Affiliazioni, un puzzle tutto da scoprire

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Ormai, dopo gli ultimi annunci del Milan e della Roma, la Serie A Femminile sta diventando una situazione composita, in cui ci sono squadre che vivono un forte appoggio da parte del calcio maschile, squadre che sono semplicemente affiliate o altre ancora che non hanno ancora nessun appoggio da parte del corrispettivo maschile.

A che punto è realmente la situazione? Andiamo ad analizzare quella che, almeno sulla carta, sarebbe la prossima Serie A Femminile 2018-2019. Inutile parlare di Juventus e Fiorentina, con le bianconere che hanno cambiato le regole del gioco e la Fiorentina che è stata la pioniera di un certo cambio di passo nei confronti del calcio femminile. Più sotto troviamo il Milan, di cui abbiamo già lungamente parlato, e l’Atalanta Mozzanica che porta il suo apparentamento nel cambio di nome: il Tavagnacco, invece, non solo non ha nessuna società maschile a cui appoggiarsi ma da due anni ha anche terminato il rapporto con lo sponsor storico Graphistudio, cambiando la propria denominazione in Unione Polisportiva Comunale Tavagnacco.

Ci sono poi la Roma e il ChievoVerona Fimauto Valpolicella, con una situazione similare a quella dell’Atalanta Mozzanica, mentre il Verona Women non ha nessun gemellaggio con l’Hellas Verona tanto è vero che le due squadre giovanili si sfidano nello stesso girone del Campionato Primavera. La Florentia neopromossa al momento non ha gemellaggi di sorta così come la Pink Bari che anzi è scesa in polemica con la formazione maschile. Il Sassuolo Femminile nasce nel 2016 da una affiliazione con la Reggiana Femminile mentre non c’è nessun apparentamento per l‘Orobica Sharks Bergamo.

Parliamo ora della prossima Serie B Femminile. Il retrocesso Ravenna Women nasce dalle ceneri del San Zaccaria e ha l’affiliazione della squadra maschile così come l’Empoli Ladies, nata nel 2016 a seguito dell’acquisto del titolo sportivo del Castelfranco Calcio Femminile. Le due squadre sconfitte agli spareggi per la promozione in Serie A Femminile, ovvero Pro San Bonifacio e Roma, non hanno invece nessun tipo di apparentamento. Sono poche le altre squadre che possono vantare una collaborazione con la controparte maschile: l’Arezzo femminile ha una partnership con l’Arezzo maschile, l‘Inter Milano dovrebbe (almeno sulla carta) a fine mese diventare l’Inter Femminile e la Lazio Women è nata nel 2015 su iniziativa della Lazio maschile. Non hanno apparentamento con società di Serie A o di Serie B maschile Lavagnese, Fortitudo Mozzecane, Castelvecchio, Football Milan Ladies e Roma XIV.

Chi manca all’appello? Andiamo a spulciare la Serie A maschile: il Napoli di Aurelio de Laurentis non ha una squadra femminile, in quanto il Napoli Femminile che milita nel Campionato Interregionale è nato dalla fusione tra il Napoli Carpisa Yamamay del presidente Lello Carlino e il Napoli Dream Team del presidente Riccardo Guarino. Il Torino Femminile del vulcanico presidente Roberto Salerno non ha nessun legame con il Torino maschile del Presidente Urbano Cairo (anche se Salerno lo ha chiamato a gran voce lo scorso anno) mentre ChievoVerona, Sassuolo, Udinese e Bologna hanno le loro compagini (che militano, per le ultime due, nel Campionato Interregionale). Le due squadre liguri hanno comportamenti diversi: il Genoa ha una sua formazione Under 12 e Under 14 ma la Sampdoria risulta non pervenuta. Il Cagliari non ha un club calcistico femminile dal lontano 1986 (e avrebbe la Torres a due passi) e la SPAL ha inaugurato quest’anno il suo settore femminile con le Giovanissime e le Pulcine. Per quanto riguarda le squadre retrocesse, sia il Crotone che il Benevento hanno il proprio settore femminile: i calabresi hanno una situazione similare al Genoa mentre i campani hanno la propria squadra ufficiale, le Streghe Benevento, che si è classificata seconda nella Serie C Regionale Campania ed è stata promossa con il Sant’Egidio Femminile.

E la Serie B? Parliamo prima delle neopromosse: ci siamo già soffermati altrove sull’Empoli, quindi parliamo di Parma e Frosinone. Gli emiliani hanno la propria formazione ufficiale femminile mentre i ciociari hanno la propria Under 15: sul Palermo femminile, ovvero la Ludos Palermo, già più di una volta abbiamo detto come Zamparini si sia voluto defilare da questo tipo di situazione. Il Venezia, grazie alla collaborazione con il Real Spinea, ha una prima squadra che ha partecipato al campionato di Serie D Femminile, mentre il Cittadella non ha un corrispettivo femminile come invece il Padova che ha la sua formazione in rosa: la Grifo Perugia, almeno sulla carta, non ha legami con il Perugia maschile ma lo Spezia e il Foggia hanno le proprie squadre femminili (i pugliesi per ora solo le Under 12), scelta condivisa da Carpi, Cesena e Cremonese. Non si capisce che legami ci siano tra la Real Salernitana Femminile e la Salernitana maschile ma l’Avellino, per esempio, lavora in sinergia con la ASD Irpinia Sport. Il Brescia di Cellino risulta non pervenuto mentre il Pescara ha la sua controparte femminile nella La Saponeria Pescara che milita nel Campionato Interregionale: Ascoli, Entella, Novara e Pro Vercelli hanno le proprie giovanili femminili mentre la Ternana si è concentrata di più sul calcio a 5 femminile, con le Ferelle fresche vincitrici dello Scudetto. Per quanto riguarda le neopromosse, abbiamo già parlato del Padova, mentre il Livorno Calcio si è gemellato con la squadra che già esisteva del CF Livorno di Serie C con la nascita della prima squadra Under 12 Femminile del Livorno e l’utilizzo del marchio della società toscana anche da parte delle giocatrici: anche il Lecce ha una formazione Under 12 Femminile mentre non si hanno notizie in tal senso da parte del Cosenza.

Cosa aggiungere? Direi nient’altro che un grandissimo in bocca al lupo a tutte per la prossima stagione di calcio femminile.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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