Russia 2018 – Hazard e De Bruyne, che spettacolo! Belgio-Inghilterra 2-0, Diavoli Rossi terzi per la prima volta nella storia

-


BELGIO-INGHILTERRA 2-0

4′ Meunier, 82′ Hazard


BELGIO
(3-4-2-1) 
1  Courtois
2  Alderweireld
4  Kompany
5  Vertonghen
15 Meunier
6  Witsel
17 Tielemans ↓ (78')
22 Chadli  ↓ (39')
10 E. Hazard
7  De Bruyne
9  Lukaku ↓ (60')
All. Martínez

Sostituzioni
3 Vermaelen (39')
14 Mertens (60')
19 Dembélé (78')
INGHILTERRA
(3-5-2)
1  Pickford
16 Jones
5  Stones
6  Maguire
12 Trippier
21 Loftus-Cheek ↓ (84')
4  Dier
17 Delph
3  Rose  ↓ (46')
10 Sterling ↓ (46')
9  Kane
All. Southgate

Sostituzioni
7  Lingard (46')
19 Rashford (46')
20 Alli (84')

Il Belgio chiude in bellezza il proprio Mondiale battendo l’Inghilterra per 2-0 nella finale per il terzo posto. Gli uomini di Martínez dominano dall’inizio alla fine e stendono quelli di Southgate con una spettacolare prestazione. Le reti di Mounier e di un superlativo Hazard, regalano ai belgi il primo storico podio in un Mondiale, mentre l’Inghilterra dimostra di dipendere dal solo Harry Kane.

Il terzo posto, la medaglia di bronzo, una magra consolazione per alcuni e invece un ottimo risultato per altri. Punti di vista di certo differenti, ma unica è invece la volontà di chiudere al meglio un Mondiale vissuto da protagoniste, con la finale di Mosca sfuggita solo all’ultimo ostacolo. Belgio-Inghilterra è la finalina per il terzo e quarto posto di Russia 2018, tra due squadre giovanissime quanto qualitativamente valide e che, per quanto fatto vedere in questo torneo, si candidano di diritto tra le favorite per i prossimi Europei e per Qatar 2022. Le due squadre si trovano di fronte per la seconda volta nel torneo dopo l’ultima sfida del Girone G, che vide le due Nazionali sfidarsi per il primo posto dopo aver vinto le precedenti due partite contro Tunisia e Panama. A spuntarla furono i belgi, che hanno in mente di concedere il bis e di salire dunque sul gradino più basso del podio. Martínez infatti cambia poco o nulla rispetto alla semifinale persa contro la Francia: dentro Tielemans a centrocampo al posto di Fellaini, e Meunier, rientrato dalla squalifica. Diverso invece il discorso per i Tre Leoni: Southgate infatti ridisegna quattro quinti di centrocampo, inserendo Rose, Dier, Loftus Cheek e Delph, e concedendo il riposo ad alcuni dei giocatori più utilizzati.

Pronti, via e il Belgio passa in vantaggio dopo soli 4 minuti: Meunier inizia l’azione sulla destra e poi si butta in mezzo, nel frattempo la palla arriva sulla sinistra sui piedi di Chadli, che vede il movimento del compagno nel cuore dell’area e lo serve di prima intenzione, trovando la zampata vincente del terzino del PSG. Belgio dunque subito avanti nel punteggio, segnale importante che dimostra la volontà della formazione di Martínez di chiudere sul podio, per la prima volta nella propria storia. I Diavoli Rossi prendono coraggio e sfiorano il raddoppio poco dopo, ma Pickford compie l’ennesimo prodigio del suo Mondiale e nega la gioia del gol a De Bruyne, che aveva concluso da distanza ravvicinata e, complice una deviazione, stava per spiazzare l’attento portiere dell’Everton. I ritmi sono altissimi grazie anche alla disposizione in campo delle due squadre, lunghe e propositive già dai primi minuti. Il pallino del gioco è sempre tre i piedi dei belgi, che costruiscono al quarto d’ora un’altra grande chance per raddoppiare: un’azione condotta da tocchi di prima intenzione, e soprattutto dalla qualità di Hazard e De Bruyne, che mandano in porta Lukaku, meno lucido di altre occasioni, che non ne approfitta sbagliando il controllo. L’Inghilterra soffre il palleggio e la rapidità degli avversari, non riuscendo a rendersi pericolosa nella prima parte della prima frazione. Il primo vero squillo infatti arriva al 24′, con il tentativo del solito Harry Kane che, servito da Sterling, non inquadra la porta dal limite dell’area per una questione di centimetri. Il punto debole dei Tre Leoni sembra il nuovo centrocampo ridisegnato da Southgate, troppo macchinoso e poco propositivo, eccezion fatta per Loftus-Cheek, l’unico dei cinque in mediana a provare a creare nuove soluzioni offensive. Ad andare vicino al gol infatti è ancora una volta il Belgio, stavolta con uno schema da calcio d’angolo che libera Alderweireld per la conclusione ravvicinata, fuori misura per fortuna di Pickford. Sul finale di tempo succede poco o nulla: da segnalare infatti solo l’infortunio di Chadli e l’ingresso dell’ex Roma Vermaelen al suo posto. Il Belgio va all’intervallo in vantaggio per 1-0 sull’Inghilterra, ma ai Tre Leoni poteva andare decisamente peggio.

Nella ripresa Southgate si affida a un doppio cambio: dentro la freschezza e la qualità di Lingard e Rashford, fuori Sterling e Rose, con Delph dirottato a sinistra. Il nuovo assetto a trazione anteriore degli inglesi, risulta essere un’arma a doppio taglio. Se la manovra infatti diventa decisamente più frizzante con l’ingresso di due velocisti, ad aprirsi sono invece le praterie per le ripartenze del Belgio, sempre pericoloso con Hazard e Lukaku in particolar modo. Il Mondiale del centravanti del Manchester United finisce però al 60′, quando lascia il campo a Mertens e di fatto anche lo scettro di capocannoniere del torneo a Kane. L’uragano resta comunque un oggetto misterioso di questa parte finale del Mondiale, e fatica ancora una volta a entrare in partita. Southgate deve affidarsi allora al talento del solito Loftus-Cheek, che sulla destra riesce spesso a rendersi pericoloso e a creare superiorità numerica. Proprio da quella corsia nasce la palla gol più importante della partita per gli inglesi: la triangolazione tra Rashford e Dier manda quest’ultimo a tu per tu con Courtois, superato con il pallonetto dal centrocampista del Tottenham che deve fare i conti con l’intervento miracoloso sulla linea, del suo compagno di squadra negli Spurs, Alderweireld. L’Inghilterra non molla e non lo fa neanche Dier che dopo due minuti sfiora il gol di testa sul cross di Lingard, sfiorando però anche il palo alla destra di Courtois. Il Belgio sembra alle corde dopo l’uscita di Lukaku e allora i britannici cercano il pareggio con la specialità della casa, ovvero le palle inattive. Pericoloso in tal senso il solito Maguire, che sfiora di testa sulla bella punizione tracciata da Trippier. I Diavoli Rossi però reagiscono con un’altra azione spettacolare: Hazard, De Bruyne e Mertens tutto di prima per quasi 40 metri, fino al passaggio smarcante di quest’ultimo per Meunier, che dal vertice alto dell’area di rigore, impegna uno strepitoso Pickford, con un gran destro al volo. Il raddoppio è però rinviato di qualche secondo, perché De Bruyne e Hazard decidono nuovamente di fare i fenomeni e di andare in porta con due passaggi chiudendo la partita. Il piattone del 10 del Chelsea sul filtrante del compagno è una sentenza: Belgio-Inghilterra 2-0 e partita virtualmente chiusa. Nel finale infatti non succede più nulla e il Mondiale assegna dunque il primo gradino (quello più basso), del podio: per il Belgio è il primo storico terzo posto della sua storia.

BELGIO-INGHILTERRA 2-0 (1-0)

Belgio (3-4-2-1): Courtois 6; Alderweireld 7, Kompany 6, Vertonghen 5.5; Meunier 7, Witsel 6, Tielemans 6.5 (78′ Dembélé sv), Chadli 6.5 (39′ Vermaelen 5.5); E. Hazard 8, De Bruyne 7.5; Lukaku 6.5 (60′ Mertens 6). A disp.: Mignolet, Casteels, Boyata, Dendoncker, Fellaini, Januzaj, T. Hazard, Carrasco, Batshuayi. All.: Martínez 7.5.
Inghilterra (3-5-2): Pickford 7.5; Jones 5, Stones 5, Maguire 5.5; Trippier 6, Loftus-Cheek 6.5 (84′ Alli sv), Dier 6, Delph 5.5, Rose 5 (46′ Lingard 5.5); Sterling 5 (46′ Rashford 5.5), Kane 4.5A disp.: Butland, Pope, Alexander-Arnold, Cahill, Walker, Young, Henderson, Vardy, Welbeck. All.: Southgate 5.5.
Arbitro: Alireza Faghani (Iran)
Marcatori: 4′ Meunier, 82′ Hazard.
Note-Ammoniti: Stones, Maguire (I).

Ivan Fusto
Ivan Fusto
Giornalista e telecronista, classe '96. Vincitore del Workshop 2017 di Sportitalia, malato di calcio italiano e non. Innamorato dello sport in generale, seguo anche il volley ed il tennis.

Due polmoni e un cuore perfetti: “O Rei” Pelè compie 80...

Edson Arantes do Nascimento nasce il 23 Novembre 1940 da papà Dondinho, mediocre calciatore, e da mamma Celeste, in piena dittatura d’ispirazione fascista di...
error: Content is protected !!