Un buon Lugano si arrende al Grasshopper ai rigori: 1-3

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Dal nostro inviato a Lugano (CH).

Partita importante, per il Lugano di Tami, questo quarto di finale di Coppa svizzera contro il Grasshopper, nel gelo di Cornaredo. Ne esce una partita non bella, praticamente senza conclusioni nello specchio della porta, e che ha la sua logica conclusione ai calci di rigore, che i ticinesi calciano malissimo, fallendone ben 3 su 4: i tigurini volano così in semifinale di Coppa svizzera.

Incontro che inizia a ritmi abbastanza elevati, coi tigurini che provano a pressare i portatori di palla avversari, tenendo alta la linea dei centrocampisti. Col passare dei minuti, i ticinesi provano a guadagnare dei metri, ma gli ospiti restano sempre piuttosto aggressivi, braccando i giocatori in possesso del pallone dalla trequarti in giù. Le due compagini fanno molto fraseggio in mezzo al campo (con i tigurini che si fanno comunque preferire) ma le conclusioni latitano: alla mezz’ora, non si registra neppure un tiro nello specchio della porta. Al 37′, grande occasuone per gli ospiti: Sulmoni sbaglia la chiusura saltando fuori tempo, Avdijai s’invola sulla sinistra e mette al centro un pallone molto invitante, ma Pusic s’inceppa nel momento di calciare a rete. La prima frazione si chiude, quindi, a reti inviolate.

Ripresa, che inizia con i ticinesi che si affacciano un paio di volte dalle parti di Lindner, con Junior (53′) e Gerndt (61′), che però non centrano il bersaglio. I bianconeri ora sono più intraprendenti, e riescono a fare qualche buon fraseggio: tuttavia, nessune delle due compagini, a 10′ dal termine, ha fatto registrare una conclusione nello specchio della porta: il primo tiro, perlatro innocuo, è fatto registrare da Junior all’86’. Al 90′, occasionissima per i ticinesi: cross pennellato da destra di Rouillet, colpo di testa di Mariani dal limite dell’area piccola, e palla fuori di un soffio. Dopo 2′ di recupero, l’arbitro fischia, quindi, la fine dei tempi regolamentari.

Supplementari, dunque, con squadre lunghe, e ticinesi più intraprendenti, ma mai pericolosi nelle conclusioni. Si arriva così ai calci di rigore: Ledesma fallisce l’ultimo tiro dagli 11 metri, e la festa dei tifosi di Zurigo può cominciare.

LUGANO-GRASSHOPPER 1-3 dcr (0-0)

Lugano (4-1-2-3): Da Costa 6; Roullier 6.5, Sulmoni 6, Golemić 6, Daprelà (81′ Čulina 5.5); Ledesma 6.5; Sabbatini 6, Piccinocchi (46′ Mihajlović 6); Junior 5.5, Gerndt (66′ Bottani 6), Mariani 5.5A disp.: Kiassumbua, Yao, Manicone, Milosavliević. All.: Tami 6
Grasshopper (4-4-1-1): Lindner 6; Qollaku 6.5, Vilotić 6, Bergström 6, Pusic 6; Lavanchy (82′ Pickel 6), Bašić 6.5, Bajrami 6.5, Brahimi (73′ Doumbia 6); Andersen 6; Avdijai (106′ Bahoui 6). A disp.: Vasic, Zesiger, Munsy, Fasko. All.: Yakin 6
Arbitro: Bieri
Marcatori calci di rigore: Vilotić (G), Andersen (G), Čulina (L), Bergström (G)
Note – Ammoniti: 41′ Gerndt, 51′ Sabbatini, 55′ Ledesma, 113′ Bottani (L); 100′ Avdijaj (G)

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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