Russia 2018 – La Nigeria che non ti aspetti

-

Il 7 ottobre 2017 arriva anche l’Africa, con la Nigeria prima qualificata del proprio continente: nulla di difficile per una squadra che oggettivamente è di un altro livello rispetto alle sue competitor continentali. Condotti da Gernot Rohr verso Russia 2018 i nigeriani hanno chiuso in fretta la pratica del proprio girone, collezionando 5 vittorie e un pareggio.

Unica insidia l’ha portata il Camerun, che è stato capace di pareggiare per 1-1 nel ritorno a Yaoundé: Simon trova il vantaggio nigeriano alla mezz’ora, ma verso fine ripresa arriva il pareggio sul rigore dell’attaccante del Porto Aboubakar. Le qualificazioni si erano in realtà messe subito bene, considerato che più di un anno fa (il 9 ottobre 2016) la Nigeria iniziava il girone battendo lo Zambia 2-1 a Ndola, grazie agli uomini da Premier: parlo ovviamente di IwobiIheanacho, che decidono nel primo tempo le sorti dell’incontro di fronte all’inutile gol zambiano della ripresa.

È una squadra tutto sommato ordinata quella di Rohr, schierata in un tipico 4-4-2 a sfruttare massimamente gli uomini d’attacco (e la Nigeria ne ha da vendere). Ci sono Musa, Iheanacho e Ighalo a turnarsi per le due maglie d’attacco, ma i primi due possono agire anche sulla fascia. Eventualmente c’è anche Simon, ma le ali sono ben coperte da Moses (che individuo come asse portante del gioco nigeriano) e da Iwobi. Il centrocampo è di indole europea, plasmato da anni di esperienza inglese: parliamo di due mediani tipici, bravi a recuperare palloni e a far ripartire l’azione, cioè Ndidi e Obi Mikel.

I problemi stanno dietro, dove la squadra non può vantare l’alto livello degli altri reparti. Giocano tutti in Europa, ma in squadre di medio livello (sulla destra troviamo la vecchia conoscenza laziale Ogenyi Onazi). Dunque, considerati i punti di forza e i punti deboli, studiato il percorso netto di qualificazione al Mondiale di Russia 2018 e conosciuti i principali calciatori, che Campionato del mondo sarà per la Nigeria?

Credo soddisfacente, certo l’obiettivo sarà quello di passare i gironi, ma Rohr ha a disposizione una squadra elevata che può competere con diverse europee e americane. Questa formazione ricorda un po’ il Ghana del 2006, composto da calciatori fra i più importanti in europa, anche se qui il valore si spalma in modo più eterogeneo. La bravura starà nel limitare gli sforzi arretrati giocando all’attacco ma senza scoprirsi e, magari, puntare forte sull’asse Moses-Ighalo, due che in qualche modo combinano sempre qualcosa di buono.

Lorenzo David Salvadori
Lorenzo David Salvadori
Nato nel 1997 a Negrar (VR), studente prossimo alla vita universitaria. Appassionato di calcio, amante dei grandi numeri 10, della lettura e della buona musica, specie se a interpretarla è Samuele Bersani.

Un mestiere infame. E vi spieghiamo il perché

Il calcio è una passione che porti con te da bambino, seguendolo allo stadio o alla TV, sognando di diventare, da grande, uno dei...
error: Content is protected !!