Tutto come previsto: Vlado Petković usa la formula “Usato Sicuro”

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Nessuna sorpresa, nella lista dei 23 convocati definitivi, letta ieri in conferenza stampa dal tecnico della Svizzera Vladimir Petković: gli esclusi sono quelli che erano stati ampiamente previsti alla vigilia. L’avventura mondiale termina quindi per il quarto portiere Gregor Kobel, per il terzino dell’Udinese Silvan Widmer e per il centrocampista ex Sion Edimilson Fernandes.

In conferenza stampa, Petković ha rivelato di avere avuto qualche dubbio proprio su quest’ultimo, ma di avere poi fatto la scelta di tagliarlo. “Tutti e 26 meritavano di andare in Russia. Con Kobel sono stato chiaro fin dall’inizio, mentre con gli altri ho aspettato. Tuttavia, credo di avere fatto la scelta migliore” ha dichiarato ai giornalisti presenti (CdT Sport).

“Mi trovo a guidare un gruppo dove c’è un mix equilibrato tra giovani ed esperti. Abbiamo prospettive a lungo termine: tre quarti della rosa attuale potranno giocare insieme ancora per sei/dieci anni. Può darsi che non siano stati nominati i 23 giocatori migliori a livello di tecnica individuale; tuttavia, ho puntato sull’armonia del gruppo, che si completa nel miglior modo possibile sul campo, e anche fuori. Questo per me è molto importante, visto che vorremmo passare più tempo possibile insieme.”

“Affronteremo una partita e un avversario alla volta, sempre preparati al meglio, dando il massimo sul campo. Alla fine faremo i conti, e vedremo dove ci troveremo: il nostro è uno dei gironi più difficili del Mondiale.” (ASF)

Vlado si conferma persona prudente e abbonata all’Usato Sicuro, per usare una formula in voga da tempo nel mercato automobilistico. Sono solo sei i nomi differenti dai 23 protagonisti degli Europei francesi del 2016. Mancano infatti Steve von Bergen dello Young Boys, che da tempo si è ritirato dalla nazionale, Fabian Frei, Marwin Hitz (che ha rinunciato alla convocazione), Admir Mehmedi (alle prese coi postumi di un infortunio), Eren Derdiyok e Shani Tarashaj per scelta tecnica.

I nuovi arrivi sono quindi l’ex Basilea Manuel Akanji, Josip Drmić, l’atalantino Remo Freuler, il ticinese Mario Gavranović, l’ex portiere dello Young Boys Yvon Mvogo e, infine, il vice Mehmedi” Steven Zuber.

Venerdì sera, a Lugano, l’ultima amichevole, contro il Giappone con calcio d’inizio alle 19.00. Lo stadio di Cornaredo, secondo quanto riferito dall’addetto stampa dell’Associazione Svizzera di Football , Marco von Ah, è già tutto esaurito, e sono attesi circa 150 giornalisti provenienti dal Paese del Sol Levante.

Il test sarà interessante per capire il livello di tenuta fisica dell’undici rossocrociato, nonché per prendere atto di eventuali nuove soluzioni, soprattutto per migliorare la fase offensiva, finora carente.

Non si sa se Vlado proverà a inserire, nell’11 iniziale contro gli asiatici, anche Xhaka. La mancanza del centrocampista dell’Arsenal si è infatti fatta sentire, in Spagna, soprattutto in fase di costruzione.

Pubblico e addetti ai lavori si aspettano anche di vedere in campo Mario Gavranović, molto amato in Ticino. La punta della Dinamo Zagabria, come abbiamo più volte ricordato, ha fatto molto bene nel suo club, ed è un giocatore che ha caratteristiche, fisiche e di gioco, differenti rispetto a Seferović e Drmić.

I due compagni di reparto (Seferović soprattutto) sono imponenti dal punto di vista fisico, danno profondità e aprono spazi per gli inserimenti dei compagni. Mario è veloce, punta la porta, e sa essere letale nei sedici metri avversari, e sulle seconde palle, sapendo capitalizzare anche i piccoli spazi. Pur non essendo altissimo, ha segnato diverse reti di testa, proprio per la sua abilità nello smarcarsi dai difensori avversari. Inoltre, è particolarmente abile a saltare l’avversario nelle ripartenze.

Potrà essere lui la soluzione dei problemi offensivi dei rossocrociati? A Lugano, avrebbero voglia di vederlo sul terreno di gioco degli esordi: vedremo se Petković farà contenti gli appassionati ticinesi che, come già detto, venerdì sera riempiranno lo stadio di Cornaredo in ogni ordine di posto.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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