A volte ritornano: Lecce, “lu sule, lu mare, lu ientu”… e la promozione

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Dopo Padova e Livorno, è giunto il momento del Lecce: i salentini tornano in Serie B, abbandonando la Serie C dopo ben sei stagioni e ritornando in un campionato più consono a una piazza che aveva abituato a stupire anche in Serie A, in cui annovera ben quindici partecipazioni.

La storia del club giallorosso parte da lontano, esattamente da 110 anni fa: risale al 15 marzo 1908 la nascita dello Sporting Club Lecce, distintosi per diverse partecipazioni ai campionati regionali e al campionato nazionale di Seconda Divisione, nel quale è protagonista con la prima promozione della storia leccese. Tuttavia, le attività della società si interrompono nel 1923, per riprendere in pieno periodo fascista il 16 settembre 1927, data della fusione tra lo S.C. Lecce, FBC Juventus e Gladiator: in tale occasione nasce l’Unione Sportiva Lecce, che adotterà come colori sociali il bianco e il nero, successivamente rimpiazzati dal giallo e il rosso nel 1929, anno della prima promozione in Serie B.

Gli anni ’30 e 40′, tuttavia, sono anni molto difficili per il club, che interrompe più volte le sue attività ma che riesce comunque a tornare in cadetteria nel 1946: dopo tre stagioni, una crisi tormenta l’ambiente calcistico leccese, tanto da costringerlo a retrocedere in IV Serie nel 1955.

Nel 1958 i giallorossi risalgono in Serie C e nel corso della stagione 1975/1976 riescono a rendersi finalmente protagonisti con la vittoria del campionato, della Coppa Italia di Serie C (battuto 1-0 in finale il Monza) e della Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti (dopo la sconfitta per 1-0 dell’andata in casa dello Scarborough, i salentini la ribaltarono al ritorno imponendosi 4-0): sono anni molto floridi per l’U.S. Lecce, che stupisce tutti infrangendo alcuni record, come quello del portiere Emmerich Tarabocchia, rimasto imbattuto per 1791 minuti (record italiano delle prime tre categorie, attualmente ancora non infranto).

In Serie B arrivano solo salvezze, per lo meno fino all’annata 1983/1984, segnata dal tragico incidente automobilistico che stroncò le vite dei calciatori Michele Lorusso e Ciro Pezzella, conclusa in quarta posizione.

La stagione successiva è quella della prima promozione in Serie A: i giallorossi vincono il campionato insieme al Pisa, grazie al pareggio maturato sul campo del Monza quel 16 giugno 1985.

La prima storica stagione nella massima serie si conclude con un’amara retrocessione, ma i salentini si rendono comunque protagonisti del torneo con la vittoria alla penultima giornata allo stadio Olimpico contro la Roma, che di fatto consegno lo Scudetto alla Juventus.

Il Lecce fa la spola nelle massime categorie italiane, raggiunge la prima salvezza in Serie A nel corso della stagione 1988/1989, concludendo in nona posizione sotto la guida di Carlo Mazzone, ma il meglio della storia leccese è racchiuso nei diciotto anni di gestione della famiglia Semeraro: nel biennio 1995-1997, con Giampiero Ventura allenatore, arriva una doppia promozione dalla Serie C alla Serie A, mentre straordinaria è l’annata 2004/2005, quando la gestione tecnica di Zdeněk Zeman porta i salentini a chiudere il campionato in undicesima posizione.

Un risultato estremamente positivo: la squadra giallorossa chiude sì da peggior difesa ma anche da secondo miglior attacco del torneo, trascinata da due giovani Mirko Vučinić e Valeri Bojinov, a segno rispettivamente per ben diciannove e undici volte.

Nella stagione successiva però non si riescono a ripetere i numeri di quella precedente e la retrocessione è inevitabile; i giallorossi faranno ritorno nella massima serie solo al termine dell’annata 2009/2010, quando vincono per la prima volta nella loro storia il campionato di Serie B.

Il loro cammino in Serie A dura però solo due stagioni, al termine delle quali, nonostante la retrocessione in Serie B, i salentini, in quanto coinvolti nello scandalo del calcioscommesse, vengono retrocessi in Lega Pro, nel campionato di Prima Divisione.

Il cambio ai vertici societari, nel 2012, non porta i frutti sperati e sotto la gestione Tesoro arrivano solo delusioni: pur arrivando vicini alla promozione in cadetteria, nel biennio 2012-2014 il Lecce perde le due finali playoff disputate.

Nonostante delle rose comunque ben costruite (diversi i giocatori disposti a scendere di categoria, come Miccoli, Chevanton e Moscardelli, pur di risalire nel più breve tempo possibile), i risultati che ci si aspettano non arrivano: pur partecipando ai playoff, anche sotto la presidenza di Saverio Sticchi Damiani, al timone dal 2015, la promozione non arriva.

Per lo meno fino alla stagione corrente quando, nonostante un inizio stentato (clamorosa la sconfitta per 3-0 rimediata alla terza giornata nello scontro diretto col Catania), Fabio Liverani, subentrato dal quinto turno di campionato, riesce a far esprimere su ottimi livelli la squadra: i giallorossi si prendono la vetta della classifica per non abbandonarla più, mettendo a referto anche una striscia di ventidue risultati utili consecutivi.

Un’annata straordinaria, con la promozione in Serie B raggiunta il 29 aprile dopo la vittoria sulla Paganese per 1-0: il meglio deve ancora venire, in cadetteria si promettono i fuochi d’artificio, soprattutto se si pensa ai possibili derby con il Bari e con il Foggia.

Ciro Brancone
Ciro Brancone
Apprezza ogni tipo di sport, anche se il suo vero amore è il calcio, di cui è appassionato. Tifa Milan ed è un fantacalcista convinto, cercando sempre di trovare il bicchiere mezzo pieno.

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