Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Belgio

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Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca al Belgio.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – La campagna di Russia rappresenterà, per il Belgio, la partecipazione numero 14 ad una rassegna calcististica iridata: una presenza più ricorrente di quanto non si possa immaginare quella belga ai Mondiali, dal momento che solamente sette sono state le assenze. La prima partecipazione belga a un Mondiale concise con la prima edizione della Coppa Rimet, ma in Uruguay nel 1930 la Nazionale centroeuropea raggranellò un bottino piuttosto misero: 0-3 con gli Stati Uniti, 0-1 con il Paraguay. Per trovare le prime reti belghe a un Mondiale bisogna aspettare quattro anni e il Mondiale italiano del 1934, dove però le sorti del Belgio non sono molto diverse nonostante il diverso format della competizione: la doppietta di Voorhoof non basta contro una Germania spietata, che vince 5-2 ed elimina il Belgio al primo turno, gli Ottavi di Finale. Il miglior risultato registrato a oggi in un Mondiale dal Belgio rimane quello di Messico 19860: dopo aver superato come migliore terza il girone con Messico, Paraguay e Iraq la Nazionale allenata da Guy Thys supera agli Ottavi 4-3 l’URSS e la Spagna ai Quarti ai calci di rigore prima di cedere in Semifinale all’Argentina (vincitrice della manifestazione) vittoriosa con una doppietta di Maradona, con la Francia a imporsi 4-2 nella Finalina per il terzo posto. Una delle generazioni più forti che il Belgio abbia mai visto, quella in corso, ha infine centrato i Quarti di Finale nei Mondiali di Brasile 2014, eliminata (nuovamente) dall’Argentina, vittoriosa grazie a un gol in apertura di Higuaín.

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Girone H di qualificazione letteralmente dominato dal Belgio di Martínez, capace di mettere in cascina 28 punti su 30 in un girone comprendente Bosnia Erzegovina e Grecia, e quindi non privo di insidie. Gli ellenici sono riusciti a impedire al Belgio di centrare un percorso netto pareggiando 1-1 in trasferta, ma nel complesso il filotto di vittorie, le 43 reti messe a segno e i 9 punti di vantaggio sulla Grecia seconda non hanno lasciato dubbio alcuno su quale fosse la principale forza del girone, prima Nazionale europea qualificata per il Mondiale di Russia.

DIFESA – Estremo difensore di spessore mondiale, sarà il 26enne Thibaut Courtois l’estremo difensore della porta del Belgio; pochi i dubbi sul portiere del Chelsea, scelta di affidabilità totale per Martínez, alle cui spalle dovrebbero trovare posto nei 23 Mignolet (Liverpool) e Casteels (Wolfsburg). Convertitosi presto durante le Qualificazioni al 3-5-2, l’ex-allenatore di Wigan ed Everton si affiderà a un trio difensivo made in Premier League: Kompany (Manchester City), Vertonghen e Alderweireld (Tottenham) compongono una cerniera matura ed affidabile, con Ciman e Vermaelen pronti a rendersi utili in ogni evenienza.

CENTROCAMPO – Fatta per tre quarti la mediana di Martínez, che dovrebbe presumibilmente presentare Ferreira Carrasco (Dalian Yifang) e Meunier (Paris Saint-Germain) sulle corsie esterne e Witsel in mediana, accompagnato da uno a scelta tra De Bruyne, Dembelè e Fellaini. A vincere la seconda maglia in mezzo al campo potrebbe essere il campioncino del City qualora Martínez intenda puntare su un centrocampo dai piedi buoni, ma per alcuni avversari potrebbe esserci bisogno di maggior fiato e corsa in mediana e, quindi, di uno tra Dembelé del Tottenham e Fellaini del Manchester United con De Bruyne comunque titolare inamovibile ed eventualmente alzato sulla trequarti al posto di Mertens. ll tutto, senza dimenticarsi di Youri Tielemans del Monaco.

ATTACCO – Punto forte della Nazionale belga, è sicuramente la prima linea quella che fa leccare i baffi ai sostenitori delle Furie Rosse: Eden Hazard, Romelu Lukaku e Dries Mertens, infatti, se in giornata hanno i numeri per mandare al manicomio qualsiasi difesa tra quelle che parteciperanno ai prossimi Mondiali. Batshuayi (Borussia Dortmund), Benteke (Crystal Palace) e Thorgan Hazard (Borussia Mönchengladbach), pur con qualcosina in meno rispetto ai titolari, rappresentano delle alternative di buona caratura, in un attacco nel quale come anticipato De Bruyne potrebbe essere alzato a maggior ragione in funzione dello stato di forma non proprio ottimale dell’ultimo Mertens visto a Napoli.

IL COMMISSARIO TECNICO – Scelto per guidare la Nazionale dalla Federazione belga nell’estate del 2016, dopo una gestione Wilmots non entusiasmante in funzione del tanto potenziale a disposizione (in ultimo, l’eliminazione subìta a EURO 2016 per mano del Galles ai Quarti di Finale), Roberto Martínez è chiamato a una sfida a dir poco impegnativa, quella di far bene sulla panchina dei Diavoli Rossi. Protagonista di annate memorabili sulle panchine di Swansea e Wigan, sulla cui panchina si tolse lo sfizio di conquistare la FA Cup sconfiggendo nientemeno che il Manchester City (retrocedendo però in Championship al termine della stagione), Martínez compie il grande salto nell’estate del 2013 allorquando viene scelto dall’Everton come sostituto di David Moyes. Dopo l’ottimo quinto posto della prima stagione, l’esperienza di Martínez sulla panchina dei Toffees si rivela a dir poco deludente, con l’esonero che diventa inevitabile dopo un undicesimo e dodicesimo posto in Premier League; C.T. del Belgio dall’estate del 2016, ha superato senza intoppo alcuno il girone di qualificazione, nelle aspettative di Federazione e popolo belga, è chiamato a vivere un Mondiale da protagonista.

LA STELLA – Come già da qualche anno a questa parte, a trascinare il Belgio per mano dovrà essere Eden Hazard. Classe ’91, nonostante il talento e i mezzi tecnici smisurati il campioncino belga non è mai riuscito a compiere definitivamente il salto di qualità sul palcoscenico internazionale, sia per le performances non memorabili del Belgio nelle ultime manifestazioni internazionali, sia per le stagioni dalle alterne fortune vissute con la maglietta del Chelsea. Quale migliore chance di rifarsi, di un Mondiale al quale il 27enne Hazard arriva nel pieno della maturità caratteriale e tecnica, con una squadra cui non mancano i mezzi per stupire e con la prospettiva di regalarsi una sfida a Neymar nei Quarti di Finale?

PUNTI DI DEBOLEZZA – L’ “ansia da prestazione” è il primo nemico che Roberto Martínez dovrà essere bravo ad esorcizzare, in una Nazionale che non abituata a grandi exploit (anni ’80 esclusi) vanta oggi un organico di assoluto spessore e conseguentemente aspettative importanti. Data la maggiore esperienza in panchina rispetto a Wilmots è lecito immaginare che il Commissario Tecnico dei Diavoli Rossi riesca a fronteggiare questa problematica, mentre guardando all’organico potrebbe rivelarsi un problema l’età media oltre i trent’anni del pacchetto difensivo titolare, militante in un Campionato estenuante come la Premier League. Piuttosto marcata, in avanti, anche il gap qualitativo tra il tridente titolare (Hazard, Lukaku, Mertens) e i rincalzi (Benteke, Batshuayi e Hazard jr.).

FORMAZIONE TIPO – (3-4-3 ): Courtois; Alderweireld, Kompany, Vertonghen; Meunier, De Bruyne (Dembelé), Witsel, Carrasco; Mertens (De Bruyne), Lukaku, Hazard.

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Inserita nel girone G con Inghilterra Tunisia e Panama, il Belgio non dovrebbe avere problemi a superare la fase a gironi, partendo anche favorita sull’Inghilterra nella corsa al primato in virtù se non altro della cronaca difficoltà britannica nel ben figurare nelle manifestazioni iridate. Dovesse centrare il primo posto, agli Ottavi per Martínez e co. si prospetterebbe un incrocio, probabilmente, con una tra Polonia e Senegal, che vedrebbe i Diavoli Rossi ancora una volta favoriti. Dovesse essere questo il percorso, ai Quarti però il Belgio potrebbe pescare il Brasile, che potrebbere interrompere il percorso dei giallorossi a questo step del Mondiale, ai Quarti di Finale come quattro anni fa con l’Argentina; un piazzamento tra le prime otto al Mondo, però, sarebbe comunque un ottimo risultato.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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