Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Croazia

-

Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca alla Croazia.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – Figlia della disgregazione jugoslava, la nazionale di calcio croata è alla sua sesta partecipazione ad un Mondiale. Dopo aver sorpreso il mondo all’esordio ai Mondiali di Francia del ’98, chiusi al terzo posto (con Prosinečki capocannoniere), i “brasiliani dei balcani” però non sono mai riusciti ad accompagnare al proprio straordinario tasso tecnico dei Mondiali memorabili: fuori al primo turno nel 2002 (in un gruppo con Italia, Messico ed Ecuador), 2006 (Brasile, Australia e Giappone) e nel 2014 (Brasile, Messico e Camerun) i croati non si sono invece qualificati per la rassegna iridata di Sudafrica 2010 (terzi dietro a Inghilterra e Ucraina nel girone di qualificazione).

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Seconda alle spalle dell’Islanda (che i balcanici ritroveranno nel proprio raggruppamento Mondiale assieme ad Argentina e Nigeria) nel girone I delle qualificazioni europee, la Croazia ha staccato il pass per Russia ’18 dopo aver agevolmente liquidato la Grecia nei spareggi: 4-1 per la Croazia a Zagabria, 0-0 nella gara di ritorno al Pireo.

DIFESA – Difesa a quattro per i balcanici, con gerarchie però non ancora cristallizzate in un paio di elementi. Se Vida e Vrsaljko sono certi (salvo ribaltoni improvvisi) di una maglia da titolari, per il ruolo di terzino sinistro il doriano (ancora per pochi giorni) Strinić parte con i galloni da titolare ma deve vedersi dalla concorrenza di Pivarić, mentre Lovren sembra aver scalzato Ćorluka, titolare indiscusso nelle qualificazioni sotto la gestione dell’esonerato Cacić. In porta, invece, nessun dubbio: a presidiare i pali dei croati sarà l’affidabile Subašić del Monaco.

CENTROCAMPO – Tasso tecnico da urlo (come da tradizione) per il centrocampo croato, che alla luce delle tre uscite ufficiali sotto la gestione Dalić sembra orientata sulla cerniera composta da Rakitić e Brozović, con una panchina capace di ospitare il talento di Mateo Kovačić nonchè il fiorentino Milan Badelj. Con Mandžukić disimpegnato dal ruolo di esterno sinistro, a comporre la batteria di trequartisti troviamo Perišić, Modrić e Kramarić, a far sognare i sostenitori di una Nazione per anni parte integrante di quella Jugoslavia che, fino agli anni ’90, era ribattezzata il Brasile dei Balcani.

ATTACCO – Attacco a sfumature “Tricolori” per la Croazia, che per il ruolo di centravanti presenta tre nomi che l’Italia a vario titolo la conoscono davvero bene: Mario Mandžukić e Nikola Kalinić che in Serie A ci giocano ancora, e Ante Rebić oggi all’Eintracht Francoforte ma ex-calciatore di Fiorentina ed Hellas Verona. A guidare gli attacchi dei croati dovrebbe essere lo juventino Mandžukić, ma a Dalić le alternative di lusso non mancano per davvero.

IL COMMISSARIO TECNICO – Il 52enne Zlatko Dalić è stato l’uomo della provvidenza per la Nazionale croata, che a lui si è affidata all’indomani dell’esonero di Ante Čačić in seguito all’1-1 interno contro la Finlandia; vittorioso all’esordio nella fondamentale ultima sfida del girone contro l’Ucraina, Dalić ha poi agevolmente liquidato con un 4-1 complessivo la Grecia ai playoff. La carriera da allenatore di Dalić inizia nel 2000 al Varteks, in Croazia, per poi snodarsi tra la panchina dell‘Under 21 croata e un’esperienza albanese, alla Dinamo Tirana che gli regala il primo successo da allenatore, la Supercoppa d’Albania 2008; tra il 2010 e il 2017 viaggia tra Arabia Saudita (Al-Faysaly e Al-Hilal) ed Emirati Arabi (Al-Ain), regalandosi una Coppa della Corona del Principe Saudita (con l’ Al-Hilal), una Coppa del Presidente, un Campionato e una Supercoppa negli Emirati (Al-Ain), dimettendosi però dall’Al-Ain nel gennaio del 2017 al termine di un’esperienza triennale. Dal 7 ottobre 2017 è il tecnico della Nazionale croata.

LA STELLA – Per classe, blasone, , età, esperienza internazionale e, soprattutto, per la fascia da capitano che porta al braccio, la stella della Nazionale croata è sicuramente Luka Modrić. Il 32enne centrocampista croato è infatto oramai un faro imprescindibile del Real Madrid e, ovviamente, della propria Nazionale, spiccando per capacita tecniche, visione di gioco, corsa e anche un fenomenale tiro dalla distanza; a lui il compito di illuminare la manovra della Croazia (la compagnia è comunque ottima), guidando i suoi compagni verso un torneo iridato da vivere finalmente da protagonisti come suggeriscono le ottime carte che oggi ha in mano Zlatko Dalić.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Tratto comune delle Nazionali balcaniche, è spesso la “testa” a frenare le prestazioni anche della Croazia. Ne è una dimostrazione il crollo subìto contro il Messico agli scorsi Mondiali di Brasile (tre reti subite in dieci minuti nel finale) e costato l’eliminazione ai danni dei centroamericani, o ancora la sfida alla Repubblica Ceca degli Europei di Francia 2016, con i balcanici saldamente in controllo della gara e capace di farsi riprendere sul 2-2. Se la Nazionale di Dalić riuscirà ad approcciare con la giusta mentalità tutte le gare del Mondiale potrà fare paura a qualsiasi delle partecipanti, pur se a fronte dell’ottimo livello registrato dalla cintola in su, meno garanzie potrebbe darle la difesa, con Vida e Lovren (o eventualmente Ćorluka) al centro che non sembrano costituire una difesa imperforabile.

FORMAZIONE TIPO – ( 4-2-3-1): Subašić; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinić; Rakitić, Brozović; Kramarić, Modrić, Perišić; Mandžukić.

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Il girone che l’urna della FIFA ha riservato a Modrić e co. pullula di insidie, ma è alla portata della Nazionale balcanica: Nigeria, Argentina e Islanda, in ordine di calendario, saranno infatti le avversarie dei ragazzi di Dalić nel gruppo D. Nigeria e Islanda daranno sicuramente del filo da torcere, e nessuna sorpresa può essere esclusa, ma rispetto agli islandesi (che pure hanno chiuso il girone di qualificazione davanti proprio alla Croazia) e alla compagine africana la Croazia sembra esser favorita; chiudere alle spalle dell’Argentina condannerebbe, molto probabilmente, la Crozia a sfidare la Francia agli Ottavi di Finale e sognare di avanzare oltre sarebbe a quel punto difficile, ma non impossibile. Qualora, approfittando di un’Argentina ancora non del tutto convincente, la Croazia dovesse trovare la testa del girone agli Ottavi troverebbe una tra Danimarca, Perù e Australia che affronterebbe da favorita; a quel punto, ai Quarti, è lecito ipotizzare un incrocio con la Spagna; è quindi ai Quarti che potrebbe interrompersi il cammino della Nazionale croata, cui però non manca davvero nulla per diventare la mina vagante dei prossimi Campionati del Mondo.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

MondoPallone Racconta… Frank Borghi, il portiere che non sapeva calciare

E' scomparso in questi giorni Frank Borghi, un nome che di sicuro dirà poco o nulla agli appassionati di calcio. Italo-americano, è stato il...
error: Content is protected !!