Tornare grandi

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Si incontrano questa sera Arsenal e Liverpool, in una collocazione oraria strana alla quale tuttavia potremmo pensare di abituarci.
E sì che i nostalgici del calcio di una volta a certe abitudini (o non abitudini, come la Premier League in prima serata) faticano a rassegnarsi, ma stavolta ci sono tutti gli ingredienti per una gran serata di calcio. Capace magari di aprire un weekend in un certo senso stellare visto che si giocheranno poi il Clásico e uno Juventus-Roma che si difende bene.

Ma restiamo a stasera. Ci piace o non ci piace la Premier in prime time? Le protagoniste ispirano, stavolta: non la top contro una piccola, nessun Davide versus Golia ma una ‘classica’ nel senso breriano del termine. Gunners e Reds mettono in campo 31 campionati in due, tanta tradizione e voglia di proiettarsi verso l’alta classifica. E se anche nel loro albo d’oro un campionato non lo aggiungeranno certo quest’anno (il City è imprendibile), Arsène Wenger e Jürgen Klopp ci tengono a inaugurare la finestra natalizia con 3 punti che valgono sei.

Nella corsa, ça va sans dire, a un piazzamento che valga la partecipazione alla prossima Champions League, alla quale quest’anno l’Arsenal non ha partecipato, nella quale il Liverpool ha vinto un girone con scorpacciate di gol (ma con quali avversari?).

Proprio qui sta il problema, alla fine.
Il calcio di Klopp ha sì trasformato e integrato giocatori (anche) locali in una filosofia di gioco, ma per accomodarsi al tavolo delle grandi servono più solidità, concretezza e tenuta difensiva. Troppo spesso la squadra – qualche milanista avrà invocato il karma! – è scivolata su banalissime bucce di banana, pareggiando partite che normalmente chiunque avrebbe messo al sicuro in cassaforte. E l’Arsenal – quinto a 1 punto proprio dagli avversari di stasera, buttato giù dai ko nei big match contro le due di Manchester, nonostante l’exploit nel derby del nord di Londra – proprio di queste fragilità difensive e mentali deve approfittare.

La differenza, in classifica e nella testa dei giocatori, per ora la fa il 4-0 di agosto ad Anfield. Vediamo chi fra le due può finalmente tornare grande.


 


 

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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