Finisce 1-1 la prima tra AGSM Verona e Fiorentina Women’s: due modi diversi per sfidarsi

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Finisce settembre e inizia la Serie A, quella in rosa. La partita più attesa è allo stadio Olivieri, in scena AGSM Verona-Fiorentina Women’s, una prima giornata tra il mos maiorum e il fulmine viola dell’essere grandi all’improvviso. È anche un primo punto verso un campionato che vedrà protagonista queste due squadre, un pareggio che sembra il risultato più giusto per una gara equilibrata. È infine un primo gol, uno a testa, pregi e difetti, la cannoniera greca di rigore e la passione di una giovane partenopea: due modi diversi per sfidarsi l’un l’altra.

Iniziamo dalla fine, dall’1-1 di Zazzera. Iniziamo dal quarto, forse quinto, minuto di recupero oltre il novantesimo. Se entri a 7′ dalla fine e la fracchi all’ultima azione sei l’uomo, anzi la donna, della partita. È indiscutibile. Ed essere donna a diciannove anni non è mica semplice, specie quando la squadra può anche aver smesso di crederci. Ripaghi le compagne che ti hanno aiutata a crescere con un pareggio insperato, e allora togliersi la maglia non è banale, portarsi l’indice alle labbra in segno di silenzio non è il solito gesto abusato. Zazzera è di prepotenza un’arma potenziale da tricolore-bis. Ben venga, in una squadra troppo tecnica e riflessiva ci vogliono momenti di passionale gioventù.

La Fiorentina non gioca mai male se consideriamo l’atto del giocare solo nella sua fase attiva: le viola costruiscono dal basso, Linari sembra un metronomo di smistamento, si va in avanti organicamente e gli inserimenti alle spalle delle gialloblù sono eccellenti. È vero, qualche volta si esagera alla ricerca del lancio lungo, più volte il possesso è fine a se stesso e quasi vanitoso, ma quando le gigliate mettono palla a terra suona una sirena accompagnata da faro rosso intermittente.

Il problema è quando si passa alla fase passiva, quando c’è da difendersi detta in soldoni. Il primo tempo della retroguardia viola è inconcepibile: più brave a tenere alta la linea rispetto alle colleghe avversarie, ma incomprensibilmente lente nel riprendere la posizione sulle ripartenze, tant’è che Soffia per due volte si avventura verso l’infinito senza mai passarla come a cercare il touch down (non gliene voglia la Pasini). La sua fortuna è di essere stesa da Tortelli al secondo tentativo, Koggouli realizza dal dischetto e consegna al Verona il vantaggio di metà primo tempo.

C’è un modo di giocare più acuto, lanciare coltelli quando uno di prende a bastonate. Il Verona parte da Lemey e arriva alle punte in circa quattro secondi, fulmina le avversaria, le paralizza. Non so se questa fosse una scelta precisa di Longega, ma è stata efficace. Considerazione: la mediana gialloblù è fragilina e troppo lenta, infatti le ripartenze partono sempre da dietro. Un po’ come alla play, cavalcata con il primo che ti capita o filtrante verso gli attaccanti. No, ripensandoci non può essere stata una scelta precisa. Revisione del centrocampo da prenotare, ma se anche l’attacco è una difesa le gialloblù si sono difese alla grande.

Si dice anche che l’occasione renda l’uomo ladro: se la Fiorentina non fosse stata tanto pessima nel difendersi dai contropiedi avversari sarebbe probabilmente prevalso il piano tecnico e quindi la superiorità viola. Per carità, bella la traversa di Thorvaldsdóttir dopo una manciata di secondi, ma l’islandese poi è timida nel tenere su la squadra. E allora tiene come una diga una mostruosa Lipman, al centro della difesa veronese, e ripartono come pazze due o tre calciatrici a caso fra quelle in maglia gialloblù. Correre è l’occasione ma il gol non è rubato.

Eppure il secondo tempo è sporco lurido, botte e spallate e tanto centrocampo. Calciatrici come Fishley sono oro colato sulla panchina di Longega, che sembra gestire alla perfezione l’1-0. Resistenza e resistenza, e Lemey resiste alla grande, ma gli inserimenti viola sono sempre più frequenti, profondi alle volte come zucchero nel cappuccino, vincenti in verità come Zazzera sul Verona. Pareggianti direi piuttosto. Non poteva finire altrimenti fra due squadre così: una bella partita, una promessa per un campionato misterioso.

AGSM VERONA-FIORENTINA WOMEN’S 1-1 (1-0)

AGSM Verona: Lemey; Lipman, Soffia, Hill, Bardin, Thorvaldsdottir, Kongouli (76’ Osetta), Pasini (57’ Fishley), Nichele (82’ Poli), Ambrosi, Peare. A disp.: Buhigas, Zanoni, Giubilato, Esquilli. All.: Longega.
Fiorentina: Ohrstrom; Linari, Adami, Bonetti, Vigilucci (83’ Zazzera), Bartoli, Brazil (53’ Mauro), Goransson (57’ Rinaldi), Caccamo, Carissimi, Tortelli. A disp.: Durante, Daniel, Einarsdottir, Domi. All.: Fattori, Cincotta.
Arbitro: Peletti di Crema.
Marcatori: 27’ rig. Kongouli (V). 90’+4’ Zazzera (F).
Note – Ammonite: Soffia, Osetta (V); Tortelli (F).

Lorenzo David Salvadori
Lorenzo David Salvadori
Nato nel 1997 a Negrar (VR), studente prossimo alla vita universitaria. Appassionato di calcio, amante dei grandi numeri 10, della lettura e della buona musica, specie se a interpretarla è Samuele Bersani.

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