. Il ricambio generazionale in difesa, dettato giocoforza dall’età anagrafica dei suoi ormai ex calciatori, potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo per essere assimilato. Si sente molto la mancanza di un centrocampista di qualità, come lo era Castro, passato al Cagliari. Inoltre deve essere migliorata l’alchimia tra i reparti, soprattutto tra centrocampo e attacco. La sosta arriva come una manna dal cielo per D’Anna, che ricompattare l’ambiente e cercare nuove soluzioni che possano aumentare il peso specifico della squadra. In attesa che la giustizia sportiva dica la sua sulla vicenda extra-calcistica, per il Chievo è già tempo di cambiare marcia.

 

 

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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