La resurrezione del Basilea

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Solo qualche mese fa, anche noi (in buona compagnia, s’intende) avevamo lanciato l’allarme: stavamo perdendo il Basilea. La squadra (mese di settembre) appariva deconcentrata, lenta e con una resa atletica deficitaria, tanto da permettere al Manchester di vincere passeggiando, e al Losanna di espugnare il St Jacob-Park. Ma è stato dopo la sconfitta in trasferta con il San Gallo, il 20 settembre, che la compagine rossoblù ha svoltato: prima l’affermazione in casa (seppur di misura) contro i rivali dello Zurigo e poi, soprattutto, la “manita” rifilata al Benfica in Champions League.

La partita con i portoghesi è stata, probabilmente, la momentanea svolta della stagione. Da quel momento, i renani non hanno più perso in campionato; hanno espugnato il campo del CSKA Mosca in ChL, e raggiunto i quarti di finale di Coppa svizzera. Unica sconfitta è stata quella casalinga contro i russi, frutto di due clamorose sviste difensive, e di un momento di deconcentrazione, forse l’unico veramente irreparabile in questi due mesi. Certo, una circostanza che potrebbe ancora costare cara ma alla quale, forse, i campioni di Svizzera hanno posto parziale rimedio con l’impresa di ieri sera.

A fine partita, alla grande soddsfazione di Wicky (il quale, ai microfoni della RSI, non si è certo vergognato di ringraziare la fortuna), hanno fatto eco le parole di Mourinho, deluso e arrabbiato con i suoi: “Mi sembra impossibile non essere riusciti a vincere questa sera” sono state le sue parole, riportate dalla stampa britannica, e riprese dal portale Ticinonews. “Alla fine del primo tempo dovevamo essere in vantaggio con 5 gol di scarto. Poi, nella ripresa, abbiamo forse pensato che il pareggio poteva bastare, e loro ci hanno infilato all’ultimo minuto. La responsabilità è, comunque, di tutta la squadra.”

Al di là di questa storica affermazione, comunque, vale la pena rimarcare come il giovane tecnico elvetico sia riuscito a riportare in carreggiata i suoi ragazzi. Certo, i renani ieri sera sono stati fortunati: tuttavia, è giusto dire che hanno giocato una ripresa all’altezza, a ritmi davvero elevati (nulla a che vedere con le prestazioni dello scorso anno), mostrando una grinta e una cattiveria agonistica davvero notevoli.

Nulla di antisportivo: la partita (diretta dall’italiano Orsato) è stata corretta. Però, i renani hanno davvero giocato, a nostro modesto avviso, i migliori 45′ della stagione. E una menzione d’onore spetta al giovane Petretta (nella foto), nato in Svizzera ma con passaporto italiano (gioca nell’U21 di Gigi Di Biagio): lo avevamo già visto giocare bene (e segnare) a Lugano. Prendete nota, perché potremmo sentirne parlare ancora.

Nello specifico (lo avevamo visto in occasione della trasferta dei renani in Ticino), Wicky è riuscito a far tornare la fame a un gruppo che, per diversi elementi, viene da anni di successi in patria. Ce lo avevano detto alcuni dirigenti renani, dopo la netta vittoria a Cornaredo“I ragazzi sono sotto pressione, e questi sono i frutti del lavoro e della concentrazione del gruppo.” Il giovane tecnico, pur non avendo il carisma di tanti suoi predecessori, seppur non subito, ha trovato le chiavi per far camminare spedita una macchina collaudata, ma che aveva bisogno di essere pilotata correttamente.

L’allenatore ha dimostrato una certa duttilità tattica: in campionato gioca con la difesa a 4 (4-2-3-1), mentre ieri ha schierato un 3-4-3 prudente con due terzini all’ala (Lang e Petretta) in grado di scalare indietro e, all’occorrenza, di allargare il campo davanti (tant’è vero che la rete di ieri è arrivata grazie a una proiezione offensiva di questi due giocatori).

Insomma, dopo il naufragio dello scorso anno, i rossoblù rimarranno sicuramente in Europa dopo dicembre, e forse, addirittura, in quella che conta: non accade dal 2014. Per la nuova dirigenza, e per questo giovane tecnico, sarebbe davvero un grandissimo traguardo. In patria, invece, i punti di distacco dalla prima sono 7. Però, la Super League svizzera è uno dei tornei più equilibrati d’Europa: insomma, i conti li faremo alla fine. E, sulle rive del Reno, sono ancora sicuri di essere loro la squadra da battere.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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