La motivazione degli altri

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Il ritorno del campionato ci permette di rituffarci nella sfida a distanza tra Juventus e Napoli nella corsa scudetto.
Juve e Napoli, in quest’ordine, perché il recente sorpasso subito dai partenopei ha sparigliato le carte, rovesciando i ruoli. Chi per mesi ha inseguito si trova ora a stare davanti, e viceversa: agli azzurri l’onore e l’onere di tenere il passo della nuova capolista e scrivere finalmente un nome nuovo e diverso sul recente albo d’oro della Serie A.

C’è da dire che, grazie alla SPAL, qualcosa s’è mosso. Il pareggio tra i bianconeri e i ferraresi del 17 marzo ha riavvicinato il Napoli alla prima posizione, che dista ora solo 2 punti. Meno di “un possesso”, si direbbe in una partita di pallacanestro; meno di uno scontro diretto: a fare la differenza è 1 vittoria in più dei campioni d’Italia rispetto all’estroso sfidante, qualcosa cui sarà possibile ovviare nello scontro diretto di domenica 22 aprile all’Allianz Stadium, il match dell’anno.

Ma proprio la recente frenata della Juve a Ferrara dimostra che nessuno in questo campionato è disposto a cedere senza lottare e le due aspiranti regine d’Italia devono sudarsi i 3 punti settimana dopo settimana, incontro dopo incontro. Certo, l’atteggiamento ultradifensivo della neopromossa – attualmente 1 punto sopra il terzultimo posto e tutt’altro che spacciata – non avrà deliziato il palato degli esteti del gioco, ma sono tempi in cui serve badare al sodo, mica disegnare affreschi. Appunto per questo, nella volata finale Juventus-Napoli conteranno le motivazioni degli avversari. Specialmente in Serie A, dove senza motivazioni i risultati non dico che si regalino ma quasi, trovarsi davanti un club già salvo può significare tanto e significare tutto, mentre chi ha fame sarà disposto, con tutti i mezzi a disposizione, a strappare qualcosa.
Da agosto a oggi bianconeri e azzurri di briciole ne hanno lasciate pochissime alle altre e 1 punto strappato alla big può spostare equilibri tra Champions ed Europa League, Europa o giovedì sul divano, salvezza o retrocessione.

Ciò porta a pensare che, ora che la forza di Dybala, Mertens e compagnia bella la conosciamo tutti e nessuno la mette in dubbio, l’analisi vada spostata sugli avversari, la loro situazione di classifica, la voglia. A partire da questo sabato santo, smaltita la pausa per le nazionali (e la Nazionale): il Napoli fa visita a un Sassuolo pericolante (solo 3 punti lo separano dalla zona cadetteria) ma evidentemente poco abituato a lottare per evitare la B, la Juve ospita un Milan rilanciato dalla cura Gattuso e poco a suo agio nel ruolo di starring partner.

Non resta adesso che godersi questo rush finale. Sperando che chiunque dia tutto quel che ha, a prescindere da motivazioni e pericoli di classifica. Purtroppo la sensazione è che non sarà così, ma la speranza è l’ultima a morire.


 

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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