L’Inter travolge il Cagliari. A San Siro finisce 4-0, dominio nerazzurro

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L’Inter si dimostra di un altro pianeta rispetto a un Cagliari senza regista e a corto di idee. I nerazzurri sbloccano la partita dopo 3′ con una punizione di Cancelo, si divorano più volte il raddoppio e creano diverse palle-gol nel primo tempo. Nella ripresa, poi, dilagano con Icardi, Brozović e Perišić.

Gara di fondamentale importanza per entrambe le squadre, l’Inter deve vincere per rincorrere un posto in Champions, il Cagliari per la Salvezza. Pronti-via e i nerazzurri vanno in vantaggio: calcio di punizione dalla sinistra battuto da Cancelo, un tiro-cross su cui Gagliardini e Icardi non arrivano e Cragno rimane spiazzato dalla traiettoria, 1-0. Si tratta del primo gol in Serie A per il talentuoso terzino portoghese. L’Inter continua a spingere e al 9′ sfiora il raddoppio su una bella azione sulla sinistra di Perišić, Cragno stavolta ci arriva e mette in corner, sulla battuta ci prova ancora Perišić ma spedisce il pallone in curva. Al 12′ Icardi, in contropiede, serve al centro un liberissimo Karamoh, il transalpino si divora il gol del raddoppio spedendo a lato. Il Cagliari non riesce a uscire dalla propria metà campo, l’Inter arriva prima su ogni pallone e manda in affanno gli avversari, al 15′ è Gagliardini a mandare di poco a lato su azione da corner. Al 21′ la manovra dell’Inter trova il suo apice con una discesa perfetta di Icardi, dribbling ad Andreolli e passaggio a D’Ambrosio sulla corsa, cross morbido per Karamoh che coglie la traversa. Pochi secondi dopo Cragno si distende e mette in corner su una pericolosa conclusione di Rafinha. È un’Inter spettacolare, a cui il momentaneo 1-0 va sicuramente stretto. La mancanza di Cigarini e Barella si fa sentire tra i sardi, il cui gioco risente dell’assenza di un vero regista in campo. Al 35′ Gagliardini deve abbandonare il campo per un’infortunio ai flessori della coscia destra, al suo posto Borja Valero. La spinta iniziale degli uomini di Spalletti si affievolisce ma solo nelle occasioni da gol, per il resto il dominio nerazzurro resta invariato. Al 43′ Castán salva il Cagliari mettendoci il piedone su una conclusione ravvicinata di Icardi.

Inizia il secondo tempo. Non ci sono stati cambi nell’intervallo. Raddoppio dell’Inter: lunga azione palla al piede dei nerazzurri, la sfera passa da Karamoh a Rafinha e poi arriva a Icardi, troppo facile per l’argentino mettere a segno il 2-0 a tu per tu con Cragno. Per il capitano nerazzurro è il gol numero 25 in campionato, record personale per lui. I ritmi si abbassano ma al 60′ arriva il terzo gol: Brozović raccoglie un pallone in area, movimento preciso di destro e palla che si insacca dove Cragno non può arrivare, 3-0. Al 72′ Cragno interviene bene su una conclusione di Karamoh, ben servito da Perišić. López manda in campo il classe ’00 Caligara, al suo esordio tra i professionisti. La gara sembra avere poco ancora da dire, gli ultimi 20′ sono giocati a un ritmo notevolmente basso, il Cagliari non è in grado di imbastire alcuna azione offensiva. Al 90′ l’Inter cala il poker con Perišić che dal limite fa partire un fendente imparabile. Finisce 4-0, una gara letteralmente dominata dai nerazzurri.

INTER-CAGLIARI  4-0 (1-0) 

Inter (4-2-3-1): Handanović 6; Cancelo 7, Škriniar 6, Miranda 6 (83′ Ranocchia sv), D’Ambrosio 7; Gagliardini 6 (36′ Borja Valero 6), Brozović 7; Karamoh 6 (76′ Candreva sv), Rafinha 6.5, Perišić 7; Icardi 7.5. A disp.: Padelli, Berni, Lisandro López, Vecino, Santon, Éder, Dalberto, Pinamonti. All.: Spalletti 7.
Cagliari (3-4-3): Cragno 5.5; Romagna 5.5, Andreolli 5, Castán 6; Padoin 5 (53′ Lykogiannis 6), Ioniță 5, Cossu 5 (73′ Caligara 6), Miangue 5.5; Giannetti 5, Sau 5 (50′ Faragò 5.5), Ceter 4.5A disp.: Crosta, Rafael, Ceppitelli, Kouadio, Pisacane, Tetteh, Han, Pavoletti. All.: López 5.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Marcatori: 3′ Cancelo, 49′ Icardi, 60′ Brozović, 90′ Perišić.
NoteAmmoniti: Brozović (I); Giannetti (C).

Vito Coppola
Vito Coppola
Telecronista e opinionista radio/TV, già a SportItalia e addetto stampa di diverse società. Non si vive di solo calcio: ciò che fa cultura è la fame di sapere, a saziarla il dinamismo del corpo e del verbo.

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