Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Perù

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Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca al Perù.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – Sono quattro le partecipazioni ai Mondiali del Perù prima di quella in Russia. La prima nel lontano 1930, quando i biancorossi persero tutte le partite giocate in Uruguay. Nel 1970 in Messico, quarant’anni dopo l’esordio, la Blanquirroja supera alla grande il girone in Messico arrendendosi al brasile nei quarti di finale in quello che rimarrà finora il miglior risultato peruviano ai Mondiali. Passano otto anni e il Perù torna a qualificarsi: in Argentina però più che per le prestazioni, la squadra andina verrà ricordata per il 6-0 subito dall’Albiceleste nell’ultima giornata della seconda fase a gironi che consentì ai padroni di casa di superare il turno. L’ultima partecipazione ai Mondiali è quella del 1982 in Spagna, dove il Perù chiude ultimo il suo girone dopo aver pareggiato con Camerun e Italia e perso contro la Polonia. Il popolo peruviano può così festeggiare il ritorno ai Mondiali ben trentasei anni dopo l’ultima volta.

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Dopo aver raggiunto un sorprendente terzo posto nella Copa América 2015, il Perù inizia male il cammino nelle qualificazioni perdendo quattro delle prime sei partita giocate. La Blanquirroja sembra avviata al solito triste biennio, ma invece Ricardo Gareca riesce nel cambio di rotta. Il Perù batte una dopo l’altra Bolivia, Ecuador e Paraguay e pareggiando poi 2-2 in casa contro l’Argentina e rilanciando le proprie ambizioni. È nel 2017 però che l’allenatore argentino fa il capolavoro: gli andini infatti non perdono neanche una partita di quelle in programma e piazzano due risultati decisivi per entrare nelle prime cinque: prima vincono per la prima volta nella storia delle qualificazioni in casa dell’Ecuador, poi pareggiano 0-0 alla Bombonera contro un’Argentina in crisi e costretta a vincere a tutti i costi. L’ultimo incontro in casa contro la Colombia sancisce il passaggio dei peruviani allo spareggio contro la Nuova Zelanda: qui, dopo lo 0-0 di Wellington, il Perù si prende il biglietto per la Russia vincendo meritatamente 2-0 a Lima.

DIFESA – Fondamentale sarà recuperare al massimo della forma Gallese, tornato da poco da un infortunio. Il portiere del Veracruz è infatti elemento imprescindibile per la retroguardia peruviana e dà sicurezza a tutto il reparto, cresciuto moltissimo sotto la guida di Gareca. I due terzini saranno Advíncula a destra e Trauco, autore di una buona stagione col Flamengo, a sinistra. RamosSantamaría sono invece i due centrali di una linea nel complesso abbastanza giovane (Ramos, classe 1988, è l’unico nato prima del 1990) e che fa ben sperare per il futuro. Sicuramente un reparto a forti tinte messicane: quattro giocatori su cinque, compreso Gallese, giocano infatti in Messico.

CENTROCAMPO – Carrillo è diventato un giocatore completo dopo aver giocato una stagione da titolare in Premier League col Watford. La fantasia si chiama invece Christian Cueva, genio e sregolatezza del São Paulo come dimostrato nelle ultime altalenanti stagioni. L’estro on si discute, ma bisognerà vedere quanto deciderà di impiegarlo Gareca. Gli altri probabili titolari dovrebbero essere Tapia, non una grande annata però per lui nel Feyenoord, e Flores, ormai da qualche stagione in Danimarca con l’Aalborg.

ATTACCO – La notizia più bella per tutto il popolo peruviano è arrivata giovedì 31 maggio, quando il Tribunale Federale di Losanna ha deciso di sospendere per la durata dei Mondiali la squalifica di quattordici mesi di Guerrero. Il capitano della Blanquirroja potrà così giocare vicino a Farfán nell’attacco peruviano. All’attaccante della Lokomotiv Mosca, sicuramente il giocatore con più esperienza internazionale del Perù, spetterà il compito di fare da raccordo tra le due linee, mentre il Barbaro (34 anni e 24 gol in carriera col Perù) avrà il compito di finalizzare. Attenzione a Guerrero sopratutto sui calci piazzati, visto che il colpo di testa è la sua specialità. In panchina pronto a dare una mano Ruidíaz: per lui venti gol in trentotto partite nell’ultima stagione in Messico col Monarcas Morelia.

IL COMMISSARIO TECNICO – Ricardo Gareca ha saputo dare carattere alla sua squadra, che fa scendere in campo principalmente con il 4-4-2 o con il 4-2-3-1. Grande uomo e ottimo allenatore El Tigre, capace di far invertire la rotta a una squadra “abituata” da troppi anni a rassegnarsi alla mediocrità. Dopo i grandi risultati ottenuti con il Vélez dal 2009 al 2013 e l’invece deludente esperienza sulla panchina del Palmeiras; Gareca ha accetato la sfida del Perù. E l’ha vinta a mani basse, riportando i biancorossi ai Mondiali trentasei anni dopo l’ultima volta. Diciotto vittorie, dieci pareggi e undici sconfitte per lui dal 2015 a oggi e un gioco tanto piacevole quanto applicabile a una squadra come quella peruviana.

LA STELLA – Jefferson Farfán. Grande stagione per l’attaccante trentatreenne quella culminata con la vittoria del campionato russo con la maglia della Lokomotiv Mosca. Quattordici gol tra campionato ed Europa League e prestazioni sempre molto positive ne fanno il giocatore più importante del Perù anche a livello di immagine e di esperienza. I Mondiali infatti si giocheranno proprio in Russia, un vantaggio per uno che ormai conosce l’ambiente locale.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Rosa corta. Poche le alternative di qualità per Gareca, che dovrà sperare di avere tutti i suoi migliori giocatori in salute. Da valutare le condizioni in porta di Gallese, al rientro da un brutto infortunio. Molto solido il blocco a centrocampo, probabilmente il reparto con più sicurezze. L’attacco invece ha due giocatori di grande esperienza come Farfán e Guerrero, ma di fatto solo tre giocatori con Ruidíaz oltre a loro due.

FORMAZIONE TIPO – (4-4-2): Gallese; Advíncula, Ramos, Santamaría (Rodríguez), Trauco; Carrillo, Tapia, Flores, Cueva; Farfán, Ruidíaz.

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Lottare per il secondo posto nel girone. Se la Francia si appresta infatti a dominare il Gruppo C, il Perù puoi giocarsela con Danimarca e Australia. La sensazione è che i danesi abbiano qualcosa in più, ma la novità del reintegro di Guerrero darà sicuramente nuova linfa alla Blanquirroja. Uscire indenni dall’esordio proprio contro la Danimarca e vincere l’ultima partita con l’Australia potrebbero mandare in visibilio il popolo peruviano, che sicuramente presenzierà numeroso negli stadi russi nonostante la distanza.

Riccardo Bozzano
Riccardo Bozzano
Nato a Genova, dove vive attualmente. Ama molti sport tra cui basket, calcio, football americano e tennis. Segue il calcio italiano, europeo e sudamericano, con una forte passione per il campionato argentino.

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