La Libreria di MondoSportivo – “Alex, mia figlia e un calcio di rara bellezza”. L’autore, Marco Doddis: “È una storia per tutti, non solo per chi ama il calcio”

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Agosto 2012. “Non capii bene perché, ma Giulio tirò fuori la storia che lui era amico – proprio amico, no… conoscente, dai – del fratello di Del Piero”. Comincia così, con una mezza sbruffonata, l’avventura di Angy e della sua sgangherata compagnia di amici. La loro storia pare già scritta: una vacanza amarcord e il ritorno al deprimente tran-tran in una torrida Torino. Ma la storia può diventare favola, se c’è di mezzo una bimba di 8 anni, Gaia, figlioletta di Angy e unica sua fiammella in una vita sempre più spenta. Il calcio è la più grande passione del protagonista, ma non gli regala più le soddisfazioni di un tempo, presentando anzi il conto della fine di un’epoca. Per lui, c’è un duro fatto da digerire: il recente addio di Alex Del Piero al calcio italiano. Del Piero, però, non è solo una fetta di passato: forse, può fare anche parte di un incredibile presente da vivere in prima persona. Questo libro è per chi ha tanti ricordi e per chi si è dimenticato; è per bambini e per bambini cresciuti; è per gli uomini calciofili e per le donne che li sopportano. È una storia per tutti, con dentro di tutto: da Hello Kitty all’Arancia Meccanica, dal Ventolin ai Guns N’Roses.

Questa, la sinossi di “Alex, mia figlia e un calcio di rara bellezza” che troviamo su Amazon, dove è possibile acquistare il libro di Marco Doddis. Giornalista e scrittore piemontese, a cui abbiamo chiesto di parlarci della sua opera.

E’ il tuo secondo libro. Il primo, dedicato al mondo dello spettacolo; il secondo, al calcio. Iniziamo dunque parlando di te: scrivi sempre riguardo a tue passioni, oppure hai scelto questi temi solo perché idonei alla storia che avevi in mente?

Beh, il calcio è sicuramente una mia grande passione. La storia, che ha una forte componente autobiografica, nasce da questa passione. In generale, tutte le storie che ho in mente si originano sempre da qualcosa che fa parte della mia vita. Lo stesso è accaduto anche per il mondo dello spettacolo, set di ambientazione”In Cubo”, il mio primo romanzo.

Entriamo nel dettaglio: il tuo libro. Non ti chiediamo una recensione, semplicemente un “perché dovrei leggerlo”.

Se me lo chiede un appassionato di sport (e magari pure di calcio), la risposta è scontata: l’identificazione immediata. La storia è narrata in prima persona da un “malato” di calcio, con i tic, i vizi e i modi di pensare di tutti i tifosi. Non è quindi difficile mettersi nei panni di questo trentenne, che, tra l’altro, attira la simpatia del lettore per la sua goffagine, per i suoi viaggi mentali e per le dichiarate difficoltà nel disimpegnare il ruolo di ragazzo-padre. Fortunatamente, non solo gli appassionati di calcio possono essere dei lettori di “Alex, mia figlia e un calcio di rara bellezza”: la storia è ricca di buoni sentimenti, dall’amore paterno all’amicizia e, come dichiarato esplicitamente in quarta di copertina, è destinata a chi ha tanti ricordi e a chi si è dimenticato, ai bambini e ai bambini cresciuti, agli uomini calciofili e alle donne che li sopportano. Insomma, è una storia per tutti, con dentro un po’ di tutto.

Nel tuo libro, la figura di Alessandro Del Piero assume un ruolo di rilievo. Il calcio, come succede sempre nella vita, entra nel quotidiano del tifoso e lo aiuta a risolvere problemi personali e disagi. Ecco: come mai proprio Del Piero? Semplice passione bianconera, oppure stima per il professionista e l’uomo?

In tutte le presentazioni e in qualsiasi occasione mi venisse chiesto, ho sempre dichiarato in modo netto che il libro ha poco a che fare con la passione bianconera. Anzi, come qualcuno ha giustamente notato, in fin dei conti non è nemmeno un libro su Del Piero. La stima per il professionista e per l’uomo non sono in discussione, altrimenti non avrei scelto lui come “motore immobile” della storia. Tuttavia, il nome di Del Piero può essere sostituito da quello di qualsiasi altro grande campione: il concetto che volevo far passare è quello dell’estrema difficoltà nel dire addio ai nostri fuoriclasse del cuore. Il recente addio di Francesco Totti mi ha dato la possibilità di vedere ribadito questo fenomeno: in tutti i commenti del tifosi, nelle lacrime della gente, vedevo riflessa la vicenda del mio libro.
La vita di noi “calciofili” è scandita dalle gesta di un pugno di fuoriclasse. Ognuno ha i suoi, ma quello che non cambia è che le loro imprese sono come delle pietre miliari nella nostra esistenza e ci aiutano a ricordare le nostre esperienze. Se ti sfugge il momento preciso del tuo primo bacio o di quella volta che hai fatto tardi a un appuntamento importante, ecco che magari la parabola sportiva del tuo idolo ti aiuterà a ricordare. Non solo: accade a volte che costui sia addirittura un ispiratore per le tue azioni.
Poi, quando arriva il momento del suo ritiro dai campi, ti accorgi improvvisamente di quanto tempo è trascorso, di quanta acqua è passata sotto i ponti: magari eri un bambino e andavi allo stadio con tuo padre all’inizio della sua carriera; e sei finito per portarci tuo figlio, alla fine. Ecco: questo brivido, questa componente nostalgica fanno parte dello spirito profondo del mio romanzo

Infine, una curiosità del libro che sveli in anteprima a chi ancora non l’ha letto.

Nella storia, vengono citati numerosi calciatori ed episodi di partite degli anni ’90 e 2000: una chicca per gli appassionati.
Ma la vera cosa interessante, secondo me, è proprio l’espediente narrativo attorno a cui si sviluppa il romanzo: c’è un amico, noto per raccontare balle colossali, che prospetta l’idea di una partita a calcetto con Del Piero. Cioè, immaginiamoci tutti il nostro gruppo di amici (i classici atleti da bar) che si ritrovano nel solito campetto sfigato di periferia a giocare con un campione. Fino alla fine non si capisce bene se questa idea rimanga un sogno o si possa tramutare in realtà.

Il libro è ordinabile nelle migliori librerie e negli store online (dove si trova anche ebook).

Alex Milone
Alex Milonehttp://www.mondosportivo.it
Appassionato di sport – calcio, NFL e Tennis su tutti. Direttore di MondoSportivo.it, giornalista e telecronista. Dal 2010 a Sportitalia, nel 2018 DAZN, nel 2017 a Premium Sport.

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