Ballardini 3.0

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Oggi comincia ufficialmente il terzo ciclo di Davide Ballardini sulla panchina del Genoa. Il fatto “curioso” è che l’allenatore ravennate è sempre subentrato a stagione in corso (nella prima occasione prese il posto di Gasperini, nella seconda di Del Neri), senza che mai gli venisse concessa l’opportunità di costruire una squadra durante l’estate nonostante il raggiungimento di una salvezza miracolosa nella sua seconda esperienza in rossoblù. Preziosi disse che Ballardini era l’usato sicuro mentre lui voleva qualcosa di più brillante, lasciamo a voi i commenti sulla brillantezza di Malsani e Liverani, scelti per iniziare le stagioni al posto del “Balla” ed esonerati dopo in autunno.

Questa volta il contratto stipulato da Ballardini parla chiaro: in caso di salvezza scatterà il rinnovo di contratto automatico per la stagione 2018/2019. Cosa più che giusta visto anche il trattamento riservato nelle passate occasioni al tecnico che negli ultimi anni nel cuore dei tifosi è dietro solo a Gasperini. Nel 2013 Ballardini prese una squadra sull’orlo del baratro subentrando a Del Neri e la condusse alla salvezza con due giornate d’anticipo grazie anche ai dodici punti conquistati nelle sette giornate conclusive.

Ivan Jurić era chiaramente ormai allo sbando, cosa intuibile da dichiarazioni fuori dalla realtà nelle conferenze stampa post partita dopo le sconfitte con SPAL e Sampdoria. Il derby perso è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che il Genoa è riuscito a portare a casa appena sei punti in dodici turni di campionato ed è, statistiche alla mano, la squadra che ha perso più partite nel 2017 in Europa. La colpa dell’allenatore croato è però aver accettato di guidare una squadra con una qualità bassissima e costruita in modo pessimo dalla società. Nessun acquisto estivo infatti ha realmente convinto e anni e anni di cessioni eccellenti mal sostituite si fanno sentire sempre di più. Questo unito al fatto che sulla panchina genoana il croato non ha mai convinto (fatta eccezione per i primi mesi della passata stagione) per gioco e idee tattiche, come invece aveva fatto ampiamente da calciatore. Il percorso del croato è realmente finito in quel clamoroso Genoa-Palermo 3-4 dello scorso inverno. L’esonero era l’unica soluzione rimasta e ora toccherà a Ballardini salvare ancora una volta il Grifone da un destino che sembra segnato e la partita di Crotone del 19 novembre sarà già uno spareggio salvezza fondamentale in una stagione dove sia nelle zone alte che in quelle basse conteranno moltissimo gli scontri diretti.

Tutto questo in attesa che la società venga ceduta a una proprietà migliore e in grado di garantire ai tifosi una solidità ormai inesistente. La domanda che tutti si pongono però, dopo aver saltato decine di trattative sia reali che di fantasia, è se Preziosi si deciderà mai a vendere veramente. In attesa della riposta a questo complicato quesito, Ballardini proverà a compiere l’ennesima impresa nella sua terza avventura ligure, cosa che lo consacrerebbe a idolo del popolo rossoblù.

Riccardo Bozzano
Riccardo Bozzano
Nato a Genova, dove vive attualmente. Ama molti sport tra cui basket, calcio, football americano e tennis. Segue il calcio italiano, europeo e sudamericano, con una forte passione per il campionato argentino.

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