Una piccola Svizzera cade in Portogallo: 2-0 per i lusitani a Lisbona

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Davvero una piccola Svizzera, quella che stasera è scesa in campo a Lisbona. Non erano partiti male, i rossocrociati, tenendo il campo egregiamente, nei primi 40 minuti, lasciando pochissimi spazi agli avversari. Tuttavia, al 41′, gli elvetici hanno fatto la frittata: Eliseu mette in mezzo da sinistra un pallone tutto sommato non pericoloso, João Mário e Djorou si scontrano sulla riga dell’area piccola, la sfera carambola sul terzino svizzero e, complice un’uscita non perfetta di Sommer, rotola lenta in fondo al sacco, per l’1-0 dei Campioni d’Europa. Peccato, perché sino a quel momento i rossocrociati avevano lasciato ai lusitani solo una palla gol, con una conclusione di Bernardo Silva parata da Sommer alla mezz’ora.

Nella ripresa, ci si aspettava la carica della Svizzera; Invece, la Nati si è sciolta, senza riuscire ad abbozzare una valida reazione. Petković ha provato a inserire qualche cambio (Zakaria, Zuber ed Embolo), ma ha forse atteso un po’ troppo, mentre invece i portoghesi sono saliti in cattedra, trovando anche il raddoppio con il milanista con André Silva. Gli svizzeri sono affondati, mentre Sommer, in un uno contro uno, ha ipnotizzato Cristiano Ronaldo. Non ci sono quindi stati più sussulti, sino al fischio finale dell’arbitro: 2-0 per il Portogallo.

Molta delusione, a fine partita, tra i giocatori e gli addetti ai lavori. Non era mai accaduto, alla Nati, di andare sotto nel risultato in questa campagna di qualificazione ai mondiali; questa sera è successo, e la squadra non ha saputo trovare la giusta reazione. A Lisbona, è stato come tornare indietro nel tempo: la nazionale svizzera si è risvegliata in una dimensione che, ormai, si pensava di avere superato per sempre. Il Portogallo si è nascosto, nella prima frazione; la Svizzera ha controllato. Però, davanti, c’è stato il vuoto: Seferović non è mai emerso, il centrocampo non è mai stato capace di creare situazioni interessanti e, soprattutto, la squadra non è assolutamente stata capace di regire. Freuler, ammonito nella prima frazione, ha fatto rimpiangere l’infortunato Valon Behrami, rimasto a Udine; ma nessuno, in fondo, può avere più colpe di altri, in un naufragio collettivo.

A fine partita, Vlado, ai microfoni della RSI, ha ammesso la sconfitta“Troppo poco attivi, troppo indietro. Eravamo lenti, abbiamo curato troppo la fase difensiva. Oggi abbiamo giocato male, abbiamo lasciato troppo spazio all’avversario. Non correvamo, non c’era la grinta giusta. Certo, abbiamo subito un gol in un momento delicato, però non è una giustificazione sufficiente. Non eravamo convinti di poter fare male al Portogallo. Loro hanno meritato, onore a loro. Dobbiamo ora analizzare cos’ è successo, e saper reagire da uomini: analizzeremo questa partita, e poi vedremo quale avversaria ci assegnerà il sorteggio.”

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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