Il mese di Dybala

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Palermo, 24 settembre 2016. La Juventus è a Palermo per giocare la sesta giornata di Serie A, che vincerà 1-0 grazie all’autorete di Goldaniga. Per i bianconeri sarà la quinta vittoria su sei partite, unico ko quello contro l’Inter. Al Barbera Paulo Dybala rimane tutta la partita in panchina senza mai entrare in campo e dopo sei giornate la sua casella alla voce “reti segnate” resta così ancora mestamente vuota. Sembra impossibile che un giocatore con così tanto talento trovi il gol così raramente, ma a fine stagione arriva la conferma: sono infatti solo undici le marcature dell’attaccante argentino in Serie A.

Torino, 24 settembre 2017. La Juventus è a punteggio pieno dopo cinque giornate e ospita all’Allianz Stadium il Torino nel “Derby della Mole” con l’obiettivo di tenere il passo del Napoli in vetta alla classifica. Dybala si presenta all’appuntamento come giocatore più in forma della squadra con otto gol già all’attivo in Serie A e prestazioni da urlo che l’hanno fatto entrare nella top 5 degli attaccanti a livello mondiale. L’incontro è un monologo bianconero e la Joya mette la sua firma sulla stracittadina realizzando la sua prima doppietta stagionale dopo aver già messo a segno due triplette. Al termine di questa giornata e a un mese dall’inizio del campionato, Dybala è capocannoniere con dieci reti, due più di immobile e ben quattro più di Mertens, Icardi e Džeko. Numeri impressionanti se consideriamo che tutti questi attaccanti hanno comunque la media di almeno una rete a partita. Ma il fuoriclasse bianconero va oltre ogni parametro di paragone in Serie A. Anche all’estero però in pochi tengono il passo (non volgiamo fare un confronto tra i giocatori, ma solo una dimostrazione del livello effettivo in fase realizzativa). Tra Premier Ligue, Liga, Bundesliga e Ligue 1 solo Falcao ha segnato di più: undici gol, ma con una giornata in più disputata. Nove invece le reti di Messi in Spagna, otto quelle di Aubameyang in Germania, sei quelle di Agüero (compagno di Nazionale di Dybala nell’Argentina), Lukaku e Morata in Inghilterra.

Il salto in avanti a livello realizzativo rispetto a dodici mesi fa è spaventoso: con ancora trentadue giornate da giocare infatti, l’argentino è a una sola rete da quelle fatte registrare la passata stagione. Che Dybala fosse un fenomeno era già noto quando batté due record di Kempes con la maglia dell’Instituto: più giovane giocatore a segnare un gol e più giovane giocatore a essere sceso in campo per tutte le trentotto partite di campionato. Se la qualità non è mai stata un problema, con la Juventus però era sempre mancata una cosa in queste stagione: la quantità di reti realizzate. E si sa che un attaccante, per quanta tecnica e classe possa avere, viene sempre giudicato anche sulla base dei gol fatti.

Questo era l’aspetto principale in cui la Joya poteva migliorare nettamente. Col passaggio al 4-2-3-1 infatti il suo rendimento era già stato altissimo nella seconda parte della scorsa stagione, quando rappresentava già l’elemento capace di spaccare le difese avversarie infilandosi tra le linee e sfruttando i movimenti di un reparto offensivo più numeroso rispetto a quello del 3-5-2.

La definitiva continuità di rendimento è però arrivata con l’inizio di questo nuovo campionato: le pause, a volte frequenti anche nell’arco della stessa partita, non ci sono più e la partecipazione in fase di non possesso è aumentata sensibilmente. Volendo cercare il pelo nell’uovo si può dire che Dybala deve ancora crescere col piede destro, ancora scarsamente utilizzato in fase conclusiva.

Dopo i diciannove gol totali dell’anno scorso, in questa stagione l’argentino può tranquillamente doppiare quel numero e arrivare anche a quaranta continuando su questi ritmi; salendo così ulteriormente le gerarchie nella ristretta cerchia dei migliori calciatori del Mondo. Oltre al discorso tattico fatto per quanto riguarda il modulo e la posizione in campo, ci piace però pensare che il ventitreenne di Laguna Larga si sia sbloccato (a livello mentale) anche grazie alla scelta di indossare la mitica maglia numero 10.

Riccardo Bozzano
Riccardo Bozzano
Nato a Genova, dove vive attualmente. Ama molti sport tra cui basket, calcio, football americano e tennis. Segue il calcio italiano, europeo e sudamericano, con una forte passione per il campionato argentino.

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