L’Orso grigio non si sveglia dal letargo

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Era il 6 maggio 2017, sono passati cinque mesi da quella data che molti tifosi alessandrini ricorderanno. Era l’ultima giornata di campionato e si giocavano in contemporanea Cremonese-Racing Roma e Alessandria-Pontedera. Dopo un’incredibile rimonta della Cremonese sull’Alessandria, le due compagini erano appaiate in classifica e si sfidavano a distanza per accedere direttamente in Serie B senza passare dai playoff, entrambe dovevano vincere quell’ultima partita. I grigiorossi avevano però il vantaggio degli scontri diretti, per cui in caso di arrivo a pari punti sarebbe stata la Cremonese a vincere il campionato.

A Cremona i padroni di casa passano subito in vantaggio contro il fanalino di coda Racing Roma, l’Alessandria replica prontamente ma il Pontedera pareggia prima dell’intervallo spegnendo le speranze dei tifosi grigi presenti al Moccagatta. La ripresa di Cremona però vive di colpi di scena: dallo Zini giunge la notizia del pareggio della Racing Roma e quasi in contemporanea González riporta in vantaggio l’Alessandria issandola virtualmente al primo posto, posizione che sembra più certa quando al 65′ la Racing Roma firma l’1-2. La reazione della Cremonese è repentina e giunge subito il pareggio, ma ai grigiorossi serve necessariamente la vittoria per salire di categoria e al Moccagatta i più sprovveduti già fanno festa. All’87′ però un guizzo di Scarsella permette alla Cremonese di vincere l’ultima partita e condanna l’Alessandria ai playoff.

Dal gol di González per il 2-1 dell’Alessandria (61′) alla rete di Scarsella per il 3-2 della Cremonese (87′) sono passati circa 26 minuti, durante i quali l’Alessandria si è trovata virtualmente in Serie B, motivo per cui molti tifosi alessandrini ricorderanno la data di quell’ultima giornata di campionato.

L’Alessandria si trova nuovamente vicino alla promozione quando giunge alla finale dei playoff dove incontra il Parma, ma in questa partita non c’è storia e i ducali giocano meglio conquistando la Serie cadetta. La formazione piemontese è dunque costretta alla permanenza in Serie C e vuole prendere parte al campionato 2017/2018 da favorita.

Sulla panchina, il provvisorio Pillon viene rimpiazzato da un giovane Stellini, proveniente dalla Primavera del Genoa e durante la sessione estiva di calciomercato l’Alessandria si priva di pedine importanti che avevano trascinato i grigi: uno dei due capocannonieri della squadra e del campionato, Bocalon, è attirato dalle sirene della Serie B; Marras manifesta la volontà di lasciare il club e viene ceduto al Trapani; Iocolano imita Marras e preferisce debuttare in Serie B con la maglia del Bari; due colonne che hanno indossato la fascia da capitano, Mezavilla e Sosa, cambiano girone dopo essere stati a lungo criticati nella seconda parte della scorsa stagione e aver avuto dissapori con la tifoseria. In difesa salutano anche Piana, Barlocco e Manfrin lasciando un reparto arretrato da restaurare. In attacco invece, Evacuo ritorna al Parma e Marconi fa rientro nel capoluogo piemontese.

Tra gli arrivi spiccano i nomi di Agazzi, giunto dal Cesena per rimpiazzare l’infortunato Vannucchi, Gazzi, proveniente dal Palermo per dare sicurezza al reparto arretrato e Bellomo, in forza al Vicenza nella passata stagione e approdato in grigio per sostenere le azioni offensive. In difesa si punta su giovani promettenti quali Casasola, Pastore e Sciacca che si aggiungono all’esperienza di Giosa, Piccolo e Gozzi. A centrocampo fanno ben sperare anche Ranieri, proveniente dal Cosenza ma di scuola Atalantina e Rossetti della Primavera del Torino. Sono rimasti invece i cardini del centrocampo, Nicco, Branca e Cazzola, a coadiuvare González, Marconi e il neo arrivato Bunino.

La campagna acquisti diretta dal nuovo Direttore Sportivo, Pasquale Sensibile, tuttavia non convince del tutto la tifoseria e le conferme dei dubbi giungono già dalla 1/a giornata di campionato, quando l’Alessandria agguanta il pareggio in extremis in casa del modesto Pontedera. Dopo il turno di riposo, alla 3/a giornata i grigi pareggiano nuovamente nel finale contro il Pro Piacenza. La 4/a giornata vede affrontarsi Alessandria e Livorno sul campo neutro di Vercelli causa lavori all’impianto sportivo del Moccagatta, qui emergono tutti i limiti di una squadra impreparata e disorganizzata che presenta il terzo diverso modulo, sintomo di incertezza e insicurezza. I labronici infatti mettono al sicuro il risultato segnando il 3-0 prima dell’intervallo e mettendo in crisi l’Alessandria. Contro la Robur Siena l’Alessandria porta a casa un discreto punto impattando a reti bianche contro una squadra ben piazzata in classifica, tuttavia i grigi, che l’anno scorso avevano portato due calciatori a 22 reti in campionato, non riescono più a segnare e lo stesso avviene nel corso dell’ultima giornata di campionato, quando, ancora a Vercelli, l’Alessandria si fa superare di misura dall’Arezzo non riuscendo ancora a togliere lo 0 dalla casella delle vittorie e aprendo ad aspre critiche da parte della tifoseria che invoca l’esonero di Stellini.

A ben pensare però la crisi dell’Alessandria non deve sorprendere più di tanto. Innanzitutto, come ricordato in apertura di articolo, la formazione piemontese la scorsa stagione è stata a un passo dalla Serie B e il fatto di vedere sfumata la promozione potrebbe aver causato un duro colpo psicologico ai calciatori rimasti in rosa. Inoltre molte pedine importanti hanno lasciato la squadra e i nuovi D.S. e allenatore hanno dovuto ristrutturare l’organico, per cui l’Alessandria di oggi è molto diversa da quella di 5 mesi fa. In aggiunta a ciò occorre calcolare il fattore campo: l’Alessandria infatti non ha ancora giocato tra le mura del Moccagatta, stadio che l’anno scorso si è rivelato un vero e proprio fortino espugnato solo dalla Giana Erminio e che ha fruttato ai grigi 50 punti.

L’Orso dunque, in questo avvio di stagione non “sbrana” più, come dicono i sostenitori grigi, ma viste le passate stagioni dell’Alessandria, caratterizzate da gironi di andata quasi perfetti e gironi di ritorno disastrosi, forse questa volta il difficile inizio di campionato potrebbe non essere un dramma per i tifosi che vogliono evitare illusioni; i più negativi invece potrebbero già pensare a un girone di ritorno ancora più traumatico. In ogni caso il campionato è lungo e come insegna la Cremonese tutto è possibile, anche nelle  battute finali.

 

Giacomo Latorre
Giacomo Latorre
Classe 1993, alessandrino di nascita ma pugliese di origini. Appassionato di sport e aspirante telecronista. Ama pedalare e viaggiare e vorrebbe imparare più lingue.

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