Catania-Sicula Leonzio, le dichiarazioni post partita

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dal nostro inviato allo stadio “Angelo Massimino” di Catania.

Come di consueto, i protagonisti della gara odierna, valida per la 10/a giornata del Girone C di Serie C, Catania-Sicula Leonzio, terminata col risultato di 1-2, si sono presentati in sala stampa per le dichiarazioni di rito a commento dell’incontro.

Il primo a comparire in conferenza stampa è stato l’attaccante del Catania Andrea Russotto: “Complimenti alla Leonzio perché ha preparato la gara nel modo migliore. Merito loro, ma anche demerito nostro. In settimana analizzeremo la sconfitta e lavoreremo su ciò che non è andato. Andremo avanti e questa sconfitta ci farà crescere come ci ha fatto crescere quella di Caserta. Il mister fa le sue scelte e non fa nulla se sono partito dalla panchina. In generale, la fretta di trovare il pari ci ha fatto costruire una manovra confusa. E dobbiamo migliorare molto nella gestione anche di questi frangenti“.

Poi, è stata la volta del tecnico della Leonzio Pino Rigoli: “Non so se è stato decisivo il modulo; nel calcio fanno la differenza il ritmo, il palleggio, l’attenzione e l’interpretazione. Abbiamo battuto, secondo me, la migliore squadra del campionato e lo dico a ragion veduta, visto che abbiamo affrontato quasi tutte quelle che occupano la zona alta della classifica. Faccio i complimenti ai miei ragazzi perché oggi sono stati magnifici nel mettere in campo tutto lo studio sul Catania realizzato in settimana, soprattutto nel bloccare quelle due, tre giocate che i rossazzurri fanno spesso. Ho a disposizione un bel gruppo con un’età media giovane e il nostro obiettivo, che è la salvezza, può essere tranquillamente alla nostra portata. Dedico il successo al presidente Leonardi, se lo merita, perché affronta mille difficoltà e sacrifici per portare avanti il campionato della Leonzio. Oggi è stata una bella giornata di sport; c’è stata una sana rivalità ma anche grande rispetto“.

Le parole di Francesco Ripa, attaccante del Catania: “Ho avuto l’occasione per pareggiare a fine primo tempo ed era una palla da buttare dentro. Ci riproviamo fin da subito a Reggio Calabria. Per me, che non ho fatto la preparazione, accumulare minuti serve a trovare la giusta forma e in allenamento proverò a dare tutto e a mettere in difficoltà il mister nelle sue scelte. Venivamo da un momento molto positivo; ci sta di imbattersi in una serata storta, anche perché gli avversari contro di noi danno tutto. Oggi è stata la prima partita giocata in coppia con Curiale e la prestazione non è stata eccezionale; dobbiamo trovare la giusta intesa. Mi trovo bene anche con Russotto, ma è negli allenamenti, oltre che nelle partite, che dobbiamo lavorare“.

Quindi, Cristiano Lucarelli: “Non è una questione di schemi o moduli tattici. Non getto la croce addosso ai miei calciatori. Il calcio è così, soprattutto in questa categoria. E se loro sono in questa categoria è perché non c’è stata costanza nel loro percorso. Queste giornate storte capitano. Da qualche giorno non dormo bene perché qualche segnale negativo l’ho riscontrato già in settimana. Ho fatto cinque cambi e chi è entrato non ha inciso sulla partita, quindi la condizione negativa era generale. Questa sconfitta deve essere educativa, ricapiterà, magari dopo un filotto di risultati positivi. Col senno di poi avrei dovuto avere il coraggio di cambiare almeno dieci giocatori rispetto alla gara di Siracusa e non mi nascondo se ho commesso qualche errore anche io. Avere la pancia piena fa brutti scherzi. Ci aspettavamo la Leonzio esattamente come si è presentata, ovvero col 3-5-1-1. Volevamo metterli in difficoltà sull’uno contro uno dei giocatori di fascia per azionare gli attaccanti. A sinistra quel duello non lo vincevamo e per questo ho fatto entrare Russotto già nel primo tempo. Poi, abbiamo preso il gol e questo ha condizionato ulteriormente la nostra gara. In ogni caso, non siamo riusciti a incidere sulla partita e ci siamo arresi capendo che non era giornata. La Leonzio ha meritato di vincere per rabbia, interpretazione, corsa e spirito di sacrificio“.

 

Antonio Ioppolo
Antonio Ioppolo
Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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