Serie C, Sicula Leonzio-Catanzaro: una doppietta di Falcone regala i tre punti agli ospiti

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dal nostro inviato allo stadio “Angelo Massimino” di Catania

Il Catanzaro espugna il campo della Leonzio per 2-1 al termine di una gara disputata con grande fisicità e determinazione: a decidere l’incontro la splendida doppietta di Luigi Falcone. A nulla vale per i padroni la rete che riapre la partita siglata da Francesco Marano e, a questo punto, per i bianconeri è crisi.

Tutto pronto per il calcio d’inizio di Sicula Leonzio-Catanzaro valevole per il recupero della 6/a giornata del Girone C di Serie C. Entrambe le compagini cercano punti pesanti nella corsa alla salvezza, ma il recente ruolino di marcia non è dei migliori: i bianconeri (15 punti in classifica) provengono dal buon pareggio di Cosenza e da cinque gare senza successi, mentre i giallorossi (18 punti) dalla sconfitta rimediata a Siracusa e da due vittorie, entrambe al Ceravolo, nelle ultime nove giornate. È il quarto incrocio della storia tra Lentini e Catanzaro e il bilancio è di due successi per i siciliani e un pareggio; due anche gli ex in campo, ovvero Tommaso Squillace soveratese con più di 100 presenze con la maglia delle Aquile del Sud e il portoghese Diogo Tavares.

Pino Rigoli non può contare sull’infortunato di lungo corso D’Amico e sul giovane Bonfiglio. Sarà 3-5-1-1 con le chiavi del centrocampo affidate a D’Angelo e Marano a supporto di Arcidiacono. Mister Dionigi deve rinunciare agli acciaccati Letizia, Infantino e Van Ransbeeck, ai quali si aggiunge lo squalificato Di Nunzio. 3-4-1-2 con Nordi in porta coadiuvato da Sirri, Gambaretti e Riggio. A guidare l’attacco, Kanis e Falcone.

Avvio molto fisico da parte di entrambe le compagini che sembrano ben decise a non farsi intimorire: i ritmi sono intensi e la gara giocata a viso aperto. La prima vera emozione giunge all’8′: calcio piazzato per gli ospiti, palla al centro e deviazione di un difensore in quello che sarebbe stato il più classico degli autogol; l’arbitro però ravvede una spinta e decreta la ripresa del gioco con un calcio di punizione per la Leonzio. I siciliani rispondono poco prima del quarto d’ora: lancio col contagiri di Gammone per Arcidiacono, il quale si invola sulla destra; forse fa un tocco in più invece di crossare di prima intenzione e, quindi, l’intervento di D’Angelo al centro dell’area viene contrato e deviato in angolo. Nonostante le poche occasioni da rete, la gara resta disputata su ritmi sostenuti: molto attente le due squadre in fase difensiva, quindi sono pochi gli spazi e la partita si fa molto tattica. Il Catanzaro, per esempio, in fase di possesso palla piazza gli esterni molto alti e ciò costringe il centrocampo della Leonzio ad arretrare a supporto della linea di difesa. I padroni di casa, dal canto loro, provano a imbastire manovre offensive, soprattutto sulla sinistra dove agisce Arcidiacono, ma le conclusioni verso la porta avversaria latitano e il tempo scorre senza squilli degni di nota. Ci prova Gammone dal limite nel primo dei due minuti di recupero, Nordi si fa trovare pronto e il direttore di gara manda tutti negli spogliatoi sul punteggio di 0-0.

Cambia sùbito due uomini mister Dionigi, ma non cambia l’assetto tattico del Catanzaro: la gara continua a essere interpretata in maniera molto fisica, esattamente come nella prima frazione, e prevalgono i tatticismi. Partono bene comunque gli ospiti e, infatti, trovano il vantaggio al 51′: Falcone si ritrova tutto solo in area sul lato sinistro, si accentra e buca Narciso facendogli passare il pallone sotto le gambe; Sicula Leonzio-Catanzaro 0-1. Per i siciliani si complica tutto: la reazione è affidata al 56′ a una conclusione dalla distanza di De Rossi che termina alta e, a questo, punto, Rigoli cerca di correre ai ripari inserendo forze fresche e proponendo il 4-3-3. Effettivamente, la pressione degli anfitrioni si fa più veemente: prima, un pallone vagante viene respinto quasi sulla linea da un difensore calabrese; poi, un’azione accerchiante porta a reclamare un rigore per un sospetto e presunto fallo di mano in area. La gara si infiamma, parte anche qualche colpo proibito e si combatte su ogni pallone come fosse l’ultimo. Cinicamente e con grande determinazione, il Catanzaro trova il raddoppio: corta respinta di Narciso al fine di anticipare un avversario, si avventa sul pallone Falcone e di prima intenzione insacca dai trenta metri; Sicula Leonzio-Catanzaro 0-2. A questo punto, il pubblico di casa, a onor del vero sempre vicino alla propria squadra anche nei momenti più difficili, inizia a mugugnare e a far partire qualche fischio. I bianconeri, però, non si danno per vinti e trovano il gol della speranza: calcio di punizione battuto da Arcidiacono, Nordi respinge e Marano insacca; Sicula Leonzio-Catanzaro 1-2. Passa solo un minuto e Arcidiacono sfiora il pari: controllo perfetto dell’attaccante in area e bolide scagliato da posizione decentrata dritta sul palo. Anche i giallorossi non tirano i remi in barca: punizione calciata da Zanini e Narciso, questa volta, è impeccabile. Minuti finali con la Leonzio tutta protesa in avanti col 4-2-4, ma il generoso atteggiamento degli anfitrioni non porta allo sperato pareggio e il direttore di gara sancisce il successo del Catanzaro per 2-1.

SICULA LEONZIO-CATANZARO 1-2 (0-0)

Sicula Leonzio (3-5-1-1): Narciso 5; Aquilanti 6 (57′ Bollino 6), Camilleri 6, Gianola 6; De Rossi 5, D’Angelo 5 (57′ Esposito 6), Davì 5, Gammone 5.5, Squillace 6 (90’+1 Russo sv); Marano 6 (90′ Ferreira sv); Arcidiacono 6.5. A disp.: Ciotti, Pollace, Monteleone, Granata, Giuliano, Cozza, Gammone, De Felice. All.: Rigoli 5.5.
Catanzaro (3-4-1-2): Nordi 6; Gambaretti 6.5, Sirri 6.5, Riggio 6.5; Icardi 6 (46′ Nicoletti 6.5), Spighi 6 (60′ Marin 6), Benedetti 6.5 (74′ Maita sv), Zanini 6; Onescu 6.5; Falcone 7.5 (73′ Anastasi sv), Kanis 5.5 (46′ Puntoriere 6). A disp.: Marcantognini, Pellegrino, Imperiale, Marchetti, Lukanović, Cunzi. All.: Dionigi 7.
Arbitro: Marini di Trieste.
Marcatori: 51′, 71′ Falcone C), 82′ Marano (S).
Note – Ammoniti: Onescu, Marin, Maita (C).

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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